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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XVI - Numero 4/98 - APRILE 1998 |
Logistica
I caricatori svizzeri e la logistica
Il trasporto delle merci mediante contenitori, come dire l'intero
processo di trasporto, non può più essere visto
come una funzione distinta, isolata dal complesso delle esigenze
dei caricatori, nel caso essi vogliano penetrare con successo
nei mercati esteri di esportazione. Il produttore che vuole vendere
sui mercati di esportazione deve allestire una particolareggiata
strategia logistica, ed è probabile che questa strategia
si estenda ben al di là dei compiti cui gli uffici trasporti
in passato si erano limitati.
Questo è il sunto del messaggio che può ricavarsi
dalla conferenza, durata tre giorni, organizzata dallo SSC (Consiglio
dei Caricatori Svizzeri) nella località turistica alpina
di Interlaken. Alla manifestazione hanno partecipato 181 delegati,
una elevata percentuale dei quali era costituita da spedizionieri
ed agenti marittimi. In effetti è apparso chiaro, specialmente
nel corso degli eventi collaterali alla manifestazione, che l'irrazionale
atteggiamento "loro e noi" che affligge le relazioni
tra caricatori e fornitori del servizio di trasporto merci in
alcuni Paesi, segnatamente il Regno Unito, in questo caso non
si è manifestato. La partecipazione allo SSC è consentita
solo ai caricatori, ma le imprese di trasporto merci, nonché
le banche e le compagnie di assicurazione, possono stipulare un
"abonnement globale". Si tratta di una sottoscrizione
che li mette in grado di ricevere informazioni e dati dallo SSC,
nonché di partecipare a conferenze e seminari.
Fornire una guida pratica ai caricatori era uno degli altri scopi
principali della conferenza, nella forma di sessioni dedicate
a temi specifici che fanno parte del processo di spedizione e
distribuzione per gli esportatori e gli importatori.
Con pignoleria tipicamente svizzera, era a disposizione dei delegati
una dichiarazione predisposta dallo SSC in ordine ai precisi requisiti
che sono richiesti al personale addetto alla distribuzione tra
i caricatori.
Ma perché, e come, un caricatore o un importatore dovrebbe
affidare a terzi le proprie esigenze logistiche, ed i parametri
utili alla valutazione del servizio fornito, hanno costituito
la sostanza degli interventi svolti dai relatori della conferenza,
nonché dei conseguenti dibattiti fra i delegati.
Il dott. Andreas E. Steiner, membro del consiglio di amministrazione
della grande impresa tecnica svizzera ABB Schweiz, ritiene che
la globalizzazione dell'economia mondiale sta a significare che
per i caricatori il trasporto delle merci alla volta dei mercati
oltremare ora avviene in un contesto completamente diverso rispetto
a quello esistente 20 anni fa. "I mercati in cui ora operiamo
sono nuovi" ha dichiarato Steiner "i prodotti debbono
essere modificati a velocità sbalorditiva, e la concorrenza,
nonché le esigenze dei clienti, sono cambiate. Stanno comparendo
nuovi concorrenti".
Allo scopo di sopravvivere in questo nuovo ambiente, ammette Steiner,
e - incidentalmente - di conservare posti di lavoro in Svizzera,
i produttori devono introdurre nuovi prodotti a prezzi concorrenziali
e di qualità migliore nei propri mercati, unitamente ad
una competitività di livello mondiale.
Nell'ambito di questo processo, secondo Steiner, i caricatori
devono pensare ad introdurre innovazioni a livello globale, rispetto
alla produzione, alla ricerca ed allo sviluppo, nonché
alla logistica. Oggi, la logistica costituisce una componente
completa dell'intero processo e fa parte della distribuzione e
della spedizione dei prodotti attraverso tutto il loro ciclo di
consegna.
"Malgrado la pressione sui costi" ha insistito Steiner
"la qualità del servizio fornito dev'essere assicurata
ed i rischi devono essere ridotti ed il processo logistico dev'essere
ottimizzato affinché possa divenire concorrenziale su scala
globale".
"E - continua Steiner - i parametri della logistica ora comprendono
la gestione del rischio, la qualità, il tempo, le considerazioni
di tipo ecologico, nonché i costi diretti e consequenziali".
Nell'analisi dei rischi, le considerazioni relative al trasporto
sono state indicate come i tempi di viaggio, la modalità
e gli instradamenti. Mentre tra gli elementi importanti della
logistica vi sono le assicurazioni, la documentazione, le formalità
doganali, l'utilizzazione della polizza di carico ed i complementi
elettronici tracking e tracing.
"I requisiti della logistica sono fondamentalmente cambiati"
ha dichiarato Steiner "e sono divenuti più completi".
