- A qualche giorno dall'accordo tra l'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale e AREA Science Park per promuovere un modello di sviluppo industriale innovativo ( del 15 marzo 2017), oggi a Trieste è stato presentato un nuovo accordo di collaborazione tra la stessa AREA Science Park e la Samer &Co Shipping, azienda triestina che opera principalmente come agenzia marittima, casa di spedizioni e terminal operator, con lo scopo di favorire l'insediamento nel porto industriale di Trieste di nuove attività produttive, con una forte vocazione internazionale e all'innovazione.
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- La nuova partnership pubblico-privata, che è stata denominata Freeway Trieste e che rappresenta l'accordo attuativo di una convenzione quadro sottoscritta da AREA e Samer lo scorso novembre, prevede che i due partner mettano a sistema competenze ed esperienze, con da una parte AREA che da oltre 20 anni lavora nell'ambito del trasferimento tecnologico e della valorizzazione dei risultati della ricerca e dall'altra Samer che opera dal 1919 nel settore marittimo e delle spedizioni internazionali.
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- AREA Science Park e la Samer &Co Shipping hanno specificato che le aziende che si insedieranno in Freeway Trieste potranno, grazie a questa collaborazione, beneficiare di infrastrutture di ricerca, servizi specializzati, spazi e logistica.
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- Fissando una road map il direttore di AREA Science Park, Stefano Casaleggi, ha individuato la data del primo insediamento industriale entro il 31 dicembre di quest'anno, facendo riferimento a una tipologia di manifattura ad alta tecnologia e che occupa piccoli spazi. «La strategia - ha precisato Casaleggi - è quella di realizzare una dinamica che incroci domanda e offerta fra il sistema di Freeway Trieste e le imprese che hanno bisogno della logistica e della ricerca».
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- L'iniziativa è presentata alla presenza della presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, del sindaco di Comune di Trieste, Roberto Dipiazza, e del presidente Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, Zeno D'Agostino. «La nostra città - ha spiegato Sergio Paoletti, presidente di AREA Science Park - ha tutte le caratteristiche per essere competitiva anche sul piano industriale: ha competenze in ambito scientifico-tecnologico, infrastrutture, servizi per la logistica e spazi disponibili. Questi sono tutti elementi fondamentali, ma non sufficienti, per innescare un meccanismo di evoluzione a vantaggio del territorio. C'è bisogno di modello di sviluppo industriale condiviso, innovativo, sostenibile e aperto all'interazione pubblico-privato».
- «Trieste - ha confermato il presidente e amministratore delegato di Samer & Co Shipping, Enrico Samer - gode di una posizione geografica privilegiata, di un porto munito di ottime infrastrutture fortemente connotate dall'intermodalità, collegate con i principali mercati internazionali, e dei vantaggi derivanti dalla Zona Franca. A tutto ciò va aggiunto il fondamentale aspetto della concentrazione di istituzioni di ricerca, vocati all'innovazione, presenti sul territorio. Combinando tali fattori in un'offerta integrata, si intende attrarre forti investimenti industriali. Le aziende che verranno a insediarsi nell'area industriale retro portuale, avranno la possibilità di sfruttare, concentrati in pochi chilometri, tutti questi vantaggi. Come sta già accadendo per alcuni insediamenti nel Porto Industriale. Guardiamo al futuro. Forti di una stretta sinergia tra porto e scienza intendiamo rendere Trieste ancora più attrattiva per gli investitori e gli operatori internazionali».
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- «Da uno scenario, quello di quattro anni fa, in cui l'area di ricerca e il porto erano due corpi estranei che non comunicavano tra loro e con la città - ha commentato la presidente della Regione, Debora Serracchiani - alla realtà di oggi, nella quale questi due soggetti invece collaborano con la finalità dello sviluppo e della crescita occupazionale del territorio, in partnership con un imprenditore lungimirante come Samer». «Questo accordo - ha aggiunto Serracchiani - è un'opportunità per tutto il Friuli Venezia Giulia, che in passato era spesso stato definito una grande piattaforma logistica, ma senza che nessuno fosse stato poi in grado di fare qualcosa di concreto in questo senso. Noi - ha sottolineato - abbiamo unito quello che già c'era prima, liberando potenzialità e imprimendo una concreta dinamica di sviluppo: quindi nuove opportunità occupazionali senza avere paura dell'innovazione, che in questo caso i posti di lavoro li crea e non li cancella».
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