- Nel 2012 il gruppo terminalista tedesco Eurogate ha mantenuto pressoché stabili i ricavi, che sono ammontati a 654,1 milioni di euro rispetto a 656,8 milioni di euro nell'esercizio annuale precedente. L'EBITDA ha invece registrato una diminuzione del 10,9% ed è sceso a 154,3 milioni di euro. L'utile ante imposte e l'utile netto sono calati rispettivamente del 26,6% e del 29,9% a 60,8 milioni e 54,6 milioni di euro. Eurogate ha evidenziato che la riduzione dei risultati era attesa in considerazione dei costi di start-up del nuovo container terminal Eurogate Container Terminal Wilhelmshaven, che è diventato operativo lo scorso 21 settembre ( del 21 settembre 2012), e dei minori redditi generati dagli investimenti.
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- Lo scorso anno i terminal del gruppo tedesco hanno movimentato un traffico containerizzato pari a 13,3 milioni di teu, con una flessione dello 0,1% sul 2011 ( del 14 febbraio 2013).
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- «Eurogate - ha commentato il presidente del gruppo, Thomas Eckelmann - ha affrontato le sfide poste dal difficile contesto del mercato e ha complessivamente mantenuto stabili i volumi di traffico rispetto all'anno precedente. Grazie alla sua presenza internazionale in differenti località, il gruppo è ben posizionato per il futuro. Date le incertezze dell'economia mondiale, in particolare a causa della crisi del debito sovrano europeo - ha rilevato Eckelmann - è necessaria cautela circa le prospettive per il 2013. Noi percorreremo con sicurezza la nostra strada, ma “guidando con prudenza” per consentirci di rispondere in modo flessibile e rapido ai cambiamenti. La lentezza nei progressi per realizzare i principali progetti infrastrutturali continua a rappresentare un rischio per lo sviluppo futuro dell'attività. Le questioni ancora aperte dei dragaggi dei canali navigabili dell'Elba e del Weser, i miglioramenti del canale di Kiel e la costruzione dell'autostrada costiera A20, che sono in cima alla lista dei progetti, richiedono immediata attenzione».
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