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Proposta per creare un'unica Autorità Portuale del Veneto
Il PD chiede al governatore Zaia di istituire un tavolo di coordinamento con Autorità Portuale di Venezia, Aspo Chioggia e Porto Levante
12 giugno 2013
In occasione della seduta congiunta delle Commissioni consiliari Trasporti e Ambiente della Regione del Veneto, che è in svolgimento a Palazzo Ferro Fini, nel corso della quale viene presentato il progetto per la realizzazione della nuova piattaforma portuale d'altura al largo di Venezia ( del 23 settembre 2010), i consiglieri regionali del Partito Democratico (PD) hanno proposto di dar vita ad un'unica Autorità Portuale del Veneto.
«Il porto offshore di Venezia - ha spiegato il capogruppo del PD in consiglio regionale, Lucio Tiozzo - è uno di quei cambiamenti infrastrutturali destinato a modificare radicalmente lo scacchiere della logistica e dei trasporti in tutta l'area dell'alto Adriatico e nel suo entroterra. La mossa fondamentale che va fatta in anticipo, per sfruttare al meglio le potenzialità di quest'opera, è quella di dar vita ad un'unica Autorità Portuale del Veneto».
Tiozzo ha ricordato che «in Commissione verrà affrontato il tema delle grandi infrastrutture, dal porto offshore alla TAV senza dimenticare l'aeroporto. Realtà - ha sottolineato - che messe in sinergia rappresentano una piattaforma per il trasporto merci e passeggeri unica in Italia e strategica non solo a livello nazionale, ma europeo. Come Partito Democratico proponiamo e tracciamo un percorso che deve partire dalla Regione. Chiediamo in questo senso al presidente Zaia di istituire subito un tavolo di coordinamento con l'Autorità Portuale di Venezia, l'Aspo Chioggia e i responsabili di Porto Levante, le rispettive amministrazioni comunali e la Camera di Commercio, per avviare il processo di aggregazione dei tre porti. Un iter - ha precisato Tiozzo - che prevede quindi la formalizzazione della richiesta al ministero delle Infrastrutture che, con decreto, ha il potere di rendere esecutiva questa fusione».
«Avere un'unica cabina di regia - ha rilevato ancora il capogruppo del PD in consiglio regionale - è fondamentale per riorganizzare spazi e tutto un assetto logistico, adeguandolo alle trasformazioni nei traffici che si verificheranno con l'avvento del porto offshore. Molto cambierà dal punto di vista della distribuzione e dello stoccaggio delle merci e questo implica il coinvolgimento di tutto un territorio: penso anche agli interporti di Padova, Rovigo e Verona. In generale, questa grande novità che ci attende in ambito portuale va legata a doppio filo con il sistema dell'alta capacità e alta velocità ferroviaria e degli aeroporti di Venezia, Treviso e Verona».
Tiozzo ha concluso ribadendo come «solo con una gestione coordinata a livello veneto si può pensare di essere davvero competitivi con l'area del Nord Europa e di diventare baricentro di nuovo sviluppo per tutto l'alto Adriatico. La Regione - ha ribadito - deve muoversi su questo versante per non perdere un'occasione davvero irripetibile».
Ricordando che «l'audizione con il presidente dell'Autorità Portuale di Venezia, Paolo Costa, è stata chiesta da tempo dal Partito Democratico, i consiglieri regionali del PD Bruno Pigozzo e Claudio Niero, vice presidenti rispettivamente delle Commissioni Trasporti e Ambiente, hanno evidenziato, analogamente a quanto accade per la progettazione dell'alta velocità e alta capacità ferroviaria e la realizzazione della SFMR, «la troppa lentezza con la quale vengono affrontate in sede istituzionale queste partite cruciali per lo sviluppo infrastrutturale della nostra regione. C'è - hanno accusato - un'apatia da parte di chi sta nella maggioranza di governo del Veneto che è incompatibile con la necessità e l'urgenza che la Regione sia parte attiva in questi processi di cambiamento».
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