- Ieri la Conferenza dei servizi convocata a Roma per decidere sul destino del relitto della Costa Concordia si è conclusa con un nulla di fatto in quanto il progetto di trasferimento della nave da crociera a Genova per il suo smantellamento, presentato da Costa Crociere, è stato bocciato dalla Regione Toscana e dalla Provincia di Grosseto, mentre hanno espresso pareri favorevoli, con prescrizioni, tutte le amministrazioni centrali (ministeri dell'Interno, dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, delle Infrastrutture e dei Trasporti, della Salute e dei Beni e delle Attività Culturali, Ispra, Istituto Superiore di Sanità, Agenzia delle Dogane), tutte le amministrazioni liguri (Regione Liguria, Provincia e Comune di Genova, Arpal, Autorità Portuale di Genova, Azienda Sanitaria di Genova) nonché il Comune di Isola del Giglio, Arpa Toscana e l'Azienda sanitaria di Grosseto. La decisione è stata rimandata quindi al Consiglio dei ministri ( del 25 giugno 2014).
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- Ieri sera il presidente della Regione Toscana ha motivato la sua preannunciata opposizione al progetto di Costa Crociere. «Votando contro - ha spiegato Enrico Rossi - ho ottenuto che ora si vada al Consiglio dei ministri». Il governatore toscano ha affermato che «si è voluto escludere ogni valutazione comparata tra diversi progetti. Da parte mia - ha aggiunto - ho dichiarato la volontà di votare l'ipotesi Genova purché si accettasse una variabile minima, ossia che il giorno prima della partenza delle operazioni di rigalleggiamento si verifichi lo stato di avanzamento dei lavori al porto Piombino. La risposta a questa richiesta è stata che vale solo la proposta di Costa Crociere».
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- «La mia posizione - ha ricordato Rossi - non è mai cambiata dall'inizio di questa vicenda. Mi batterò fino in fondo per ragioni ambientali precise. La Concordia - ha sottolineato - è un ammasso di ferro marcio dentro. Per due anni e mezzo è rimasta adagiata sulla costa del Giglio, contro gli equilibri ambientali e la fragilità dell'isola. Prima si è detto che sarebbe stata rimossa in sei mesi, poi è passato un altro anno e infine un altro ancora e il Giglio e la Toscana si sono dovuti sobbarcare questa situazione. Trasferire la Concordia a Genova - ha denunciato il presidente della Regione Toscana - è una sciocchezza ciclopica. Non si prende neppure in considerazione l'idea di valutare proposte diverse, assai ragionevoli come la nostra, che tiene conto del principio di precauzione, un principio al quale ci si ispira in tutta Europa anche in assenza di rischi. Si dice che la “finestra” utile per trasportare la nave a Genova è ristretta al momento dell'alta pressione meteo, ma per portarla a Piombino, con un viaggio di un solo giorno, la “finestra” sarebbe aperta tutto l'anno. Il governo deve riflettere sul tema della valutazione comparativa e sul principio di precauzione. Fossi il governo sentirei il rischio di una figuraccia mondiale». Rossi ha tuttavia precisato che accetterà le decisioni del governo che - ha detto - «sono rispettabili».
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- Rossi ha confermato la validità della proposta toscana di portare il relitto a Piombino: «se Piombino fosse pronta a settembre, come chiedo di verificare - ha specificato - non mi interessa chi dovrà fare i lavori, ma il tragitto non è questione privata. Si sono fatte riunioni numerosissime, tutti quanti riuniti per dire sì a Costa Crociere. Mi sembra una rinuncia da parte dello Stato ad esercitare le sue prerogative su un bene comune». «Abbiamo fatto molto bene a investire su Piombino - ha rilevato Rossi - per realizzare l'escavo a venti metri e la banchina, opere che lo fanno diventare veramente competitivo. Questa scelta forse ha fatto risentire la portualità italiana. Noi siamo sulla strada giusta, che darà risultati indipendentemente dall'esito della vicenda della Costa Concordia. I lavori proseguiranno secondo cronoprogramma e poi l'Autorità Portuale metterà a bando la realizzazione del bacino di carenaggio per la demolizione dei navigli europei e per il refitting delle navi da crociera. Oggi - ha sostenuto Rossi - siamo l'unico porto in Italia che ha le autorizzazioni per la rottamazione. Anche chi ha presentato una proposta per la siderurgia ha apprezzato questi investimenti e si è soffermato sulla valenza logistica del porto».
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- Intanto martedì scorso l'assessore alle Politiche territoriali del Comune di Piombino, Martina Pietrelli, ha visitato il porto della città accompagnata dal commissario e presidente dell'Autorità Portuale, Luciano Guerrieri, per constatare lo stato di avanzamento dei lavori. «È stato - ha dichiarato l'assessore - un incontro molto utile che ha permesso di fare il punto sugli interventi in corso e progettati in una delle importanti infrastrutture della nostra Regione. Si tratta della più grande trasformazione in atto da qualche decennio a questa parte nella nostra città e di grandi investimenti che potranno dare un impulso significativo all'economia del nostro territorio, al di là dell'esito della vicenda Concordia. Sono convinta infatti che il mare rappresenti un motore di sviluppo centrale e la trasformazione di aree come quella portuale è una sfida che vogliamo portare avanti con concretezza e determinazione».
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- «Nel corso della visita - ha precisato Martina Pietrelli - ho potuto constatare che i lavori stanno andando avanti secondo un cronoprogramma stringente. Fino al 10 luglio sono in corso gli interventi per la costruzione delle dighe. Dal 10 agosto inizierà invece il dragaggio dei fondali per raggiungere la profondità di 20 metri di escavo. Entro settembre è previsto il completamento del perimetro della vasca che sarà in grado di accogliere la Concordia».
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