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L'EFIP sottolinea la necessità di un approccio multimodale all'attuazione dei corridoi della rete TEN-T
Secondo l'associazione, dovrebbe essere garantito uno sviluppo più equilibrato delle modalità di trasporto
8 febbraio 2012
L'European Federation of Inland Ports (EFIP) ha presentato oggi le proprie osservazioni alla proposta presentata lo scorso autunno dalla Commissione Europea per la conformazione della rete infrastrutturale europea TEN-T, che sarà suddivisa in un “core network” e in un “comprehensive network” ( del 19 ottobre 2011).
Pur riconoscendo che per la prima volta la politica infrastrutturale europea sta riconoscendo il ruolo degli inland ports ai fini del rafforzamento del potenziale e della capacità del trasporto multimodale, l'associazione dei porti interni europei ha evidenziato la necessità di chiarire alcuni punti della proposta della Commissione, che - secondo l'EFIP - può essere ancora migliorata.
In particolare, l'EFIP ritiene che la configurazione della rete TEN-T presentata dalla Commissione non sia completa in alcune aree. Inoltre, secondo l'associazione, l'unico riferimento nella proposta della Commissione allo stato “core” o “comprehensive” degli inland port è costituito dalla cartografia presente nell'allegato alle linee guida, in cui - ha spiegato l'EFIP - i porti interni nella rete primaria e in quella globale sono indicati con un simbolo leggermente diverso. «Per ragioni di trasparenza e chiarezza - ha precisato l'associazione - chiediamo alla Commissione di porre l'elenco comprehensive inland ports a disposizione del pubblico mediante una pubblicazione sul sito web della Commissione. Inoltre, per essere coerenti con l'approccio scelto per i porti e gli aeroporti core, i core inland ports dovrebbero essere elencati nell'allegato II delle linee guida della proposta». Per l'EFIP è necessario pure che sia chiarita la presenza e il ruolo che i porti inland rivestono nella lista dei progetti pre-selezionati.
L'associazione ritiene inoltre che la proposta debba essere caratterizzata globalmente da un approccio multimodale, in particolare per quanto riguarda le quote di finanziamento, le definizioni, l'attuazione e la governance dei corridoi multimodali. «Nel corso dell'attuazione - ha rilevato l'EFIP - dovrebbe essere garantito uno sviluppo più equilibrato delle modalità di trasporto».
Infine, secondo l'EFIP, ad oggi i progetti relativi agli inland ports e alle inland waterways non sono stati adeguatamente rappresentanti nella politica delle TEN-T né in termini di budget né in termini di progettazione. EFIP ha quindi esortato i politici europei non solo ad assicurare il budget previsto di 31,7 miliardi di euro, ma anche a realizzare un “trasferimento modale” del budget speso per le diverse modalità di trasporto a favore dei progetti dei porti interni e delle vie d'acqua interne.
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