- Oggi Paola De Micheli, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha incontrato il vertice della Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica (Confetra) che ha illustrato le principali criticità del settore della logistica a partire dall'emergenza infrastrutturale che, soprattutto in Liguria e Piemonte - ha specificato il presidente della Confederazione, Guido Nicolini - sta rendendo ormai quasi impossibile operare servizi di trasporto merce, soprattutto su gomma, da e verso il principale Sistema portuale del Paese. «Per non parlare - ha aggiunto - dei trasporti eccezionali, ormai completamente paralizzati anche nel Nordest, con grave danno anzitutto per l'industria italiana impossibilitata ormai a esportare intere tipologie di manufatti».
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- Confetra ha evidenziato che a queste difficoltà si aggiungono poi quelle di portata internazionale: dall'ostracismo austriaco rispetto ai transiti del Brennero agli atteggiamenti francesi rispetto a Colle Tenda e fino alla Brexit, che, per diverse ragioni, finiscono tuttavia per produrre il medesimo effetto di incertezza sui costi, sui contratti e sui servizi.
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- «Con le Autorità di Sistema Portuale ancora sotto scacco di procedura infrazione UE per il tema della tassazione, un dossier BER che rischia di consegnare l'industria logistica italiana a pochi oligopoli verticali, con una organizzazione del ciclo operativo nei magazzini da ridisegnare all'insegna della regolarità e della sana competizione di mercato - ha osservato Nicolini - ci pare chiaro che serva una visione di politica industriale per il settore, profondamente innovativa e integrata, capace di parlare all'intera supply chain logistica che, in Italia, con 110mila imprese e oltre un milione di addetti rappresenta il secondo contribuente del PIL Nazionale (9%) dopo la manifattura».
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- Nel corso dell'incontro, svoltosi presso la sede del Ministero a Roma, Silvia Moretto, vice presidente vicaria della Confetra, ha sottolineato che «oggi arriva più merce, in meno porti, da lavorare in meno tempo. È - ha spiegato - uno degli effetti fisici di gigantismo navale e concentrazioni. L'80% dei teus in Italia arrivano in cinque scali, su vettori più grandi e con meno toccate. Paradossalmente innovazioni preziose come il pre-clearing, che velocizza ulteriormente lo sbarco, se non poste dentro una filiera efficiente e coordinata, finiscono per accrescere lo stress operativo sull'intera catena di movimentazione e distribuzione».
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- «Il tema del congestionamento dei principali nodi del Paese - ha proseguito Moretto - è un tema che necessita di una regia nazionale: riguarda committenza manifatturiera, armatori, terminalisti, autorità di regolazione e governance della portualità, autorità dedicate ai controlli sulla merce, spedizionieri, e i cui effetti distorsivi si abbattono poi sull'ultimo anello, l'autotrasporto. Di fronte a un fenomeno sistemico non bastano tavoli bilaterali e risposte parziali esclusivamente di natura finanziaria, serve una visione di insieme del ciclo logistico».
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- In occasione dell'incontro la Confetra ha chiesto al ministro di riattivare il Tavolo per la Legalità, di riprendere gli incontri del Tavolo per lo sviluppo del Cargo Aereo, di convocare l'Organismo di Partenariato della Logistica e dei Trasporti al fine - ha spiegato Nicolini - di «poter finalmente avere dei luoghi istituzionali permanenti e strutturati dove sviluppare, su tutti questi temi e per tutti i segmenti della filiera, un confronto quotidiano tra operatori di mercato e decisori pubblici».
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