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Una sentenza ha stabilito l'illegittimità degli scioperi contro l'insediamento del gruppo COSCO nel porto del Pireo
I sindacati e i partiti dell'opposizione hanno definito il pronunciamento «ingiusto», «autoritario», «crudele», «vendicativo» e «predatorio»
10 novembre 2009
Il tribunale del Pireo ha stabilito l'illegittimità degli scioperi che nelle ultime settimane hanno ripetutamente bloccato l'attività del porto del Pireo per protesta contro l'assegnazione della gestione del container terminal dello scalo greco al gruppo cinese COSCO Pacific (inforMARE del 25 giugno e 25 novembre 2008, 6 marzo e 1 e 19 ottobre 2009).
La sentenza, che è stata resa nota oggi, è relativa ai ricorsi presentati dalle Camere di Commercio greche e da alcune aziende contro lo sciopero indetto dalla OM.Y.L.E., il sindacato dei lavoratori portuali greci, e dall'associazione dei lavoratori portuali della Piraeus Port Authority (PPA).
Nel suo pronunciamento il giudice ha rilevato che sussistono sufficienti garanzie circa il fatto che, con l'arrivo della cinese COSCO, i lavoratori portuali greci non correranno il rischio di perdere il proprio posto di lavoro. Il giudice ha vietato qualsiasi mobilitazione futura sulla base delle medesime motivazioni con le quali sono stati indetti tali scioperi pena il pagamento di 4.000 euro da parte dei rappresentanti dei lavoratori per ciascun giorno di sciopero.
I sindacati e i partiti dell'opposizione hanno aspramente stigmatizzato la decisione del giudice, definendola tra l'altro «ingiusta», «autoritaria», «crudele», «vendicativa» e «predatoria», mentre da parte governativa è stato evidenziato l'obbligo di rispettare la sentenza e si è auspicato il proseguimento del dialogo con i lavoratori e delle trattative tra i sindacati e il gruppo cinese con l'obiettivo di apportare miglioramenti al contratto siglato dal precedente esecutivo greco.
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