- L'Autorità portuale di Gioia Tauro ha dichiarato decaduta la concessione demaniale marittima rilasciata alla Zen Yacht. Il provvedimento segue il tragico incidente avvenuto lo scorso 21 giugno nel porto calabrese nel quale aveva perso la vita Agostino Filandro, evento a seguito del quale la Procura della Repubblica di Palmi aveva iscritto nel registro degli indagati i legali rappresentanti, nella qualità di amministratore e dipendente, della Cooperativa Modulus, chiamati a rispondere di omicidio colposo per “negligenza, imprudenza ed imperizia, nonché per inosservanza delle norme in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”.
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- Ricordando che da anni la Zen Yacht ha occupato parte della “banchina di ponente” del porto di Gioia Tauro allo scopo di mantenere un cantiere per la costruzione e la riparazione di yacht nonché una darsena per l'alaggio ed il varo di unità da diporto, l'Autorità Portuale ha specificato che nel proprio decreto emesso ieri con cui si dichiara la decadenza della concessione si precisa che il provvedimento è motivato da gravi omissioni ai doveri di vigilanza, violazioni di assunzione di responsabilità e di autorizzazione allo svolgimento di attività lavorativa della ditta Modulus.
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- L'Autorità Portuale ha spiegato che da accertamenti amministrativi svolti dall'ente è emerso che il defunto Agostino Filando, entrato in porto con una autorizzazione d'ingresso, richiesta dalla ditta Zen Yacht, esclusivamente in qualità di “visitatore”, nei fatti è invece deceduto durante lo svolgimento di un'attività lavorativa di alaggio di un natante effettuata dalla Cooperativa Modulus, fra l'altro priva delle necessarie autorizzazioni per lo svolgimento di tale tipo di attività. In pratica - ha precisato l'authority portuale - la cooperativa Modulus, i cui dipendenti stavano manovrando la gru che ha cagionato la morte di Agostino Filandro, operava in porto in virtù di un contratto stipulato con Zen Yacht per svolgere un'attività lavorativa limitata esclusivamente a piccoli lavori di falegnameria e manutenzione natanti, e non certamente estesa all'alaggio ed al varo. Dagli accertamenti effettuati, l'Autorità ha così contestato una inaccettabile violazione delle regole disciplinanti l'accesso e lo svolgimento di attività lavorative in ambito portuale, violazioni riferibili al concessionario Zen Yacht che si è dimostrato irrispettoso delle norme e regole che disciplinano l'esercizio dell'attività di concessione demaniale marittima.
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- «La tragica morte del signor Filandro - ha evidenziato il commissario straordinario dell'Autorità Portuale, Andrea Agostinelli - pone in primo piano la necessità del più rigoroso rispetto delle norme in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro, norme che in ambito portuale assumono un ruolo primario nella valutazione circa la permanenza delle condizioni basilari per lo svolgimento di attività lavorative».
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