L'Associazione Porti Italiani (Assoporti), guidata da Francesco Nerli, condivide pienamente la posizione del suo vicepresidente, Giuliano Gallanti, che - come presidente dell'Autorità Portuale di Genova - ha affermato il suo totale dissenso sul contenuto dell'emendamento alla legge finanziaria relativo all'area di Cornigliano nel porto di Genova, dove è situato lo stabilimento siderurgico Ilva del gruppo Riva, che è stato approvato mercoledì scorso (inforMARE del 19 dicembre 2001).
Assoporti, ricordando che l'area in questione è ricompresa nella circoscrizione territoriale dell'Autorità Portuale, lamenta in una nota rilasciata oggi che «sorprendentemente sono stati dimenticati fondamentali aspetti riguardanti detta Autorità Portuale, il ruolo alla stessa assegnato, l'assetto e lo sviluppo futuro del porto di rilevanza economica internazionale».
«Con l'emendamento, oltre alla sottrazione all'Autorità Portuale e all'ambito portuale di una significativa porzione di territorio e quindi di una fonte di entrata, sottrazione che penalizza quell'annunciato processo, condiviso dal Parlamento, che dovrebbe portare al raggiungimento di una reale autonomia finanziaria delle autorità portuali - ha specificato Assoporti - si è ignorata anche l'esistenza di un piano regolatore portuale approvato secondo i crismi di legge, mettendo tra l'altro in dubbio e limitando il ruolo istituzionale affidato alle autorità portuali dalle vigenti norme. Il che preoccupa fortemente e non può essere accettato».
Assoporti, esprimendo «piena condivisione ai rilievi sotto i profili giuridico-istituzionali ed economici mossi dal presidente dell'Autorità Portuale di Genova», richiede pertanto «con forza la correzione dell'emendamento nel senso proposto dall'Autorità Portuale».
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