Ieri il Comitato di gestione dell'Autorità di Sistema
Portuale del Mare di Sardegna ha approvato il Piano dell'Organico
dei Porti del Sistema 2025-2027 per i lavoratori delle imprese ex
art. 16, 17 e 18 che operano negli scali portuali amministrati
dall'AdSP. L'ente portuale ha reso noto che dalle 34 compilazioni
del questionario somministrato a tutte le 36 imprese in possesso
dell'autorizzazione rilasciata dall'ente per gli otto porti della
circoscrizione, il POPS fotografa un comparto ben strutturato,
composto da 938 unità lavorative più della metà
di età compresa tra o 41 e i 60 anni, l'84% delle quali con
inquadramento contrattuale a tempo indeterminato. Sull'aspetto
economico e finanziario, nel documento emerge una tendenza di
sostanziale tenuta del settore imprenditoriale portuale, con un
incremento dei volumi di fatturato, sull'ultimo triennio, che
interessa il 41% delle imprese operanti. Positivo anche l'indice
degli investimenti (acquisto di nuovi impianti, beni immobili,
manutenzioni straordinarie e formazione), con un 38% di imprese che,
negli ultimi tre anni, ha effettuato spese superiori al milione di
euro.
Per il prossimo triennio, un terzo delle imprese mira ad una
crescita superiore di almeno al 3% del fatturato, investimenti da
50mila ad oltre un milione di euro e, per 13 imprese su 36, il
possibile ricorso a nuove assunzioni per figure da impiegare nelle
numerose e complesse specialità lavorative del comparto.
Nella seduta di ieri, inoltre, il Comitato di gestione ha
deliberato la riconsiderazione dei criteri concessori adottati con
la delibera n. 10 del 25 febbraio 2021
(
del 25
febbraio 2021), prendendo spunto da una manifestazione
preliminare di interesse, presentata dalla società
Mediterranean Intermodal Terminal Operator Spa (Mito Spa) del Gruppo
Grendi, per una concessione demaniale su una porzione della banchina
contenitori del Porto Canale di Cagliari. L'authority portuale ha
specificato che, al fine di stimolare la concorrenza e ammettere
l'esame di future domande concessorie che prevedano più
consistenti piani di investimento, crescita dei volumi di traffico e
dei livelli occupazionali, si è ritenuto di consentire la
valutazione di istanze di concessione anche ultra-quadriennali e la
revisione dei meccanismi revocatori che possono rivelarsi
eccessivamente penalizzanti per i concessionari.