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CNA-Fita, il gasolio italiano è tra i più cari e tassati in Europa
Invito al ministro Zanonato affinché vengano introdotti meccanismi di regolamentazione per armonizzare tassazione e prezzi alla pompa
27 maggio 2013
Con il 55,08% di incidenza delle imposte sul gasolio, l'Italia continua ad essere saldamente ai vertici dei Paesi più cari come imposizione e di conseguenza anche come prezzo finale alla pompa in Europa. Lo denuncia l'associazione dell'autotrasporto CNA-Fita, spiegando che il caro tasse, accise più Iva, mantiene l'Italia al terzo posto dopo Gran Bretagna e Svezia, rispettivamente al primo e al secondo posto, mentre nazioni come Francia, Spagna, Germania e Olanda rimangono tutte al disotto del 50% garantendo un prezzo finale molto più competitivo.
CNA-Fita sottolinea che «il trasporto professionale sconta enormemente questa mancata competitività del nostro mercato nazionale dei carburanti pagando circa 25 centesimi in più per ogni litro rispetto al prezzo medio europeo. Una differenza - precisa l'associazione - che aumenta drammaticamente se paragonata al prezzo pagato dai paesi dell'Est Europa che normalmente sono anche i più accaniti nostri concorrenti sul cabotaggio».
Ricordando che sta portando avanti da due anni una battaglia in tal senso affinché possa essere raggiunto un livello di prezzo in linea con i valori medi europei, ristabilendo così condizioni eque e di mercato per l'operatività dell'utenza professionale, CNA-Fita ribadisce l'importanza di introdurre meccanismi come l'accisa mobile per calmierare il peso della tassazione che negli ultimi due anni è salito vertiginosamente.
A tal fine l'associazione invita il ministro allo Sviluppo economico, Flavio Zanonato, a riprendere il confronto utile e costruttivo che CNA-Fita aveva intrapreso con il passato governo «affinché - spiega l'associazione - si possano finalmente introdurre meccanismi di regolamentazione per armonizzare tassazione e prezzi alla pompa rispetto ai valori medi europei». «Il prezzo del carburante - rileva Cinzia Franchini, presidente nazionale CNA-Fita - rimane un primo vero banco di prova per capire se siamo in grado di tornare a competere in Europa, soprattutto se si pensa che a breve potrebbe intervenire un nuovo aumento dell'aliquota Iva».
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