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Nei primi nove mesi di quest'anno il traffico delle merci nel porto di Livorno è cresciuto del +12,4%
A Piombino l'incremento è stato del +12,5%
5 novembre 2021
Nei primi nove mesi di quest'anno il porto di Livorno ha movimentato 26,5 milioni di tonnellate di merci, volume che rappresenta un incremento del +12,4% sullo stesso periodo del 2020 e un calo del -5,6% sull'anno pre-pandemia del 2019. La crescita registrata nel periodo gennaio-settembre del 2021 è stata generata dal rialzo del +8,5% del traffico movimentato nei primi tre mesi dell'anno, con 8,6 milioni di tonnellate di carichi movimentati, a cui sono seguiti aumenti del +13,9% e del +14,8% nei due trimestri successivi con rispettivamente 8,7 milioni e 9,2 milioni di tonnellate di merci movimentate.
L'Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale ha reso noto che nei primi nove mesi di quest'anno, fatta eccezione per i crocieristi che sono diminuiti del -10,7%, il porto labronico ha presentato segni più davanti a tutti gli indicatori di traffico. Nel solo segmento dei container il traffico è stato pari a 595.810 teu (+9,6%), di cui 299.909 teu all'imbarco (+9,9%) e 295.901 teu allo sbarco (+9,2%). Complessivamente i contenitori pieni sono aumentati del +9,7%, di cui 122.048 sbarcati (-3,4%) e 198.952 imbarcati (+19,7%). In aumento anche i container vuoti, cresciuti del +28,1%, a 113.779 teu. Il traffico dei container totale al netto dei trasbordi (diminuiti del -0,8%) è stato pari a 434.779 teu (+14%). Nel settore dei rotabili il traffico è stato di 383.211 veicoli (+12,6%). Nel settore dei passeggeri, i traghetti hanno movimentato 1,9 milioni di persone (+32,6).
Quanto al porto di Piombino, nei primi nove mesi del 2021 ha movimentato 2,8 milioni di tonnellate di merci (+12,5%). I passeggeri sono aumentati del +27,4% a 2,07 milioni, mentre i veicoli privati in transito dalle banchine sono stati 682.996 (+35,5%).
Oggi, intanto, l'ente portuale toscano ha presentato il proprio bilancio di previsione per il 2022 che presenta un avanzo di amministrazione di 54 milioni di euro, 33,5 milioni in meno rispetto al 31 dicembre 2021 per far fronte al disavanzo amministrativo che l'authority si trascina dall'anno precedente. L'avanzo finale di cassa presunto è di 52 milioni di euro.
L'AdSP ha specificato che, ferma restando la difficile situazione congiunturale ancora in corso, nel 2022 conta di incamerare 19,6 milioni di euro dall'applicazione delle tasse portuali e di quelle di ancoraggio, e oltre 10 milioni di euro derivanti dal pagamento dei canoni concessori.
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