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L'Autorità Portuale di Trieste costituisce una commissione di esperti internazionali per sfruttare tutte le opportunità del Porto Franco
Monassi: ad oggi i benefici attuati del regime di Porto Franco sono essenzialmente doganali, mentre essere sviluppate anche le potenzialità di natura fiscale
15 marzo 2013
L'Autorità Portuale di Trieste sta procedendo a costituire una commissione di esperti internazionali incaricata sia di analizzare e approfondire in tempi brevi le possibilità di sviluppare nuovi aspetti normativi del Porto Franco di Trieste derivanti da una più completa attuazione delle prerogative stabilite dallo specifico allegato VIII al Trattato di Pace di Parigi del 1947, sia di formulare in merito le necessarie proposte pratiche.
«Ad oggi, infatti – ha rilevato il presidente dell'ente portuale, Marina Monassi - i benefici attuati del regime di Porto Franco sono essenzialmente doganali, mentre ne possono e devono venire ancora sviluppate le potenzialità di natura fiscale (IVA, accise, imposte dirette, ecc.) in conformità alle consuetudini vigenti negli altri Porti Franchi del mondo. I lavori della commissione internazionale dovranno produrre progetti concreti che l'Autorità Portuale, quale ente amministratore del Porto Franco di Trieste, sottoporrà doverosamente alle istituzioni competenti di livello regionale, nazionale e internazionale».
L'authority portuale giuliana ha reso noto che è stato avviato uno studio tecnico di analisi e valutazione economica completa ed aggiornata delle diverse agevolazioni assicurate dal regime di Porto Franco di Trieste alle imprese e per l'occupazione: riduzione dei diritti marittimi rispetto ad altri porti italiani; pagamento differito di IVA, dazi e diritti; esenzione del pagamento dei diritti doganali per merci trasformate che saranno successivamente rispedite all'estero; rinvio del pagamento dei diritti doganali - dazi, iva - al momento dell'effettiva importazione delle merci, ecc. Lo studio coinvolge direttamente gli operatori portuali e le associazioni di categoria nella valutazione dei vantaggi economici dell'insediarsi nel regime giuridico speciale del Porto Franco di Trieste.
Ricordando che Trieste è l'unica città portuale europea a possedere un privilegio giuridico internazionale in tema di zone franche, uno strumento che è sovra-comunitario poiché istituito e garantito da norme specifiche di un Trattato internazionale preesistente, quello di Pace di Parigi del 1947 che assegna al Porto Franco di Trieste una propria libertà d'azione in materia doganale, fiscale, commerciale ed industriale molto ampia e ben più estesa di quella delle zone franche di diritto comunitario pur sviluppate altrove (ad esempio in Irlanda) con successo, l'Autorità Portuale ha evidenziato l'urgenza di promuovere il Porto Franco di Trieste, attività che l'ente ha in corso avendo già organizzato due convegni di rilievo nazionale ed internazionale per divulgare e sviluppare le sue potenzialità: il primo, incentrato sul tema “Trieste/Mondo la prima zona franca sovra-comunitaria”, si è svolto il 9 maggio 2012 a Roma, mentre il secondo convegno è stato quello internazionale organizzato il 2 e 3 luglio 2012 a Trieste con la Word Free Zone Convention (organizzazione mondiale delle zone franche) e Simest Spa sul tema “Global connectivity with the Mediterranean basin, with a special emphasis on the role of Free Zones in the international logistics network”.
Inoltre l'Autorità Portuale ha reso noto che le associazioni di categoria hanno confermato la disponibilità alla stesura di un manuale divulgativo sintetico dei vantaggi di cui possono fruire le imprese di logistica e di produzione di beni e servizi nel Porto Franco di Trieste avvalendosi del suo regime di zona franca. Questo vademecum si suddividerà in due parti: la prima su ciò che si può fare oggi vantaggiosamente all'interno del Porto Franco, e la seconda sulle modalità di utilizzo concreto delle sue agevolazioni.
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