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Porto della Spezia, a gennaio cinquemila metri quadri di Calata Paita saranno restituiti alla città
Sommariva: accordo storico per il rilancio delle attività operative del più importante terminal del nostro scalo e per l'avvio del waterfront cittadino
23 luglio 2021
Oggi il presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale, Mario Sommariva, e l'amministratore delegato di La Spezia Container Terminal (LSCT), Alfredo Scalisi, alla presenza del sindaco della Spezia, Pierluigi Peracchini, hanno siglato un accordo con cui si impegnano a far sì che dal prossimo primo gennaio una porzione di cinquemila metri quadri della Calata Paita del porto della Spezia vengano restituiti alla città. Inoltre dal primo settembre 2022 la società terminalista del gruppo Contship Italia rilascerà all'AdSP un'ulteriore porzione dell'area, pari a 1.500 metri quadri, per consentire l'avvio dei lavori del nuovo molo triangolare per l'attracco delle navi passeggeri, opera inserita nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e quindi da terminare entro la data tassativa del 2026. Un altro tassello verrà aggiunto nel settembre 2023 quando LSCT restituirà all'ente portuale i restanti 41.500 metri quadri per consentire la piena realizzazione del waterfront.
Da parte sua l'AdSP si impegna a completare velocemente lo spostamento delle Marine del Canaletto, a realizzare le opere di dragaggio per portare i fondali di parte del canale di accesso e del terzo bacino a -15 metri, secondo le previsioni del Piano Regolatore Portuale, mentre LSCT anticiperà la costruzione della banchina e del piazzale previsto in zona Canaletto, con i lavori previsti sul Molo Garibaldi che verranno avviati in una seconda fase.
«Con l'accordo sottoscritto oggi, cui le parti stanno lavorando da tempo - ha evidenziato Sommariva - finalmente raggiungiamo un importante traguardo per il rilancio delle attività operative del più importante terminal del nostro scalo, attraverso precise ridefinizioni dei reciproci impegni, e per l'avvio del waterfront cittadino. Ciò sarà possibile rivedendo la concessione rilasciata nel 2016 ad LSCT, alla luce delle attuali esigenze del mercato e delle nuove recenti indicazioni del PNRR. Le iniziative contenute nell'accordo prenderanno immediatamente il via, grazie ad un preciso cronoprogramma. Tra due anni si potranno vedere i primi, sostanziali risultati per il lancio dei traffici in chiave ecocompatibile».
«Questa firma - ha concordato Scalisi - è frutto di una proficua collaborazione e di un lavoro costante che abbiamo svolto nel corso degli scorsi mesi con l'AdSP e rappresenta il punto di partenza per la definizione di una nuova geografia di tutta l'area portuale del territorio. Entrambe le parti hanno colto l'opportunità e si sono messe al lavoro, individuando impegni, responsabilità e tempistiche affinché il piano di sviluppo, e soprattutto l'avvio del progetto waterfront della città, si concretizzi. Un programma - ha ricordato l'amministratore delegato di LSCT - che richiede il massimo impegno di tutti gli attori coinvolti, che vedrà il suo completamento in linea con quanto previsto dalle indicazioni del PNRR, per un porto sempre più connesso, aperto e integrato con il tessuto urbano e cittadino. Cinquant'anni di storia che hanno visto LSCT al fianco della città e adesso, con il documento sottoscritto, si gettano le basi per definire nuovi progetti che ci vedranno protagonisti nel sistema portuale del futuro».
Il sindaco Peracchini ha sottolineato che «quello di oggi è un risultato storico, frutto di un lavoro di concerto, silenzioso ma proficuo e costante, che - ha aggiunto - dopo 130 anni restituisce alla città una parte fondamentale del suo fronte a mare, riconvertendolo a uso urbano. Con orgoglio - ha affermato Peracchini - posso dire di aver realizzato un sogno di tutti gli spezzini mettendo a segno quell'obiettivo storico della città, la restituzione del fronte a mare. A pochi giorni dall'anniversario della firma di Giobatta Paita che il 28 luglio 1890 consegnò parte della città ad un utilizzo portuale, firmiamo un altro accordo, ovvero la sua restituzione. Una firma che vale, in termini di visione del futuro, quanto la costruzione dell'Arsenale Militare. Un'opportunità irripetibile per la nostra città, che con il nuovo waterfront disponibile, sarà oggetto di investimenti e di una riqualificazione complessiva dal respiro internazionale di cui il Comune sarà decisore e co-protagonista».
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