La decisione del consiglio di amministrazione di Stelmar Shipping di cedere la società alla Fortress Investment Group LLC, annunciata ieri dal board dell'azienda armatoriale greca (
inforMARE del
20 settembre 2004), è «fortemente disapprovata» dal fondatore della compagnia Stelios Haji-Ioannou.
Haji-Ioannou lamenta che la sua famiglia, in qualità di azionista di Stelmar, non sia stata chiamata in causa nel corso del riesame delle strategie della compagnia avviato dal cda.
«Piuttosto - ha affermato Haji-Ioannou in un comunicato diramato dalla sua società Stelshi Holding - sembra che il management si sia ritirano in un bunker nel tentativo di modificare i regolamenti aziendali per impedire agli azionisti di prendere azioni contro il management ed abbia votato a favore di un'operazione che eleva i suoi interessi su quelli degli azionisti».
Haji-Ioannou rileva come il progetto di cessione a Fortress sia ancor meno remunerativo rispetto a quello, peraltro non andato in porto, di fusione con la statunitense OMI Corporation (
inforMARE del
7 giugno 2004). «In base al prezzo di chiusura di venerdì di OMI - ha osservato Haji-Ioannou - la fusione con Fortress è circa otto dollari per azione inferiore alla precedente proposta di OMI che il consiglio di amministrazione ha rigettato in solo pochi giorni rifiutandosi categoricamente persino di avviare trattative con OMI». «Moltiplicando i 17,4 milioni di azioni della compagnia per otto dollari per ciascuna azione - ha rilevato l'armatore greco - gli azionisti hanno già perso una cifra di circa 140 milioni di dollari. L'accettazione dell'offerta più bassa di Fortress da parte del consiglio di amministrazione dimostra il desiderio del management di trincerarsi e rimanere al proprio posto dopo la vendita della compagnia piuttosto che rispettare il proprio dovere fiduciario che consiste nel massimizzare l'interesse degli azionisti. Ciò, abbinato con le recenti azioni del consiglio di amministrazione tese a modificare i regolamenti societari per privare gli azionisti dei loro diritti e i prestiti assunti dal consigliere e amministratore delegato, Peter Goodfellow, e dal consigliere e direttore amministrativo, Stamatis Molaris, in violazione, tra l'altro, della legge liberiana, tutto serve a dimostrare che il consiglio di amministrazione non ha in mente il migliore interesse degli azionisti».