- Il porto di Venezia non può perdere altre occasioni e vanno rimossi quei vincoli artificiali politico-amministrativi che frenano lo sfruttamento del suo potenziale di tutti i segmenti di traffico portuale. Lo ha sottolineato oggi il presidente dell'Autorità Portuale di Venezia, Paolo Costa, intervenendo al convegno “Il porto di Venezia: il domani è oggi” organizzato dall'ente per discutere del futuro della portualità veneziana.
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- «Il mondo - ha evidenziato Costa - va troppo veloce, non ci aspetta. Mentre noi facciamo melina, su crociere, offshore, ecc, i nostri competitor - e non solo porti nazionali - vanno avanti, crescono, ci attaccano da ogni parte, spesso sostenuti da sistemi paese che li agevola, non che li ostacola».
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- Le prime barriere da rimuovere per consentire lo sviluppo della portualità veneziana - ha rilevato il presidente dell'ente portuale - sono quelli della «ritardata restituzione dell'accessibilità nautica sacrificata a difesa della salvaguardia di Venezia dopo la realizzazione della platea di posa dei cassoni del MoSE alle bocche di porto» e del «ritardato raggiungimento della piena funzionalità della conca di navigazione a Malamocco (dovuto al mancato collaudo funzionale per il passaggio di navi di lunghezza pari a 280 metri) e la necessità di completare la realizzazione dei mooring dolphin lungo le vie di accesso alla conca (che può penalizzare i traffici di rinfuse, commerciali e industriali, e di general cargo)».
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- «Siamo un porto - ha proseguito Costa - che ha bisogno venga mantenuta la promessa di realizzare quel sistema offshore-onshore che il resto del mondo (dagli Stati Uniti all'Africa) ci copia perché rappresenta l'uovo di colombo che consente di ovviare alla altrimenti irrimediabile obsolescenza delle strutture portuali esistenti di fronte al continuo aumento delle dimensioni medie delle portacontainer e delle portarinfuse». Il presidente dell'authority portuale ha ricordato che il progetto del sistema portuale offshore-onshore è stato redatto nel 2010 e ottimizzato nel novembre 2014 ed è stato «segnalato dall'OCSE (Premio ITF innovazione nei trasporti 2014) per il suo contenuto innovativo e la sua replicabilità a scala mondiale (fatto - ha rimarcato - che si sta puntualmente verificando)»; inoltre il progetto «ha diligentemente superato tutti i vagli tecnici, ambientali ed economici richiesti», «ha ricevuto per ben due volte il via libera parlamentare con la legge di stabilità 2013 e 2015» ed «è maturo per uno schema di finanziamento che preveda i 600-700 milioni di contributo statale, erogato solo in presenza del finanziamento privato di almeno uno dei due terminal energetico e container. Un progetto - ha rilevato Costa - che può regalare all'alto Adriatico e all'Italia quella porta verso l'Adriatico ovest che complementi le funzioni svolte da Trieste verso l'Adriatico est» ( del 23 settembre 2010 e 12 novembre 2014). Secondo Costa è quindi necessario rimediare al «ritardo nella realizzazione del sistema offshore-onshore dal quale dipende lo sviluppo del gateway container e del terminale per i traffici energetici di olii raffinati e di gas naturale liquefatto (penalizzazione dei traffici container ed energetici)».
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- Tra gli ostacoli da rimuovere per consentire lo sviluppo della portualità veneziana elencati dal presidente dell'Autorità Portuale figurano anche «la mancata autorizzazione ministeriale al pieno utilizzo della zona franca per il mancato rilascio dei permessi di transito stradale verso la frontiera dei traffici da e per paesi mediterranei extra UE (Turchia, Albania ecc.)» e «il ritardo nella realizzazione della via alternativa (Canale Contorta-Sant'Angelo) al passaggio delle navi da crociera attraverso il bacino di San Marco a tre anni dal decreto Clini-Passera».
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- «Per questo - ha osservato Costa - al di là di quanto può fare l'Autorità Portuale, lo sviluppo del porto di Venezia è oggi tutto nelle mani delle autorità nazionali dalle quali dipendono decisioni che stanno rendendo difficile agli imprenditori portuali locali e ai loro clienti di definire strategie vincenti di medio periodo».
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- Nel suo intervento il presidente dell'ente portuale ha reso noto che nel primo quadrimestre del 2015 il traffico delle merci movimentato dal porto di Venezia ha registrato una crescita del +12,1% rispetto allo stesso periodo del 2014, «grazie - ha precisato - alla netta ripresa dei traffici di rinfuse liquide, che hanno assorbito lo shock della cessazione dal 2013 delle attività di raffinazione del greggio a Marghera e Mantova, e alla forte crescita delle merci in container (+19,4% che porta il livello annuale di questi traffici al suo record storico che avvicina i 500.000 teu) e ai traffici di general cargo (+32%)».
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