Stanno per iniziare i lavori per la realizzazione del container
terminal dell'area Montesyndial a Porto Marghera
(
del
28
luglio 2022 e
19
luglio 2023). La consegna delle aree è stata effettuata
nei giorni scorsi dall'Autorità di Sistema Portuale del Mare
Adriatico Settentrionale alla cordata di imprese che si è
aggiudicata l'appalto del primo stralcio composta da Fincantieri
Infrastructure Opere Marittime Spa, in qualità di mandataria
con una quota pari al 41,56%, Trevi Spa con il 22,02%, C.G.X.
Costruzioni Generali Xodo Srl con il 21,92% e Zeta Srl con il
14,50%.
Le aziende procederanno ora a infrastrutturare una superficie di
circa 8,5 ettari, a realizzare la banchina, il piazzale retrostante
(quay area e hatch area) entro i primi 50 metri e a portare a
termine gli escavi del Canale Industriale Ovest fino alla quota di
-12 metri prevista dal Piano Regolatore Portuale e dal progetto, con
un arretramento di 35 metri dell'attuale sponda del canale per
ottenere una larghezza finale del canale di 190 metri.
Nato come componente onshore di un progetto più vasto che
prevedeva anche un terminal offshore, il terminal container di
Montesyndial è ora un progetto completamente autonomo e
affidato alla gestione commissariale. L'area industriale dismessa ha
una superficie totale di 90 ettari con un fronte di banchina
continuo di circa 1.600 metri che potrà ospitare navi di
classe Panamax, consentendo un traffico annuo fino a un milione di
teu.
Il progetto - che ha seguito un lungo iter procedurale e
autorizzativo al termine del quale sono state conseguite tutte le
autorizzazioni necessarie, tra cui i pareri di Valutazione
dell'Impatto Ambientale e relativa verifica di ottemperanza - è
suddiviso in tre stralci. Oltre al primo stralcio, interessato dai
lavori che partiranno nei prossimi giorni, si prevede di realizzare
un secondo stralcio caratterizzato da una piattaforma intermodale
dotata di doppio fascio ferroviario che collegherà
l'infrastruttura alla rete ferroviaria nazionale e un terzo stralcio
comprendente zone di stoccaggio dei container, viabilità e
impiantistica di servizio.
Il quadro economico complessivo, rivalutato in base
all'aggiornamento del progetto di fattibilità
tecnico-economica e ai prezziari attuali, ammonta a 428 milioni di
euro, attualmente finanziati in misura parziale.
«Crediamo fermamente - ha sottolineato Fulvio Lino Di
Blasio, commissario Montesyndial e presidente dell'AdSP - nel
progetto del nuovo terminal di Montesyndial per il quale l'Autorità
e la struttura commissariale hanno stanziato più risorse che
per qualsiasi altra infrastruttura realizzata finora nei porti
lagunari. Stiamo valorizzando un brownfield, ossia un'enorme area
industriale dismessa che, bonificata e infrastrutturata, tornerà
a creare valore e occupazione. Un hub intermodale capace di gestire
fino a un milione di teu moltiplicando gli attuali traffici di
contenitori pieni, settore ad alto valore aggiunto destinato a
servire in particolare il tessuto produttivo veneto e del nordest, e
che potrà attrarre investimenti da parte di operatori, sia
tra quelli storicamente insediati a Venezia sia tra nuovi soggetti
internazionali».
«La realizzazione della nuova infrastruttura posta
nell'area sud di Porto Marghera - ha aggiunto Di Blasio - si
inserisce anche nella strategia trasformativa del porto che mira a
rigenerare terreni dismessi e inquinati, riducendo nel contempo al
minimo le interferenze tra aree logistico-produttive e aree
commerciali e residenziali».