1) |
Certezza, ragionevolezza e proporzionalità delle regole |
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Normativa fiscale |
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Non imponibilità ICI/IMU su terreni demaniali, sinora applicata in modo discriminatorio sul territorio. |
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Aumentare la soglia compensazione crediti IVA con altri tributi e ridurre tempi di loro restituzione. |
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Non applicazione ai porti DM 154/2009 su servizi sicurezza sussidiaria (guardie giurate) e conferma normativa superiore in vigore |
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Ambientale e sicurezza |
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Adeguare Dlgs 272/99 in materia sicurezza lavoro |
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Escludere i porti di transhipment da normativa SISTRI e tutti da quella Seveso (direttiva 2012/18/UE) |
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Concessioni |
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Possibilità di ridefinizione termini concessioni per nuovi investimenti |
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Definizione delle modalità di fine concessione con tutela continuità di servizio |
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Normativa amministrativa/gestionale |
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Ridurre adempimenti e termini previsti per le varianti ai PRP;
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Introdurre strumenti atti a contenere il contenzioso che caratterizza le gare d'appalto bandite dalle Autorità Portuali; |
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Attenuare, ove possibile in modo pragmatico, l'incidenza dei rigidi vincoli ambientali su determinate opere marittimo portuali. |
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2) |
Rispetto per imprese in attività e convenienza per nuovi investimenti pubblici e privati |
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No a nuove limitazioni alla libertà d'impresa e no ad imposizioni di modelli non efficienti.
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Opposizione a due proposte di norme, inserite nel DDL n. 370 A.S. attualmente in discussione al Senato, concernenti rispettivamente: limitazioni alla libertà dell'impresa per operazioni portuali e alle sue scelte organizzative; limitazione alla possibilità di appaltare ad imprese autorizzate porzioni non preponderanti del ciclo delle operazioni portuali da parte del terminalista. |
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Mutuo mantenimento Impegni contrattuali privati e pubblici |
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Le imprese concessionarie sono naturalmente tenute al rispetto delle prescrizioni e pattuizioni inserite negli atti concessori, agli investimenti previsti nel programma di attività presentato e all'esecuzione di manutenzione dei beni pubblici avuti in concessione |
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Del pari l'autorità portuale concedente deve porre in essere secondo le scadenze stabilite gli apprestamenti ed opere previste nel Piano Regolatore Portuale e nei Piani Operativi Triennale, per permettere ai terminalisti di poter operare in condizioni di normalità |
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Impegni programmatori e valutazione redditività per interventi pubblici. |
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Applicazione DPR 3 agosto 2012, relativo agli investimenti in opere pubbliche, verificandone risultati, ritorni finanziari, grado di utilizzo e sintonia con quelle realizzate o realizzande dai privati.
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Accelerare i tempi di messa a disposizione delle risorse statali stanziate. |
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3) |
Competitività del settore |
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Abbassamento costi |
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Riduzione delle accise sui carburanti utilizzati dalle imprese portuali, (similmente a quanto praticato da tempo in diversi Paesi UE nostri concorrenti). |
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Riduzione dei canoni, o almeno sospendere per un triennio ogni aumento dei canoni demaniali corrisposti dai terminalisti portuali e contenere il quantum delle relative fideiussioni. |
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Dare concreta effettività da parte delle Autorità portuali alla norma che consente la riduzione delle tasse e dei diritti portuali, a partire dal traffico di transhipment. |
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Riduzione graduale dell'Irap e riduzione, almeno temporanea, degli oneri previdenziali assistenziali e/o del prelievo fiscale a carico aziende e lavoratori. |
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Diminuzione burocrazia e semplificazioni |
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Introdurre semplificazioni e eliminare sovrapposizioni di competenze tra soggetti pubblici aventi compiti in ambito portuale. Affermare la potestà esclusiva dell'Autorità Portuale sui beni demaniali rientranti nella circoscrizione territoriale della medesima. |
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Dare concreta operatività alla funzione di coordinamento del Presidente dell'Autorità portuale (ex comma 3, lett. f), art. 8 L. 84/94) sulle attività svolte nel porto dalle varie Pubbliche Amministrazioni. |
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Realizzare la unificazione e concentrazione temporale dei controlli sulle merci nei porti da parte delle competenti pubbliche amministrazioni, nonché allineare quantitativamente detti controlli a quelli mediamente in atto nei principali porti del nord Europa. In particolare fissare obiettivi operativi alle Amministrazioni con compiti ispettivi su standard europei.
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Semplificare l'iter dei progetti di dragaggio dei fondali delle acque portuali, nonché degli altri interventi riguardanti opere infrastrutturali portuali. |
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Rendere non necessaria per i terminalisti portuali la richiesta di autorizzazioni circa l'esecuzione di manutenzioni ordinarie sui manufatti e impianti. |
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4) |
Pianificazione, autonomia e governance |
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Si ravvisa la necessità di una visione complessiva nazionale coerente con gli orientamenti comunitari in tema di sviluppo della rete transeuropea dei trasporti e con i piani nazionali relativi ai trasporti, alle reti e alla mobilità, cofinanziati dall'Unione Europea; si auspica quindi un “piano nazionale dei porti” che sia in linea con questa visione e applichi strumenti di: |
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Pianificazione nazionale, che sia
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Formalizzata e coerente con linee guida nazionali e europee, non solo marittime ma di reti e di nodi, proporzionata a reali esigenze di mercato e garante degli investimenti pubblici e privati. |
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Stabile, non immodificabile previo riesame condizioni di input o cambiamento mercato. |
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Autonomia delle amministrazioni pubbliche portuali, in un quadro di controlli di congruità e efficienza. |
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Governance sui porti, attraverso amministrazioni |
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competenti su ambiti dimensionali adeguati, costituite da soggetti accorpati o per funzionamento coordinato |
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finanziate adeguatamente (in autonomia e con coerenza alle linee nazionali, con meccanismi premianti efficienza, investimenti e non spese correnti) |
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responsabili (coordinamento con altre amministrazioni e con rappresentanza imprese portuali) |
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verificate (nei piani, nei risultati, nelle economicità delle scelte, nelle mutue relazioni su mercati simili, nella tutela e nel coordinamento investimenti pubblici anche oltre ambiti propri).
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5) |
Ulteriore contributo del settore portuale per lo sviluppo dell'economia nazionale e dei territori |
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Valorizzare i seguenti punti chiave:
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Miglioramento dell'efficienza dei collegamenti fisici e dei servizi tra porti, reti ed interporti (interventi su infrastrutture materiali -“ultimo miglio” - ed immateriali); |
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Investimenti in tecnologie come driver della differenziazione dei servizi offerti rispetto ai competitori; |
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Mantenimento della qualità e preparazione del capitale umano;
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Incremento della produttività; |
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Forte attenzione all'economicità, efficienza ed affidabilità dei servizi resi; |
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Capacità di investimento delle principali aziende anche in opere infrastrutturali portuali; |
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Opportunità di integrazione con altri soggetti della supply chain e/o di collaborazione operativa tra soggetti delle varie filiere. |