L'assemblea dell'Associazione Spedizionieri Corrieri e Trasportatori di Genova, svoltasi questa mattina a bordo del cruise ferry
Splendid nel porto di Genova, è stato il primo appuntamento a riunire gli operatori del porto genovese e i rappresentanti delle istituzioni locali dopo il rinnovo della presidenza dell'Autorità Portuale di Genova, passata da Giuliano Gallanti a Giovanni Novi. Il meeting è avvenuto alla vigilia di una riunione delicatissima del Comitato Portuale di Genova, chiamato dopodomani a pronunciarsi sull'assegnazione dell'area del terminal Multipurpose. All'inizio di quest'anno, a conclusione del mandato di Gallanti, la decisione era stata rinviata di sessanta giorni (
inforMARE del
23 gennaio 2004). Mercoledì prossimo il Comitato esaminerà le conclusioni a cui sono giunti i tecnici incaricati di verificare se la flotta della Mediterranean Shipping Company (MSC) può operare al Multipurpose ed è quindi possibile assegnare il terminal alla compagnia ginevrina oppure se è preferibile affidarlo agli operatori portuali e marittimi genovesi che vogliono espandere le loro attività su quell'area (
inforMARE del
28 novembre 2003).
Della decisione di mercoledì si è parlato nel corso dell'assemblea odierna. Nella sua relazione - che pubblichiamo nella rubrica "
Forum dello shipping e della logistica", il presidente dell'associazione degli spedizioni genovesi, Piero Lazzeri, ha giudicato positivamente la strategia del neopresidente Novi, impegnato a trovare una soluzione per assegnare un terminal a MSC e nel contempo garantire l'espansione delle aree degli operatori genovesi che hanno partecipato alla gara per l'aggiudicazione del Multipurpose. L'ipotesi di Novi è di far insediare MSC a Calata Bettolo, all'estremità ovest del bacino di Sampierdarena, e di lasciare il Multipurpose agli altri operatori interessati all'area.
Se l'ipotesi di dare il Multipurpose a MSC - prospettata dall'Autorità Portuale sotto la gestione di Gallanti - aveva fatto infuriare nelle scorse settimane il gruppo armatoriale genovese Ignazio Messina & C. che gestisce un proprio terminal a pochi passi dall'area del Multipurpose, su cui ha programmato di espandersi, l'ipotesi di assegnare Calata Bettolo alla compagnia di Ginevra - avanzata da Novi - non è affatto piaciuta a Luigi Negri, titolare della concessione del limitrofo terminal SECH, che da tempo è indicato come il futuro inquilino del tombamento a Calata Bettolo previsto dal piano regolatore portuale.
Aprendo i lavori Lazzeri ha ricordato che gli spedizionieri «erano e sono a favore di una mediazione». «Siamo a favore dell'insediamento di nuovi soggetti, ma - ha precisato - salvaguardando gli operatori esistenti».
«Novi - ha sottolineato Lazzeri - sta cercando di mediare tra MSC e le esigenze dei vari terminalisti operanti nel porto antico. L'obiettivo è quello di preparare l'arrivo di MSC usando la nuova Calata Bettolo rifatta e dare giusto spazio a tutti quegli imprenditori locali che fino ad oggi hanno operato ed investito nel Porto di Genova. Senza entrare nel dettaglio del piano dell'Autorità Portuale, ci sembra che questa soluzione darebbe allo scalo. innegabili vantaggi riuscendo a contemperare le legittime aspettative di tutti gli operatori sia presenti che futuri».
L'ipotesi di garantire un'area a MSC e nel contempo di permettere l'ampliamento delle aree di alcuni degli operatori già insediatisi a Genova è condivisa da alcuni esponenti delle istituzioni intervenuti all'assemblea. Il presidente della Camera di Commercio di Genova, Paolo Odone, ha anticipato che «ci sono buone, se non ottime possibilità di accordo sul Multipurpose», ma ha precisato che i tempi sono forse troppo stretti, come dire che mercoledì si potrebbe assistere ad un nuovo rinvio della decisione. Il presidente della Regione Liguria, Sandro Biasotti, ha sottolineato la necessità di prendere una decisione, ormai improcrastinabile, sia sul Multipurpose che sull'adozione di un progetto di sviluppo a lungo termine del porto di Genova, per il quale il governatore dell'ente regionale ha chiesto l'aiuto dell'architetto Renzo Piano. L'abbozzo di progetto presentato da Piano stimola la fantasia, ma anche il realismo di Lazzeri: «è evidente - ha detto - che le idee elaborate da Renzo Piano andranno dibattute in un confronto aperto e costruttivo e negli ambiti istituzionali propri, senza pervenire a premature critiche o bocciature aprioristiche». Ma Lazzeri guarda anche al presente e all'immediato futuro, sottolineando la necessità di far partire una volta per tutte le opere previste dall'attuale piano regolatore portuale. «Ritardi come quelli che hanno caratterizzato l'attuale piano regolatore - ha affermato - non sono più ammissibili: cinque anni per progettare e tre anni senza la realizzazione di nessuna delle opere previste sono la ricetta per il suicidio di una città portuale, non per la sua crescita». Una stoccata alla precedente conduzione dell'ente portuale di Genova è giunta anche dal presidente della Regione Liguria, accusata a suo tempo da Giuliano Gallanti di aver proceduto a rilento nel suo iter di approvazione del piano regolatore portuale. La Liguria - ha detto Biasotti - ha approvato il piano in un tempo record, inferiore a quello impiegato per qualsiasi altro piano regolatore portuale italiano. Il piano regolatore portuale di Genova - ha osservato Biasotti - «è stato approvato nel 2001, ma nulla è sinora stato fatto nonostante i soldi siano già nel cassetto».
Bruno Bellio