Quotidiano indipendente di economia e politica dei trasporti
04:30 GMT+1
Alsea, il decreto del governo anziché rilanciare l'economia rischia di affossarla
Schiavoni: non capiamo perché chi fattura sopra ai cinque milioni di euro non vada nulla
12 maggio 2020
L'Associazione Lombarda Spedizionieri e Autotrasportatori (Alsea) denuncia che il decreto che il governo sta predisponendo per sostenere le attività economiche italiane, che sono pesantemente colpite dalla crisi determinata dalla pandemia di Covid-19, anziché rilanciare l'economia rischia invece di affossarla. ««Con il decreto in discussione in questi giorni - ha evidenziato l'associazione - le risorse stanziate per la crisi da coronovarirus da questo governo, a debito e che quindi dovremo ripagare dolorosamente nei prossimi anni, ammontano a circa 100 miliardi di euro. È una cifra impressionante che per garantire un futuro all'Italia ed ai suoi cittadini dovrebbe essere investita e destinata per una parte considerevole alla crescita ed allo sviluppo del Paese».
«L'unico modo per farlo - ha osservato il presidente di Alsea, Betty Schiavoni - è quello di investire soprattutto nelle imprese, aiutandole a recuperare almeno in parte quanto stanno perdendo con questa crisi. Invece stiamo assistendo a qualcosa di sconcertante: il decreto Rilancio, ad oggi, si compone di oltre 250 articoli per quasi 450 pagine (una mostruosità: e poi si parla di meno burocrazia), destinando la gran parte delle risorse, come già fatto per il Cura Italia, a misure assistenzialistiche e a pioggia, lasciando solo le briciole al tessuto imprenditoriale. Al di là degli aiuti a pioggia ai soliti noti - Alitalia, a cui vanno ben tre miliardi di euro, oltre il 5% del totale, RFI, pubblici concessionari ecc. - per le imprese sono state stanziate poche risorse, in maggioranza alle imprese con un fatturato inferiore ai cinque milioni di euro. Siamo felici per queste imprese che, seppure poco, hanno un aiuto dallo Stato ma non capiamo perché chi fattura sopra ai cinque milioni di euro non vada nulla. Ci dicano chiaramente che in Italia è una colpa fatturare, crescere e dare lavoro perché da come leggiamo i provvedimenti chi fattura oltre tale soglia è tagliato fuori».
«È - ha sottolineato Schiavoni - un fatto gravissimo: tutte le imprese avrebbero avuto bisogno di un sostegno e di misure semplici e immediate: anche per il morale. Invece ci troviamo di fronte ad un provvedimento di 500 pagine (!) che a leggerlo tutto finisce l'emergenza e che non stanzia risorse per la crescita del Paese. Questo provvedimento - ha osservato Schiavoni - discende da una visione errata del Paese. L'Italia e il suo sviluppo si fondano sulle imprese private che hanno sorretto in questi ultimi dieci anni la nostra economia, che investono e rischiano del loro. E oggi rischiano di fallire».
- Via Raffaele Paolucci 17r/19r - 16129 Genova - ITALIA
tel.: 010.2462122, fax: 010.2516768, e-mail
Partita iva: 03532950106
Registrazione Stampa 33/96 Tribunale di Genova
Direttore responsabile Bruno Bellio Vietata la riproduzione, anche parziale, senza l'esplicito consenso dell'editore