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Carnival rilancia ancora e propone di comprare la P&O Princess per 3,8 miliardi di sterline
Almeno il 15% degli azionisti della compagnia britannica dovrà però accettare entro domani di rinviare l'assemblea del prossimo 14 febbraio
7 febbraio 2002
Il rush finale della corsa all'acquisizione della compagnia crocieristica britannica P&O Princess Cruises è intenso e ricco di colpi di scena. Oggi la statunitense Carnival Corporation, nel timore di perdere la leadership mondiale del settore, ha nuovamente rialzato la sua offerta d'acquisto, portandola dai 3,6 miliardi di sterline della seconda proposta - giudicata insufficiente dal Board della società britannica - a 3,8 miliardi di sterline, pari a 550 pence per ogni azione (inforMARE del 30 gennaio 2002).
L'assemblea degli azionisti della P&O Princess dovrà pronunciarsi il prossimo 14 febbraio sulla fusione con la Royal Caribbean, che consentirebbe alle due compagnie di diventare i primi attori del mercato crocieristico mondiale (inforMARE del 20 novembre 2001) e Carnival intende evidentemente giocare tutte le sue carte prima di quella data.
L'offerta odierna è interamente basata su uno scambio azionario pari a 0,3004 azioni della Carnival (sul prezzo di chiusura di ieri a Wall Street di 25,86 dollari) contro una azione della P&O Princess. E' prevista anche una eventuale parte di pagamento in contanti di 250 pence per azione. La proposta prevede inoltre l'assunzione dei debiti della società britannica pari ad oltre 990 milioni di sterline.
Il gruppo statunitense guidato da Micky Arison ha precisato che la nuova offerta è condizionata al fatto che almeno il 15% degli azionisti della P&O Princess, in possesso di 103.894.849 azioni, si pronunci positivamente entro domani alle 13.00, ora di Londra, in merito alla proposta di rinviare l'assemblea del prossimo 14 febbraio.
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