- Nei giorni scorsi , organizzato dalla Fondazione IRSO con la collaborazione della società interportuale bolognese, della Regione Emilia Romagna e dell'Autorità Portuale di Ravenna. L'incontro ha rappresentato un momento di approfondimento e di confronto sulle dinamiche frenanti il sistema logistico del Nord Italia e le potenzialità e le iniziative che, invece, potrebbero consentirgli di acquisire margini importanti di competitività.
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- Le conclusioni dell'evento sono state affidate al vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Mario Ciaccia, che, per la prima volta in visita all'Interporto di Bologna e nel tentativo di condensare i contributi di tutti gli oratori, ha fondamentalmente evidenziato le seguente urgenze delle quali si spera si farà carico il prossimo governo: «finalizzare l'iter burocratico di approvazione della legge di riforma dei porti e degli interporti; strutturare una politica d'intervento a livello istituzionale che sostenga fattivamente l'integrazione dei nodi di trasporto; elaborare un piano di sviluppo e di azione concreto, depurato dalle logiche lobbystiche, e che dia valore ai tempi di realizzazione».
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- «Gli interventi organizzativi nei porti - ha spiegato Ciaccia - debbono puntare a una maggior unitarietà di azione tra tutti gli operatori pubblici e privati presenti in ogni scalo, sia sul lato mare, sia sul lato terra e, più in generale, favorire il coordinamento anche di più scali contigui per raggiungere quelle economie di scala necessarie per sostenere la concorrenza con i porti del Mar del Nord». «Molte delle norme varate dal governo - ha aggiunto il vice ministro - valgono in linea generale anche per il sistema portuale italiano, come le disposizioni di semplificazione delle procedure e quelle volte a favorire l'allargamento della concorrenza, ad aumentare le certezze per l'operatore privato e ad incentivare il partenariato (ad esempio: una disciplina specifica per la finanza di progetto; il contratto di disponibilità; i project bond, la defiscalizzazione delle opere superiori a 500 milioni per consentirne la sostenibilità finanziaria) ed altre specifiche, quali le disposizioni intese a migliorare il collegamento tra i porti e le aree retro portuali e la normativa sui dragaggi introdotta dall'art. 48 del decreto sulle liberalizzazioni, le cui norme tecniche di attuazione sono in corso di perfezionamento. Senza dimenticare l'autonomia finanziaria dei porti prevista dal decreto sviluppo attraverso una specifica norma con la quale si è stabilito di dare impulso all'infrastrutturazione portuale, destinando agli scali parte dell'Iva e delle accise in essi prodotte».
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- Tra i relatori presenti all'evento, Alessandro Ricci, presidente dell'Interporto di Bologna, Alfredo Peri, assessore alla Programmazione territoriale, urbanistica, infrastrutture, logistica e trasporti della Regione Emilia Romagna, e Giuseppe Peleggi e Teresa Alvaro dell'Agenzia delle Dogane.
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