È lo stesso affresco sul nuovo assetto del porto di Genova presentato
un anno fa dall'architetto Renzo Piano quello illustrato stamani in occasione del convegno "Genova e il suo porto: i nuovi orizzonti del Nord Ovest". L'incontro è stato organizzato dalle Camere di Commercio di Genova, Torino e Milano per celebrare l'ingresso ufficiale di Genova nell'alleanza del Nord Ovest promossa dagli enti camerali dei capoluoghi regionali di Piemonte e Lombardia.
Il progetto è stato riproposto dall'architetto Susanna Scarabicchi dello studio Piano. Rispetto ad un anno fa sull'affresco ora si addensano nubi, quelle evocate dallo stesso Renzo Piano che oggi non ha potuto essere presente, ma che ha tratteggiato con il carboncino in una lettera che l'architetto ha inviato nei giorni scorsi ai vertici di Comune, Provincia e Autorità Portuale di Genova e della Regione Liguria. Piano ha lamentato le incertezze e le contraddizioni che hanno caratterizzato un anno di vita dell'affresco ed ha chiesto la costituzione di una società o di un'agenzia che si occupi del progetto. Un'operazione che - sostiene - consentirebbe di far alzare le nebbie e riportare l'affresco al sole.
A Piano si affidano le istituzioni genovesi e liguri quale faro che le guidi nella perigliosa navigazione che approderà al nuovo porto di Genova e ad una nuova vita economica della città. «Si sono spente le spinte dello sviluppo precedente», ha osservato l'economista Giuseppe Russo, presentando uno studio sul futuro economico della macroregione del Nord Ovest italiano. Le spinte si sono esaurite, ha confermato il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando.
«Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare», sosteneva Seneca, citato da Russo e dai ricercatori Cappato Ferraresi e Chiesa nell'introduzione del loro studio. Al convegno odierno il commissario unico dell'Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), Vittorio Grilli, ha parlato delle difficoltà che devono essere affrontate a Genova ed in Italia per sviluppare la ricerca e dei primi vagiti dell'IIT - voluto dalla precedente giunta regionale ligure - che avrà sede a Genova. La ricerca e l'high-tech sembrano essere la linea costiera agognata da marinai in cerca di approdo. Lo stesso approdo - quello dello sviluppo economico e sociale - che dovrebbe essere sulla bussola delle istituzioni. Se l'opportunità rappresentata dall'high-tech è tutta da cogliere, quella costituita dalle attività portuali è già una realtà, che ha però bisogno di crescere, e molto. È troppo un anno speso a discutere di un affresco che non si riesce a trasformare in progetto. Troppo per una città che ha voglia di crescere.
Bruno Bellio