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SCONTI PER MAERSK, MA NON PER ALTRI UTENTI, NEL PORTO DI BALTIMORA
L'US Federal Maritime Commission ha accertato che nel corso di due anni la Ceres Marine Terminals, che ha in concessione il Dundalk Marine Terminal, ha pagato per servizi portuali quattro milioni di dollari più della compagnia danese
25 novembre 1997
L'US Federal Maritime Commission ha accertato che la Maryland Port Administration, che gestisce il porto di Baltimora, ha violato l'US Shipping Act del 1984 accordando alla compagnia di navigazione Maersk tariffe ridotte e altre facilitazioni, che invece non sono state praticate per un altro cliente del porto americano, la Ceres Marine Terminals Inc.
In particolare la Federal Commission ha stabilito che nel 1991 la Maryland Port Administration ha concesso alla Maersk tariffe ridotte per l'uso di mezzi di sollevamento e per la disponibilità di spazi in banchina e nei magazzini nel porto di Baltimora, ma non ha accordato facilitazioni del genere alla Ceres, che nei primi due anni in cui ha avuto in affitto il Dundalk Marine Terminal ha sborsato 4 milioni di dollari (circa 6,8 miliardi di lire) più della Maersk Line.
Intanto la Maersk ha annunciato d'aver aperto un proprio terminal con area di deposito nel molo 107 del porto di Durban, oltre ad aver acquisito una partecipazione nel Dalian Container Terminal Co. Ltd. del porto cinese di Dalian, nella provincia di Liaoning (inforMARE del 5 novembre). Il porto è gestito dalla Dalian Port Investiment Pte. Ltd. (di cui la Port of Singapore Authority Corporation detiene il 70,6 per cento) che ha ceduto una sua quota alla Maersk. Si tratta del primo investimento della Maersk insieme con la PSA Corporation.
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