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Spediporto chiede infrastrutture, semplificazione normativa ed amministrativa e riforma fiscale
Gli spedizionieri genovesi ripropongono le questioni non risolte che impediscono di sfruttare l'economia marittimo-portuale quale volano per la crescita
25 marzo 2013
Spediporto, l'associazione degli spedizionieri di Genova, avanza tre richieste alla politica. Non alla politica nazionale, si può supporre, dato che in carica c'è un governo che di fatto sembra non esserci, c'è in atto il tentativo di formare un nuovo esecutivo che ora come ora sembra destinato a naufragare e c'è un nuovo Parlamento che a pochi giorni dal suo insediamento appare prossimo ad essere rinnovato con nuove elezioni.
Le richieste di Spediporto, formulate nel corso dell'assemblea odierna dell'associazione a Genova, sono relative alle infrastrutture, alla semplificazione normativa ed amministrativa e alla riforma fiscale e sono specificate nella relazione del consiglio direttivo presentata oggi dalla presidente Roberta Oliaro che pubblichiamo nella rubrica “Forum dello Shipping e della Logistica”. Le istanze sono state illustrate agli esponenti della politica e delle istituzioni presenti alla riunione tenutasi al Palazzo Borsa Valori: il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, il sindaco di Genova, Marco Doria, il deputato del Popolo della Libertà, Sandro Biasotti, il deputato del Partito Democratico, Marco Tullo, e il comandante della Capitaneria di Porto di Genova, Felicio Angrisano. Istanze che la stessa Oliaro dovrà recepire quale nuova parlamentare eletta alla Camera con la lista Scelta civica con Monti per l'Italia.
Spediporto chiede innanzitutto «forte sostegno alle politiche di investimento in infrastrutture, in grado di generare importanti leve occupazionali». «Guardando alla Liguria ed a Genova - ha sottolineato Roberta Oliaro - noi spedizionieri diciamo che non è ammissibile ritardare di un solo giorno opere come Terzo Valico e Gronda. Basta alle indecisioni ed alla politica dei riesami infiniti».
Sul tema delle infrastrutture, la percezione di Spediporto sembra quasi diametralmente opposta a quella dei rappresentanti delle istituzioni locali.
Per quanto riguarda la Liguria - ha assicurato Burlando - la situazione non è mai stata così rosea: «ci sono - ha ribattuto il presidente della Regione - 15 miliardi di euro. Non abbiamo mai avuto così tanti soldi per le infrastrutture». Per il Terzo Valico ferroviario - ha precisato - «ora ci sono 1,5 miliardi sui sei necessari». Secondo il governatore ligure, il problema è un altro: «ora - ha spiegato - siamo in una fase diversa: il tema grande prossimamente sarà la merce e non le infrastrutture». Il problema - ha rilevato Burlando - sarà attrarre la merce per sfruttare la capacità delle infrastrutture:
a causa della crisi economica - ha evidenziato - la difficoltà «sarà portare sei milioni di container in Liguria» e «le prossime banchine potranno non essere pienamente occupate».
Da parte sua il sindaco ha confermato che «il Terzo Valico è partito», mentre ha ricordato che il progetto della Gronda autostradale non ha ancora superato la Valutazione d'Impatto Ambientale. Come ripetutamente nel corso del suo primo anno di mandato, Marco Doria ha ribadito la necessità di presentare progetti «condivisi in grado di convincere i cittadini».
Tutti d'accordo sulle altre due richieste di Spediporto volte ad una «semplificazione normativa e dei controlli amministrativi che renda più certo l'operare delle imprese» e ad una «politica fiscale ed impositiva che sostenga il settore e sia in grado di attrarre investimenti esteri». Anche queste - come sottolineato da Spediporto - sono istanze che l'associazione (e altre organizzazioni economiche) avanzano da anni raccogliendo il consenso e il sostegno dei rappresentanti delle istituzioni e della politica di turno. I proponimenti oramai non sono sufficienti: per Spediporto «la logica è “fare”».
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