Attualmente la ABB, lavorando in stretta collaborazione con i
propri partners logistici, seleziona un numero di partners logistici
assai minore rispetto al passato, ma sceglie i partners strategici
che abbiano un raggio d'azione globale, che integrano le proprie
funzioni con quelle della ABB, nel contesto di partecipazioni
a lungo termine. "Tra le principali considerazioni"
ha sottolineato Steiner "non vi sono i prezzi, ma i costi
complessivi, ed i nostri partners logistici condividono con noi
le responsabilità in ordine al soddisfacimento delle nostre
esigenze logistiche".
Parlando dei vantaggi per gli acquirenti ed i fornitori di servizi
logistici, Steiner ha indicato, per quanto riguarda i primi, i
vantaggi relativi alla riduzione del livello di rischio, ai minori
costi di amministrazione, ai più brevi tempi di completamento
dei progetti ed alla migliorata qualità della distribuzione.
Tutti fattori che mettono la ABB in grado di stimolare la propria
competitività sui mercati esteri. Per i fornitori di logistica,
i vantaggi apportati dagli accordi associativi comprendono i minori
costi amministrativi, la standardizzazione, l'acquisizione di
know-how, la crescente produttività e la riduzione dei
rischi finanziari.
Tuttavia, Walter Huber, direttore del reparto servizio commerciale
della Luwa, fornitore di attrezzature industriali con sede a Zurigo,
ammette che non esiste una formula chiara o semplice che consenta
di identificare con esattezza le procedure di affidamento a terzi
dei servizi logistici. Per Huber, l'affidamento a terzi dovrebbe
ingenerare la riduzione dei costi unitari e delle economie di
scala e dovrebbe comportare la generale riduzione dei costi di
caricazione mediante l'acquisizione di maggiore esperienza ed
il conseguimento di progressi nel know-how.
L'affidamento a terzi è stato adottato dalla Luwa come
metodo atto a far fronte ai mutamenti dei mercati nei quali essa
esporta. Huber si è dichiarato d'accordo circa il fatto
che nozioni quali "revisione delle procedure imprenditoriali"
e "strutturazione dei costi basata sull'attività"
spesso comportano la chiusura dei reparti trasporti dei produttori,
ovvero la loro integrazione in reparti marketing, e che queste
modificazioni potenzialmente equivalgono a cambiamenti del ruolo
dei dirigenti responsabili della funzione trasporto.
I dirigenti delle spedizioni e dei trasporti, avverte Huber, dovrebbero
considerare l'identificazione sopra accennata come una possibilità
di influenzare il proprio destino. L'individuazione è,
nello stesso tempo, una valutazione della situazione attuale e
dei possibili sviluppi, "e - ha dichiarato - questo non significa
automaticamente la perdita di posti di lavoro, ma può invece
risultare in miglioramenti della qualità".
"Ciò vuol dire, al contrario" prosegue Huber
"l'applicazione scientifica e professionale di quello che
da alcuni anni lo SSC va perorando: lo scambio di esperienze e
conoscenze, il confronto e la suddivisione delle capacità
e l'apprendimento reciproco". Il gruppo dirigente del settore
trasportistico-logistico della Luwa ha sviluppato alcune tecniche
al fine di valutare la qualità del servizio fornito dagli
operatori logistici.
Si lamenta Huber: "I reparti trasporto sono spesso sottovalutati,
dal momento che vengono considerati come reparti di servizio.
Il fatto è che troppo spesso le direzioni delle società
non sono consapevoli della complessità delle funzioni espletate
da tali reparti". Aggiunge Huber: "Inoltre, in molte
imprese il reparto trasporti non costituisce un centro di profitto,
e di conseguenza talvolta soffre di una carenza di massimizzazione
del proprio potenziale".
Sfortunatamente, questa è la verità, ma l'incoraggiante
messaggio proveniente dalla conferenza è
stato che le condizioni della distribuzione stanno migliorando
dal momento che essa sempre più viene considerata come
un elemento fondamentale dell'intero processo di marketing delle
esportazioni. L'affidamento a terzi, sul lungo termine, può
equivalere ad una perdita di controllo e di esperienza, ma non
è necessariamente sempre questo il caso, ed i dirigenti
delle spedizioni e dei trasporti possono dare inizio al processo
di affidamento a terzi della logistica e controllarlo, assicurandosi
di conservare capacità interne sufficienti a mantenere
il controllo e accertandosi che i fornitori di logistica assicurino
servizi razionali dal punto di vista dei costi ed a elevata qualità.
Le conoscenze nei traffici containerizzati di linea devono rimanere
un elemento essenziale del processo logistico. Il fatto che quelle
conoscenze appartengano a spedizionieri, specialisti di logistica
o caricatori, forse non costituisce più un problema.
(da: Containerisation International, marzo 1998)
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