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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XVI - Numero 4/98 - APRILE 1998 |
Porti
Il Pireo ed il club dei porti-nodo
La PPA (Autorità Portuale del Pireo) ha identificato nell'attrazione
di traffico di trasbordo la propria via da seguire e sta intraprendendo
diverse iniziative al fine di riuscire in tale intento.
I volumi movimentati dal porto greco sono cresciuti complessivamente
del 24% nel corso del periodo 1991-96. In questo lasso di tempo,
il traffico in entrata ed in uscita è aumentato del 36%
(sebbene tra il 1995 ed il 1996 sia stato registrato un rallentamento
della crescita di meno dell'1%), mentre il livello dei trasbordi
è aumentato dell'8% circa (v. Tabella 1).
TABELLA 1
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PORTO DEL PIREO - VOLUMI MOVIMENTATI (IN MIGLIAIA DI TEU)
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Anno | Import/Export
| Trasbordo | Vuoti
| Totale |
1991 | 229
| 102 | 132
| 463 |
1992 | 250
| 102 | 160
| 512 |
1993 | 257
| 128 | 151
| 536 |
1994 | 284
| 101 | 132
| 517 |
1995 | 309
| 146 | 145
| 470 |
1996 | 312
| 110 | 153
| 575 |
1997 | n.d.
| 100* | n.d.
| 600* |
Note: | n.d. = i risultati relativi ad import/export e vuoti del 1997 non sono disponibili al momento; |
| * = stimati. |
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Fonte: Autorità Portuale del Pireo
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La concorrenza tra i porti-nodo nell'area del Mediterraneo aumenta
ogni anno, dal momento che tutti i porti gareggiano per conseguire
una fetta più grossa della torta del trasbordo. Oltre ai
porti che da sempre agiscono quali nodi di trasbordo, come il
Pireo, negli ultimi anni si è registrato lo sviluppo di
piazze quali Marsaxlokk (a Malta), Damietta (in Egitto), Algesiras
(in Spagna) ed il nuovo arrivato Gioia Tauro, situato sulla punta
meridionale d'Italia. A complicare ulteriormente lo scenario della
concorrenza è lo sviluppo in corso di un nuovo centro a
Cagliari, in Sardegna. Questa è l'area in cui il Pireo
cercherà di lasciare il suo segno.
La prima iniziativa della PPA è costituita dallo sviluppo
di un nuovo terminal containers in ambito portuale quest'anno.
Il Container Terminal Ikonion 2 comporterà la costruzione
di una nuova banchina da 750 metri, in grado di offrire un pescaggio
sino a 16,5 metri, che sarà agevolata dalla costruzione
di un muro di cemento lungo 700 metri ad ovest dell'Ikonion 2
e 110 metri in direzione sud. Altri 120 metri di banchina a nord-ovest
del terminal consentiranno un pescaggio di 14 metri alle navi
ro-ro. Nel terminal container verrà riempita ed asfaltata
un'area di 7 ettari, allo scopo di fornire i servizi essenziali.
Sarà acquisito il seguente equipaggiamento per la movimentazione
di contenitori:
- 4 gru a cavalletto post-Panamax da 50 tonnellate (già
in opera);
- 40 straddle carriers di capacità pari a 4 tonnellate;
- 30 trattori, ognuno dei quali di capacità pari ad un
contenitore da 40 piedi ovvero due contenitori da 20 piedi;
- 8 elevatori a forca, di cui 6 con capacità pari a 7 tonnellate
e 2 con capacità pari a 25 tonnellate.
Il progetto dovrebbe essere portato a termine alla fine di quest'anno.
Oltre a quanto sopra elencato, il porto sta prendendo in considerazione
l'opportunità di ordinare un'altra gru a cavalletto ed
una gru mobile nel corso del 1998 a fini di utilizzazione nell'ambito
delle infrastrutture esistenti. Tutto ciò, però,
è subordinato all'acquisizione di ulteriori traffici.
La seconda iniziativa riguarda la politica tariffaria del porto.
Il professor Harilaos Psaraftis, direttore generale della PPA,
ritiene che i volumi dei carichi in entrata ed in uscita siano
destinati a far registrare solo piccoli aumenti nel corso del
1998 e, di conseguenza, ravvisa l'opportunità di accrescere
la produzione attirando ulteriori carichi da trasbordare. A questo
fine, la PPA ha ridotto del 40% le proprie tariffe relative alle
movimentazioni di trasbordo, al fine di dirottare i vettori da
altri porti-nodo.
La terza di questa serie di iniziative è rappresentata
dalla revisione della normativa ai sensi della quale la PPA funziona,
al fine di favorire la stipulazione di accordi con i vettori.
La PPA è attualmente un ente pubblico, ma sta per trasformarsi
in impresa. Anche alla luce di tale cambiamento l'autorità
portuale rimarrà di proprietà statale, potendo peraltro
disporre di maggiore flessibilità nelle trattative contrattuali,
conformandole di conseguenza al mercato.
Il primo risultato di rilievo derivante dalle iniziative della
PPA è stato il dirottamento della Norasia Line, con sede
in Svizzera a Friburgo, da Marsaxlokk al Pireo nell'ottobre dello
scorso anno. Il trasferimento, avvenuto su richiesta della Mediterranean
Shipping Co, il socio di quote navali della Norasia nei traffici
Asia/Europa che già si serviva del porto, rappresenta un
valore di 100.000 TEU/anno per il porto. Tuttavia, è chiaro
che questa strategia non procura una popolarità universale.
Hans Peter Kerner, vice presidente della divisione commerciale
della Norasia Line, alla richiesta di delucidazioni in ordine
al trasferimento, ha dichiarato: "E' difficile fare commenti
in questa prima fase, essendoci spostati solo tre mesi fa, ma
le cose sembrerebbero andare nella direzione giusta al Pireo".
Michael Sarlis, direttore esecutivo della Sarlis Container Services
(un operatore import/export che serve il Pireo), tuttavia, non
è ugualmente contento circa la direzione in cui il porto
sta andando, dal momento che ha dichiarato: "Non è
cortese l'aver dato la priorità ai carichi di trasbordo,
quando linee di navigazione come la Sarlis da molti anni fanno
scalo al porto. Inoltre, impieghiamo nostro personale (otto persone)
nello scalo".
Alla luce di quanto appena riportato, sembrerebbe che la strategia
della PPA finalizzata all'incremento della produzione sia quella
giusta per l'autorità ma che, sfortunatamente, altrettanto
non si possa dire per tutti gli altri, specialmente
quegli operatori non impegnati in servizi di trasbordo. D'altronde,
recita il detto, "non si può sempre accontentare tutti
quanti".
(da: Containerisation International, marzo 1998)
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