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Siglato il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del trasporto merci, spedizione e logistica
Revocato lo sciopero indetto per il 5 agosto. Non firma CNA-Fita, che sottolinea la situazione economica pesantissima con cui devono fare i conti le imprese dell'autotrasporto
2 agosto 2013
Ieri sera, a conclusione di trattative iniziate alla fine dello scorso anno, è stato sottoscritto il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del trasporto merci, spedizione e logistica ed è stato revocato lo sciopero indetto per il 5 agosto ( del 26 luglio 2013).
Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno evidenziato che, «nonostante la congiuntura economica negativa che ha colpito anche il settore, si è riusciti a rinnovare in tempi contenuti il CCNL scaduto il 31 dicembre 2012, che riguarda oltre 700.000 lavoratori». «Il rinnovo - hanno spiegato le tre organizzazioni sindacali - riconosce ai lavoratori del settore un aumento delle retribuzioni pari a 108 euro complessivi per il periodo 2013-2015 e la somma di 88 euro a titolo di arretrati. Riconosciuta a tutti gli addetti una prima tranche economica di 35 euro dal mese di giugno 2013, importo realizzato anche in funzione della norma di garanzia a copertura del mancato rinnovo entro la scadenza naturale».
Secondo Filt, Fit e Uilt, «sulle parti normative sono positivi i contenuti introdotti a sostegno dell'occupazione, e soprattutto dell'individuazione di strumenti che favoriscono nell'autotrasporto, il contrasto all'uso distorto della normativa Europea sui distacchi transnazionali a favore dello sviluppo occupazionale degli autisti italiani o regolarmente residenti nel nostro Paese avendo individuato dei meccanismi di trasparenza e comunicazione preventiva da parte delle imprese che utilizzassero questa forma di rapporto di lavoro». «Sono stati inoltre introdotti, attraverso la valorizzazione della contrattazione aziendale e territoriale - hanno precisato i tre sindacati - elementi che permettono di valorizzare il lavoro attraverso strumenti organizzativi e di stabilizzazione dei lavoratori precari nel settore della distribuzione delle merci, particolarmente esposto all'elusione ed all'evasione delle normative, permettendo di sviluppare un reale contrasto ad una illegalità diffusa. Infine - hanno concluso Filt, Fit e Uilt - nell'ambito del mercato del lavoro, l'apprendistato professionalizzante diviene strumento importante per le nuove assunzioni con una percentuale di stabilizzazione fino al 90%».
L'Unione Nazionale Imprese di Trasporto CNA-Fita non ha firmato l'accordo. «Nel momento in cui i dati economici appena diffusi mostrano una timidissima ripresa della manifattura italiana - ha denunciato l'associazione dell'autotrasporto - le organizzazioni sindacali dei lavoratori perdono, ancora una volta, l'opportunità di mostrare buon senso nella fase conclusiva del rinnovo contrattuale. CNA-Fita ha ritenuto quindi opportuno non avvallare con la sua firma il rinnovo triennale del contatto nazionale di trasporto logistica e spedizioni sottolineando come, l'estrema rigidità da parte dei sindacati, non ha concesso alcunché alle imprese dell'autotrasporto che oggi si trovano a fare i conti con una situazione economica pesantissima».
«Non si può - ha sottolineato Cinzia Franchini, presidente nazionale della CNA-Fita - far finta di nulla e non affrontare apertamente i veri nodi di un mercato del lavoro strangolato dall'abusivismo, dall'uso distorto delle cooperative spurie, dalle dinamiche di delocalizzazione d'impresa e del distacco transnazionale. Per tutto questo la CNA-Fita ha chiesto ripetutamente buon senso, ma soprattutto maggiore flessibilità e cautela nell'aumentare gli oneri economici per quelle aziende che ancora i dipendenti li hanno e li mantengono in Italia a caro prezzo rispetto ad un mercato che sempre più prescinde dalla dimensione nazionale. Nella piccola e media impresa - ha rilevato la rappresentante dell'organizzazione datoriale - i dipendenti non sono numeri ma risorse strategiche con cui, ogni giorno, nel dialogo, si ricerca la via d'uscita dalla crisi ma, questo spirito di collaborazione, quello a noi più caro, è mancato al tavolo del rinnovo contrattuale».
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