Gli armatori spagnoli temono che le troppe iniziative legislative del governo nel settore marittimo possano determinare un'impasse legislativa. «Stante la indubitabile urgenza del riesame della legge dei porti - ha detto ieri il presidente dell'Asociación de Navieros Españoles (ANAVE), Juan Riva, a conclusione dell'assemblea annuale dell'associazione - parrebbe logico dare un certo respiro agli altri progetti, come la legge generale della navigazione, specialmente per le misure che si possono ripercuotere o sovrapporsi tra loro in alcune materie». Secondo l'associazione degli armatori spagnoli manca anche una visione d'insieme sull'intero settore, visto che le modifiche legislative interessano almeno quattro differenti ministeri: «ciascun meccanico - ha detto Riva - sta modificando autonomamente un pezzo del motore, ma non sappiamo come funzionerà il motore quando i pezzi saranno tutti montati».
Riva ha quindi chiesto al governo di stabilire «un quadro sicuro, stabile e favorevole agli investimenti». E in merito agli investimenti degli armatori spagnoli, Riva ha ribadito che le compagnie nazionali daranno lavoro ad Izar quando il gruppo navalmeccanico spagnolo sarà in grado di offrire prezzi concorrenziali ed ha aggiunto che gli armatori spagnoli continueranno a rivolgersi ai cantieri navali che offrono prezzi vantaggiosi (
inforMARE del
20 gennaio 2005).
Infine ANAVE ha espresso preoccupazione per la recente modifica del regime di arruolamento dei marittimi esteri, che - secondo l'associazione - sta deteriorando la competitività del Registro delle Canarie ed ha già causato il trasferimento di navi sotto bandiere estere.