- Nel 2009 il gruppo elvetico Hupac, grazie ad una decisa riduzione dei costi delle forniture e delle prestazioni, ha controbilanciato l'effetto negativo del consistente calo dei ricavi generato dall'impatto della crisi economica. Lo scorso anno la società, che opera servizi di trasporto combinato, ha registrato un volume d'affari di 481,1 milioni di franchi svizzeri, con una flessione del 18,2% sul 2008. I costi netti del gruppo sono ammontati a 383,2 milioni di franchi svizzeri, in diminuzione del 23,1% rispetto a 498,2 milioni nell'esercizio annuale precedente. Hupac ha archiviato il 2009 con un utile lordo di 98,0 milioni di franchi svizzeri e con un utile netto di 2,8 milioni di franchi svizzeri (-2,0%).
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- Tra le misure di contenimento dei costi attuate dal gruppo figurano - ha precisato Hupac - l'aumento sistematico dello sfruttamento dei treni, la restituzione dei vagoni ferroviari noleggiati, l'orario di lavoro ridotto e l'esaurimento dei contratti di lavoro a tempo determinato nei terminal, nonché il differimento di investimenti in nuovo materiale rotabile.
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- A fine 2009 il cash flow del gruppo si è attestato a 46,7 milioni di franchi svizzeri (+37,8%).
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- Ricordiamo che nel 2009 i volumi dei trasporti gestiti da Hupac nella propria rete europea hanno subito un calo del 13,5% attestandosi ad un totale di 607.284 spedizioni stradali (inforMARE del 26 gennaio 2010). Rendendo noti i risultati della gestione 2009 il gruppo svizzero ha comunicato che nei primi quattro mesi del 2010 i volumi trasportati si stanno riavvicinando al livello pre-crisi del 2008; in particolare, nel primo quadrimestre di quest'anno Hupac ha registrato un incremento del traffico del 18% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente e lo scorso marzo ha toccato per la prima volta i volumi del 2008. Il presidente del gruppo, Hans-Jörg Bertschi, ha confermato che attualmente il mercato dei trasporti è in leggera ripresa in tutta Europa, ma ha rilevato anche come il mercato sia caratterizzato da un'elevata instabilità che continua a mettere in difficoltà la strategia di crescita di Hupac.
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- Bertschi ha osservato che in un futuro prossimo l'economia e il trasporto merci torneranno presumibilmente a crescere al ritmo degli anni passati e che il bilancio positivo della rotaia per quanto riguarda emissioni ed energia sta diventando un argomento sempre più importante per l'industria e le imprese di trasporto. Tuttavia - ha rilevato - è indispensabile pianificare infrastrutture e capacità per il trasporto merci ferroviario che soddisfino le esigenze del mercato: tra queste rientrano terminal di trasbordo in numerosi agglomerati urbani europei e misure mirate per l'incremento della produttività, quali ad esempio il potenziamento del corridoio nord-sud via Svizzera per lunghezze dei treni fino a 750 metri in luogo degli attuali 575 metri. «Se si intende fare sul serio con il trasferimento del traffico nel transito alpino - ha proseguito Bertschi - l'adeguamento del profilo di quattro metri nel corridoio del San Gottardo deve essere messo in cima alla lista delle priorità». Il potenziale di trasferimento di gran lunga maggiore - ha precisato - si trova infatti nel segmento dei semirimorchi di quattro metri e, affinché con l'apertura del tunnel di base del Gottardo tali trasporti possano essere trasferiti su rotaia, è indispensabile potenziare subito il corridoio del Gottardo: «senza il corridoio dei quattro metri - ha spiegato - non è possibile trasferire i trailer da quattro metri. Se l'adeguamento del profilo verrà realizzato solo con il progetto Ferrovia 2030 o addirittura più avanti, l'effetto di trasferimento creato dal tunnel NTFA potrà essere sfruttato solo con un ritardo di decenni».
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- Inoltre Hupac ha ribadito la necessità di aprire i mercati ferroviari per promuovere il trasferimento del traffico dalla strada alla rotaia. Mentre in molti Paesi il processo di liberalizzazione si trova ancora nella fase iniziale - ha rilevato Bertschi - lungo l'asse nord-sud attraverso la Svizzera vi sono cinque ferrovie cargo in concorrenza tra loro, di cui nessuna assume una posizione di mercato dominante: «queste condizioni generali positive - ha sottolineato - hanno contribuito in maniera determinante al trasferimento del traffico e devono pertanto essere assolutamente mantenute», mentre sui mercati monopolizzati sussiste il rischio che carenze di efficienza vengano compensate da incrementi delle tariffe e, in tal modo, la ferrovia perderebbe quote di mercato rispetto alla strada.
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- In quest'ottica Hupac ha valutato positivamente la recente decisione del gruppo ferroviario svizzero SBB CFF FFS di costituire una società affiliata di SBB CFF FFS Cargo indipendente e specializzata nel trasporto merci internazionale (inforMARE del 4 febbraio 2010). «SBB CFF FFS Cargo International - ha evidenziato Bertschi - offre la prospettiva di viaggiare con treni e macchinisti svizzeri nel traffico merci internazionale anche dopo l'apertura del tunnel di base del Gottardo».
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