Dopo la Mediterranean Shipping Company (MSC) e dopo la Maersk
Line, che sono rispettivamente il primo e secondo vettore marittimo
mondiale per capacità di carico di container delle flotte,
anche il terzo vettore mondiale, la francese CMA CGM, ha comunicato
una stima del valore dei soprannoli che la compagnia applicherà
a seguito dell'inclusione dal prossimo primo gennaio del trasporto
marittimo nel sistema per lo scambio delle quote di emissione
dell'Unione Europea (EU ETS), che prevede l'applicazione del sistema
al 100% delle emissioni prodotte dalle navi che viaggiano tra due
porti dell'UE e al 50% delle emissioni prodotte sulle rotte tra
porti dell'UE e porti extra-UE.
Dal primo gennaio le compagnie di navigazione saranno tenute a
comunicare le proprie emissioni e ad acquistare una equivalente
quantità di quote sul mercato EU ETS e ciò avverrà
gradualmente: il prossimo anno il 40% delle emissioni dichiarate
dovrà essere convertito in quote, nel 2025 lo dovrà
essere il 70% delle emissioni dichiarate e dal 2026 il 100% delle
emissioni dovrà essere convertito in quote.
Se undici mesi fa il gruppo MSC aveva reso nota una stima assai
preliminare dei surcharge che avrebbe applicato ai clienti a seguito
dell'attuazione delle nuove norme, basata per di più
presumendo che sarebbe stato tassato da subito il 100% delle
emissioni, Maersk ha formulato più recentemente una stima del
valore dei surcharge comunicando a metà dello scorso mese la
loro prevedibile entità basata sulla tassazione nel 2024 del
40% delle emissioni dichiarate (inforMARE
del 22
settembre 2023).
CMA CGM ha anticipato che comunicherà il valore effettivo
dei soprannoli a metà del prossimo mese e che attualmente
prevede di aggiornarlo con cadenza trimestrale in base
all'evoluzione delle norme sull'EU ETS e del valore del mercato
delle quote di carbonio. A titolo puramente esemplificativo, la
compagnia francese ha annunciato quale sarà il valore dei
surcharge relativamente ad alcune primarie rotte coperte dalle
proprie navi, valore basato - così come in precedenza
ritenuto da MSC e Maersk - su un prezzo di una tonnellata di CO2
pari a 90 euro.
A titolo di esempio, CMA CGM ha reso noto che il sovrapprezzo
per la spedizione di un container da 20' (teu) per carichi secchi
dall'Asia al Nord Europa dovrebbe attestarsi a 25 euro, mentre per
la spedizione di un container teu reefer sulla stessa rotta dovrebbe
essere pari a 40 euro, mentre l'ulteriore spesa per la spedizione
dall'Asia al Mediterraneo di un dry box sarà di 20 euro e di
un reefer di 30 euro.
Se fare un raffronto con le stime formulate da MSC un anno fa è
impossibile date le numerose variabili in gioco, più agevole
- anche se a titolo del tutto orientativo - è un confronto
con i valori dei surcharge comunicati venti giorni fa dalla Maersk,
comparazione dalla quale l'unica cosa che sembra certo si possa
desumere è che i principali attori del mercato del trasporto
marittimo containerizzato sono ancora in alto mare e non hanno i
riferimenti di base necessari per calcolare valori prossimi a quelli
che potranno essere quantificati una volta che le norme entreranno
in vigore e, soprattutto, quando si appurerà il valore delle
quote sul mercato EU ETS.
Nel mentre, facendo riferimento a stesse rotte prese in esame
dalle due compagnie nei rispettivi prospetti sui prevedibili
surcharge, si può solo rilevare che se CMA CGM ha
preannunciato un valore dei surcharge per le spedizioni dall'Europa
alla costa occidentale del Sud America pari a 43 euro/teu per i dry
e a 60 euro/teu per i reefer, Maersk ha stimato valori superiori
rispettivamente del +93% e del +4%. CMA CGM ha comunicato possibili
surcharge pari a 25 e 35 euro/teu per le spedizioni di container dal
Nord Europa al Mediterraneo, valori che rappresentano
rispettivamente un calo del -39% e un aumento del +13% rispetto a
quelli annunciati dalla Maersk. Analogamente per le spedizioni
intra-mediterranee CMA CGM ha indicato soprannoli pari a 25 euro/teu
per i dry box e a 40 euro/teu per i reefer, valori che presentano
variazioni percentuali rispettivamente del -44% e +18% rispetto ai
valori comunicati da Maersk. Quanto alle spedizioni marittime
intra-nordeuropee, la compagnia francese ha prospettato surcharge
pari a 37 euro/teu per i dry e a 48 euro/teu per i reefer, valori
superiori rispettivamente del +68% e del +191% rispetto a quelli
stimati dalla danese Maersk.