Mentre si parla insistentemente della fusione tra le società ferroviarie per il trasporto merci delle Ferrovie italiane dello Stato e di quelle svizzere (CFF) (inforMARE del 3 novembre) ed è andata in porto la fusione tra la DB e la NS (inforMARE del 12 ottobre), pare che si allontani nel tempo quella tra le italiane CEMAT (Costruzione ed Esercizio Mezzi ed Attrezzature di Trasporto) e Italcontainer. Forse è troppo differente la natura delle due imprese per tentarne la fusione, come è stato auspicato.
Italcontainer spa è una società controllata dalle Ferrovie italiane dello Stato, partecipata con quote minoritarie da Intercontainer-Interfrigo e da Sinport, che opera nel trasporto merci ferroviario. CEMAT spa è invece un operatore privato membro dell'UIRR, impegnato nel traffico combinato, di cui le FS possiedono una partecipazione minoritaria (35,4%). La quota di maggioranza (64,6%) è invece nelle mani di operatori privati del trasporto clienti della società. Questi ultimi sono soprattutto autotrasportatori, i quali temono che una fusione con una società di un gruppo ferroviario conduca ad una partecipazione di maggioranza di quest'ultimo, risultato a loro poco conveniente. Ma il ministro italiano dei Trasporti e della Navigazione, Tiziano Treu, spinge sempre per trattative più strette, confidando nella costituzione di un'impresa capace di sviluppare e incrementare il traffico combinato. |
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