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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXVI - Numero 31 MARZO 2018
TRASPORTO MARITTIMO
IL TRASPORTO MARITTIMO: EVOLUZIONE, NON RIVOLUZIONE
È stato un sollievo assistere al consolidamento avvenuto
nei mercati del trasporto marittimo nel 2017, che a sua volta ha
comportato un mercato più in salute e più solide
prospettive per il 2018.
Il settore energetico, tuttavia, resta complicato visto il
mercato dello LNG (gas naturale liquefatto) in aumento, quello delle
petroliere in calo, i volumi di carbone in su e lo scisto quale mina
vagante.
Tutto sommato, più volumi di transazioni (domanda) oltre
a più tonnellaggio controllato (offerta) ci inducono a
concludere che l'anno che ci aspetta sarà molto più
equilibrato.
Anche il consolidamento dei cantieri è proseguito (dai
680 del 2007 agli odierni 300), cosa che ha significato una
pressione verso l'alto sui prezzi delle nuove costruzioni.
Quest'anno ha visto la conferma dei tre principali cambiamenti
apportati al mercato dello shipping le cui implicazioni, e se esse
saranno deleterie o evolutive, devono ancora essere delineate:
La consapevolezza che il trasporto marittimo è uno dei
principali contribuenti alle emissioni di CO2 e solforose;
Il fatto che tutti i mercati di trasporto marittimo, e pertanto
i costi allo sbarco di molti traffici, si basino su indici dei
broker;
Il riconoscimento della necessità di tracciabilità
delle transazioni a fini di conformità, sanzionamento, fisco
ed affidabilità.
Le regole imposte alle imprese nazionali dagli organismi
internazionali sono per definizione difficili da attuare e ancora
più difficili da far rispettare.
Il settore sta facendo piccoli passi, ma si sta realizzando un
grande divario fra quelli che accolgono gli obiettivi e gli altri
che tentano di circumnavigarli o di posporli.
Gli eventi geopolitici complicano la pianificazione ed il
processo decisionale, dal momento che il petrolio a 40 dollari al
barile comporta decisioni radicalmente diverse rispetto al petrolio
a 75 dollari al barile.
Tali decisioni spaziano dalla immediata demolizione per i grandi
consumatori alla conversione ai motori a doppio carburante, alle
nuove costruzioni con motori con piena capacità LNG o
semplicemente alla navigazione ultra-lenta.
I nostri mercati saranno influenzati dalle proposte finali dei
progettisti di navi e motori, da quali qualità di carburanti
le imprese energetiche possono fornire in modo efficiente, dalle
decisioni politiche dei principali produttori di petrolio e,
naturalmente, dal prezzo del carburante che emergerà da tali
sviluppi, così come da in che modo nel frattempo si evolverà
il dilemma climatico.
La SGX (Borsa Valori di Singapore) ha acquisito la Baltic
Exchange alla fine del 2016 e con essa il diritto di pubblicare
tutti gli indici del trasporto marittimo utilizzati come punto di
riferimento per la fissazione dei prezzi, oltre ai numeri di
regolamentazione utilizzati per i derivati ed in misura crescente
anche per le transazioni materiali relative ai termini.
Gli indici sono stati sviluppati dai broker marittimi per
consentire di prosperare al mercato dei derivati del trasporto
marittimo con petroliere od unità per carichi secchi.
Gli indici sono stati poi estesi a tutti i settori in risposta
ad una reale necessità di trasparenza ed obiettività.
Il settore si trova ora di fronte alla consapevolezza che gli
indici sempre meno riflettono l'opinione obiettiva dei broker
marittimi sullo stato dell'arte del mercato, ma piuttosto sempre più
su che cosa i clienti stanno dimostrando al mercato.
Chi possiede gli indici?
I proprietari del carico che negoziano (nel qual caso i
funzionari addetti alla conformità avranno una seria
questione da risolvere: per le transazioni si usa un indice che vi
influenza), i broker marittimi che forniscono valutazioni obiettive
su come essi vedono i propri mercati (ma ne stanno vedendo una quota
sempre più piccola) o la Borsa di Singapore (in quel caso con
quale autorità, dal momento che tutti i principali fornitori
di notizie potrebbero compilarli, sebbene con minore obiettività
e fiducia dal momento che gli utenti che si affidano a loro
potrebbero rapidamente imparare ad imboccare il fornitore e così
influenzare gli indici).
La fissazione diretta utilizzando gli indici rappresenta ora la
maggioranza delle transazioni per le rinfuse secche.
Nell principali rotte per i minerali grezzi, che rappresentano
oltre il 50% del mercato dei carichi secchi, stimiamo che meno del
10% venga fissato o reso noto per mezzo di broker.
I prezzi effettivi netti CIF (costo, assicurazione e nolo) delle
derrate sono ancor più dipendenti dagli indici.
La rivelazione del prezzo che solitamente veniva effettuata
mediante l'indizione di gare ed offerte nel mercato non è più
necessaria dal momento che l'indice serve da riferimento del prezzo.
Gli utenti finali adesso prezzano il proprio nolo (ed il costo
allo sbarco delle proprie derrate) i relazione alle proprie navi
senza andare sul mercato.
Questa potrebbe essere la ragione per cui la maggioranza del
registro delle ordinazioni di carichi secchi nel 2017 era costituita
da ordini da parte di, o per conto di, utenti finali e commercianti.
I proprietari tradizionali fanno sempre più fatica a
giustificare gli investimenti contro ritorni basati puramente sugli
indici.
Si tratta di una evoluzione naturale ed inevitabile oppure
stiamo andando verso forti sperequazioni nel cui contesto i giganti
sono in grado di controllare la filiera complessiva delle derrate?
Sarebbe meglio capirlo prima che avvenga una rivoluzione, ma
l'evoluzione è già ben avanzata.
Che si tratti del Panama Papers, della normativa fiscale
nazionale, della Brexit, dei finanziamenti al terrorismo,
dell'entrata in vigore delle sanzioni, la futura esigenza di
tracciabilità e rendicontabilità è in crescita.
Varie iniziative marittime sono in atto e la Silicon Valley ha
nel mirino enormi volumi di transazioni sotto tutti gli aspetti del
settore marittimo.
La complessità dei traffici e dei pagamenti
transfrontalieri, unitamente alla sempre più complessa
interazione fra i partecipanti, dimostra una voglia matta di
trasparenza, velocità e semplificazione.
La catena di blocchi e le criptovalute vengono sbandierate come
potenziali soluzioni ma, data la complessità della rete di
collegamenti marittimi essenziali, la filiera sembrerà più
una ragnatela che una catena d'ancora.
Il nostro settore si trova di fronte a serie problematiche ma
noi confidiamo che esso continuerà a crescere al fine di
trasportare in modo sicuro, efficiente e conveniente e che i
partecipanti troveranno soluzioni per superare gli ostacoli posti
dal clima, dalla trasparenza e dalle transazioni.
Forse non in un colpo solo, ma lentamente e stabilmente come una
nave che lascia la propria scia.
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