Quotidiano indipendente di economia e politica dei trasporti
18:53 GMT+1
Assiterminal invoca misure a sostegno più generale del terminalismo italiano
Secondo l'associazione, l'emendamento presentato dal governo rischia «di ingenerare una distorsione della concorrenza tra porti»
10 febbraio 2010
Ad Assiterminal (Associazione Italiana Terminalisti Portuali) non piacciono affatto le misure previste dal governo per consentire ai porti nazionali di transhipment di reggere all'impatto della crisi economica mondiale e, in particolare, di far fronte alla crescente concorrenza dei grandi hub di transhipment che stanno nascendo sulle sponde africane del Mediterraneo (inforMARE del 9 febbraio 2010).
«Apprendiamo - spiega oggi l'associazione - che il governo ha presentato al Senato in sede di discussione del disegno di legge di conversione del cosiddetto Decreto Milleproroghe un emendamento che, “al fine di fronteggiare la crisi di competitività dei porti nazionali, con riguardo anche all'attività prevalente di transhipment”, prevede di posticipare al 2012 il previsto adeguamento delle tasse e dei diritti marittimi e nel contempo consente alle Autorità Portuali per gli anni 2010 e 2011 di aumentare oppure di diminuire fino all'azzeramento le tasse di ancoraggio e portuale».
In tali disposizioni Assiterminal rileva «una contraddittorietà», che, «per quanto riguarda la facoltà conferita alle Autorità Portuali - osserva l'associazione - può rischiare, tra l'altro, di ingenerare una distorsione della concorrenza tra porti, con possibili ricadute negative sui terminalisti, imprese portuali e connesse attività».
Secondo Assiterminal, «il governo avrebbe fatto meglio a dare positiva risoluzione alle due seguenti proposte formulate coralmente nella primavera scorsa da tutte le associazioni rappresentative del cluster marittimo-portuale, in linea tecnico-amministrativa ampiamente discusse nelle competenti sedi ministeriali e inserite negli impegni del Documento governativo di Programmazione Economica e Finanziaria, cioè: fiscalizzazione temporanea di 5 punti degli oneri sociali per i terminalisti e le altre imprese per operazioni portuali; riduzione delle accise sui prodotti energetici per i mezzi utilizzati esclusivamente in aree portuali».
Assiterminal invoca quindi misure a sostegno più generale del terminalismo italiano che - rappresentativamente parlando - è spaccato in due: da una parte Assiterminal, a cui fanno capo terminalisti che effettuano solo marginalmente attività di trasbordo, e dall'altra Assologistica, tra i cui associati figurano le aziende che operano i container terminal dei porti di Gioia Tauro e Taranto, che - insieme con il terminal di Cagliari - costituiscono i poli di transhipment del sistema portuale italiano.
Assiterminal conclude auspicando che il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, a cui chiede un incontro urgente, «voglia dare seguito all'impegno a suo tempo assunto di positivo accoglimento delle predette due richieste».
- Via Raffaele Paolucci 17r/19r - 16129 Genova - ITALIA
tel.: 010.2462122, fax: 010.2516768, e-mail
Partita iva: 03532950106
Registrazione Stampa 33/96 Tribunale di Genova
Direttore responsabile Bruno Bellio Vietata la riproduzione, anche parziale, senza l'esplicito consenso dell'editore