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A Sydney crescono le esportazioni in container, ma calano le importazioni
Nell'anno conclusosi lo scorso 30 giugno sono state movimentate complessivamente 24,6 milioni di tonnellate di merci (+0,8%)
7 settembre 2001
Nell'anno finanziario conclusosi lo scorso 30 giugno il sistema portuale di Sydney ha movimentato 24,6 milioni di tonnellate di merci, con un incremento di 200mila tonnellate rispetto al precedente anno finanziario. Le esportazioni sono aumentate del 5,1%, mentre le importazioni sono risultate in flessione dello 0,4%.
Il traffico container è calato da 1.016.000 teu nell'anno finanziario 1999-2000, quando si sono svolte nella città australiana i giochi olimpici, a 989.000 teu nell'ultimo anno finanziario (-2,7%). E' risultato però ancora in crescita l'export: «le esportazioni in container, incluse le esportazioni di carne, cereali e vino - ha detto il manager di Sydney Ports, Greg Martin - hanno avuto un buon andamento, registrando un incremento del 3,6% sull'anno precedente, totalizzando 306.081 teu. Le esportazioni di cotone in container sono cresciute del 27%, le bevande (soprattutto vino) sono aumentate del 24,4%, le esportazioni di carne sono salite del 13,5%, le esportazioni di manufatti sono aumentate dell'86,8% e le esportazioni di alimenti per animali sono cresciute del 10,3%. Le esportazioni di cereali in container attraverso i porti di Sydney sono aumentate del 24,5% rispetto allo scorso anno, soprattutto verso i mercati del Vietnam e della Nuova Zelanda, con esportazioni in crescita del 250% sull'anno passato».
I principali mercati per le esportazioni di container pieni da Sydney sono risultati essere la Nuova Zelanda (43.196 teu), il Giappone (34.407 teu), la Cina (32.124 teu) e gli Stati Uniti (24.458 teu). Le importazioni in container sono invece calate del 5,5%, totalizzando 491.727 teu. La flessione - ha detto Martin - è stata determinata dalla debolezza del dollaro australiano e dalla perdita di alcuni carichi indirizzati verso altri porti nel corso dei mesi delle Olimpiadi di settembre ed ottobre.
«In linea con i trend precedenti - ha spiegato il manager di Sydney Ports - la principale provenienza delle importazioni containerizzate è stata la Cina, seguita da Stati Uniti, Nuova Zelanda e Singapore». Nei traffici non containerizzati, hanno mostrato buoni incrementi quelli di rinfuse liquide (12,6 milioni di tonnellate, +6,5%) e le impostazioni di autoveicoli (238.449 tonnellate, +3%).
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