- L'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale ha reso noto che è quasi ultimata una prima importante operazione che ha permesso di riutilizzare un'ingente quantità di materiale lapideo derivante dalle lavorazioni in cava a Carrara che viene utilizzato per riempimenti portuali con trasporto via nave in partenza dal terminal MdC della Dario Perioli nel porto di Marina di Carrara. Il materiale viene trasportato via camion dai bacini marmiferi allo scalo portuale dove viene caricato su navi con destinazione Vado Ligure, dove è in fase di avanzata costruzione il container terminal che sarà gestito dalla APM Terminals, alla realizzazione del quale, in questa fase conclusiva, ha contribuito anche il materiale prodotto dalla San Colombano, azienda Carrarese operante nel settore delle costruzioni e del lapideo. Una volta ultimato il progetto permetterà il riuso di 800mila tonnellate di materiali di risulta dell'escavazione.
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- Presentando oggi l'operazione, l'AdSP ha evidenziato che può costituire l'avvio di un processo virtuoso, utile sia al fine dello smaltimento del materiale di risulta delle cave, sia ai fini del reimpiego dello stesso materiale, che ha ottime caratteristiche geomeccaniche, per riempimenti portuali e rilevati. «L'obiettivo dell'AdSP - ha specificato Carla Roncallo, presidente dell'authority portuale - è quello di aumentare i traffici portuali e indubbiamente questo è un nuovo traffico interessante in termini di tonnellate movimentate. Questa prima operazione è stata però anche utile per sperimentare un sistema che si è rivelato perfettamente funzionante, che non ha comportato riflessi negativi in termini ambientali e che potrà senz'altro ripetersi in futuro, essendo molti i riempimenti portuali che dovremo realizzare a Spezia e sicuramente in programma anche in altri porti».
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- «Questo progetto - ha osservato l'assessore allo Sviluppo economico e alla pianificazione dell'economia del mare del Comune di Carrara, Andrea Raggi - rappresenta l'apertura di un canale commerciale importante per questi materiali e speriamo si tratti solo della prima di una lunga serie di esperienze di questo tipo. Si tratta di un'iniziativa che non è in conflitto con la destinazione turistica di quella parte del porto: sono attività complementari che hanno il merito di garantire il pieno sfruttamento degli spazi. Il tutto in attesa della futura nuova darsena commerciale che permetterà ad entrambe le funzioni, commerciale e turistica, di avere pieno sviluppo».
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- Soddisfazione per l'esito positivo del progetto è stata espressa da Michele Giromini, amministratore delegato della Dario Perioli e presidente della MdC, e da Edoardo Vernazza, titolare della ditta San Colombano e già vice presidente Giovani di Confindustria Massa Carrara e componente della presidenza nazionale di ANCE Giovani con delega all'economia circolare.
- «La valutazione di Confindustria - ha detto il direttore dell'associazione degli industriali di Livorno Massa Carrara, Umberto Paoletti, intervenendo alla presentazione - è che il progetto San Colombano rappresenta uno degli esempi più concreti di economia circolare, poiché chiude un circolo virtuoso utilizzando il materiale proveniente da cave qualificate e risultante da derivati dei materiali da taglio, per il riempimento degli escavi per la costruzione della piattaforma multifunzionale nel porto di Vado Ligure. Un ulteriore valore aggiunto è, che il progetto San Colombano si è potuto realizzare attraverso una attiva collaborazione con l'AdSP e l'amministrazione comunale e apre quindi, una interessante prospettiva anche di proiezione nazionale. Da sottolineare - ha concluso Paoletti - come tutti abbiano concordato sull'ottimo risultato ottenuto grazie alla sinergia tra pubblico e privato a supporto dell'economia del territorio e come la fusione tra porto della Spezia e porto di Marina di Carrara, uniti nell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale, stia producendo ottimi risultati, velocizzando i processi di crescita in corso».
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