- Assagenti, l'associazione degli agenti marittimi genovesi, si è unita alle preoccupazioni espresse ieri dai sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl e Ulitrasporti in merito alla perdita di traffici e di competitività dell'unico polo dedicato alle rinfuse solide del porto di Genova gestito da Terminal Rinfuse Italia - TRI ( del 19 gennaio 2012). «Sull'argomento - ha spiegato il presidente di Assagenti, Giovanni Cerruti - abbiamo già registrato lamentele e disagi da parte di alcuni nostri associati, che sono stati costretti a dirottare su altri porti le navi che rappresentano, a causa dell'impossibilità del Terminal Rinfuse a ricevere alcune tipologie merceologiche».
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- Ricordando che il terminal non si è ancora adeguato alle prescrizioni di tipo ambientale espresse dagli enti preposti, Cerruti ha sottolineato che «questo comportamento è incomprensibile e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Si deve purtroppo rimarcare - ha proseguito - una totale disattenzione da parte dei gestori del terminal su questo punto fondamentale, e le conseguenze stanno purtroppo danneggiando Genova, il suo porto, i lavoratori e le aziende che vi operano, con gravi perdite di traffico e di immagine».
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- Assagenti ha evidenziato la necessità che Genova continui a mantenere una diversificazione merceologica, che da sempre rappresenta la forza del porto: «come categoria - ha spiegato Cerruti - auspichiamo un intervento tempestivo dell'Autorità Portuale che risolva questa spinosa questione in tempi brevi, augurandoci che i vertici di TRI si attivino prontamente al fine di evitare una emorragia di traffici e clienti, che si potrebbe rivelare molto pericolosa se non prontamente arginata».
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- «La posizione geografica di Genova per la maggioranza dei traffici di rinfuse destinate all'area industriale del Nord Italia è strategica - ha concluso Cerruti - e non garantire un servizio terminalistico adeguato dal nostro porto è semplicemente inaccettabile».
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