- inforMARE - Nella prima metà del 2010 il gruppo navalmeccanico italiano Fincantieri ha incamerato nuovi ordini per 1.492 milioni di euro, con un forte incremento rispetto ad ordinativi del valore di 398 milioni di euro totalizzati nel primo semestre dello scorso anno (1.425 milioni di euro nel primo semestre 2008). Tale crescita ha portato il livello del portafoglio ordini al 30 giugno scorso ad un valore complessivo di 9,9 miliardi di euro. La consistenza dell'orderbook, da cui deriva un carico di lavoro pari a 6,7 miliardi di euro, non è però sufficiente a dare lavoro a tutti i cantieri del gruppo: il portafoglio ordini - ha confermato oggi Fincantieri - «pur assicurando un carico di lavoro significativo, non è in grado di saturare la capacità produttiva degli stabilimenti con conseguente ricorso - ha precisato - alla cassa integrazione guadagni per alcune strutture produttive italiane che si troveranno in una situazione di parziale vuoto di lavoro».
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- L'aumento degli ordini - ha rilevato il gruppo - «evidenzia una lieve ripresa del mercato dopo la crisi nella domanda di nuove costruzioni, anche se si è ancora lontani dai valori record dei precedenti esercizi, restando, invece, negativa la situazione del mercato dei traghetti. In particolare - ha spiegato Fincantieri - sono stati acquisiti ordini per due navi da crociera “prototipo” da 141.000 tonnellate di stazza lorda per il marchio Princess Cruise Line del gruppo Carnival a prezzi particolarmente competitivi e due unità stealth (classe Falaj 2) per gli Emirati Arabi Uniti nel comparto militare. Le controllate americane hanno, inoltre, acquisito una nave oceanografica per l'ente governativo NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) e ulteriori 39 piccoli pattugliatori RB-M (Response Boats-Medium) per la US Coast Guard».
- Il conto economico del primo semestre 2010 del gruppo presenta ricavi per 1.408 milioni di euro, con un decremento del 10,7% rispetto al primo semestre dello scorso anno. L'EBITDA si è attestato a 56 milioni di euro (-3,4%), di cui 17 milioni di euro generati dalle controllate americane del gruppo (16 milioni nel corrispondente periodo del 2009). L'EBIT è ammontato a 22 milioni di euro (-8,3%). Fincantieri non ha reso noto il valore del risultato d'esercizio semestrale, ma quello dell'utile d'esercizio ante oneri straordinari e non ricorrenti che è stato pari a tre milioni di euro, con una significativa diminuzione - ha precisato il gruppo - rispetto al primo semestre 2009.
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- La posizione finanziaria netta del gruppo al 30 giugno scorso si presenta positiva per 211 milioni di euro rispetto ad un saldo negativo al 31 dicembre 2009 pari a 151 milioni di euro. «Tale situazione, determinata da una significativa riduzione del capitale d'esercizio dovuto sostanzialmente alla contrazione dei lavori in corso in relazione al maggior flusso di consegne rispetto alle nuove impostazioni - ha osservato Fincantieri - in sede di bilancio sarà destinata a ridursi in quanto gli incassi saranno inferiori alle uscite nella seconda parte dell'esercizio».
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- Fincantieri ha sottolineato che nella prima metà del 2010, rispetto al precedente esercizio, l'azienda «ha dovuto fronteggiare nel semestre vuoti di lavoro in alcune unità operative, soprattutto dell'Area Mercantile, con il ricorso alla cassa integrazione guadagni». Inoltre il gruppo ha precisato che le due commesse di Princess Cruises, acquisite recentemente (inforMARE del 4 maggio 2010), «sono ancora in corso di valutazione per quanto riguarda alcuni aspetti economici con conseguente possibile riflesso sui conti dell'azienda del quale si terrà conto in sede di bilancio».
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- Fincantieri prevede che «per la restante parte del 2010 risentirà in misura crescente della contrazione del carico di lavoro e della pressione sui prezzi dei nuovi ordinativi» e che «anche l'esercizio 2010, come il precedente, potrebbe, quindi, dover fronteggiare l'emersione di ulteriori oneri “non ricorrenti” la cui quantificazione dipenderà dall'evolversi delle prospettive di mercato nei prossimi mesi e dalle iniziative di riduzione costi in corso». (iM)
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