Se a conclusione del Consiglio dei ministri di ieri incentrato
sul bilancio di previsione dello Stato per il 2024 e sul bilancio
per il triennio 2024-2026 un conciso comunicato informava che,
relativamente al progetto del ponte sullo Stretto di Messina, «la
manovra assicura le risorse necessarie per avviare i lavori di
costruzione», senza specificare l'ammontare di questi fondi,
il vice premier Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei
Trasporti, fortemente impegnato per l'attuazione del progetto, ha
garantito che «per il ponte sullo Stretto c'è l'intera
copertura del costo dell'opera fino a 12 miliardi; la Regione
Calabria e la Regione Siciliana - ha aggiunto - daranno il loro
contributo, avremo interlocuzioni con l’Europa. Intanto - ha
assicurato Salvini - si parte».
Nella successiva conferenza stampa Salvini, ricordando che la
Regione Siciliana ha promesso di investire nell'opera un miliardo di euro
(
del 16
ottobre 2023), ha precisato di aver «tutta l'intenzione»
di aprire il cantiere nell'estate 2024. Più circostanziato
l'intervento del ministro dell’Economia e delle Finanze
collega di partito di Salvini in quanto esponente di “Lega per
Salvini premier”: «per quanto riguarda il ponte sullo
Stretto - ha affermato Giancarlo Giorgetti - ovviamente come tutte
le opere pubbliche è finanziato per l'intero ammontare che
sono 12 miliardi nella proiezione pluriennale dei tempi necessari
per realizzare l'opera. Quindi - ha proseguito - sono stanziati
nell'orizzonte temporale del primo dei primi tre anni le prime tre
quote a salire, perché ovviamente la dinamica dei lavori si
prevede in qualche modo, come peraltro le spese del PNRR; ecco - si
è soffermato il ministro non chiarendo qual è lo
stanziamento iniziale - nessuno mi ha fatto la domanda su questo:
sono tutte pienamente ricomprese. Naturalmente la collocazione
temporale delle medesime risente della tempistica che noi prevediamo
realisticamente si possono dispiegare e, quindi, sono
prevalentemente concentrate nel 25-26».