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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS
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ANNO XVI - Numero 7-8/98 - LUGLIO/AGOSTO 1998
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Porti
I porti-nodo del Mediterraneo
Nel corso degli anni '90, nel Mediterraneo
si è verificata un'inversione di rotta alquanto significativa
per quel che riguarda le modalità di trasporto dei carichi
containerizzati: infatti, il vettore dedicato da capolinea a capolinea
ha visto sempre più accrescersi la concorrenza da parte
dell'operatore "a raggiera" facente capo ad uno scalo
"nodo". Questo cambiamento ha contribuito alla crescita
dei grossi porti-nodo e degli operatori di raccordo inframediterranei.
In un'analisi pubblicata da Containerisation
International, vengono presi in esame i porti di Algesiras,
Barcellona, Damietta, Genova, Gioia Tauro, Limassol, Marsaxlokk
e Pireo. La Tabella 1 mostra i risultati in TEU di questi porti
nel periodo che va dal 1995 al 1997. Un esame di questi dati indica
un precario incremento del 58% quanto ai volumi movimentati nel
corso dei tre anni presi in considerazione.
TABELLA 1 |
RISULTATI IN TEU DEI PORTI DEL MEDITERRANEO |
| 1995 | 1996 | 1997 |
Algesiras | 1154714 | 1306825 | 1537627 |
Barcellona | 689324 | 767236 | 971921 |
Damietta | 570371 | 585948 | 249.108 (1) |
Genova | 615242 | 825752 | 1179954 |
Gioia Tauro | 15830 | 571951 | 1448800 |
Limassol | 266496 | 398600 | 238000 |
Marsaxlokk | 514767 | 593013 | 662648 |
Pireo | 600137 | 575256 | 710.000 (2) |
TOTALE | 4426881 | 5624581 | 6998004 |
Note: (1) = dati relativi al solo periodo gennaio-maggio; (2) = stimati. |
Fonti: dati del Containerisation International Yearbook e porti. |
Anche se i volumi dei carichi di trasbordo
sono aumentati notevolmente in senso assoluto, non bisogna tacere
che i porti-nodo sono chiaramente consapevoli della necessità
di continuare a soddisfare i clienti nonché di cercare
di stare un passo avanti rispetto alla concorrenza. Dal momento
che nuovi porti-nodo entrano in gioco con sempre maggiore frequenza,
è indubbio che la concorrenza, invece di diminuire, si
intensificherà ulteriormente.
Marsaxlokk, a Malta, è un porto
sbocciato sulla scia dell'attività di trasbordo. Nel corso
del 1997, il porto ha movimentato 662.648 TEU, con un incremento
dell'11,7% rispetto ai 593.013 TEU movimentati nel 1996. I volumi
previsti per il 1998 sono pari a 850.000 TEU. Più del 90%
dei risultati del porto sono carichi di trasbordo.
Al fine di agevolare la movimentazione
dei volumi che si aspettano in aumento per il 1998, Marsaxlokk
sta sviluppando la propria infrastruttura Terminal Due, la prima
fase della quale ha cominciato le operazioni nello scorso mese
di dicembre. Essa è attualmente servita da tre gru post-Panamax,
mentre ci si attende che presto ne possa essere consegnata un'altra.
Una volta completata la seconda fase del progetto, alla fine del
1998, il terminal disporrà della capacità di movimentare
tre navi-madre, una nave di raccordo ed una nave ro-ro contemporaneamente,
con una capacità annuale di 650.000 TEU.
Presso il porto spagnolo di Algesiras
(per l'esattezza la Baia del Porto di Algesiras), nel periodo
che va dal 1985 al 1997 i risultati sono cresciuti da 350.000
ad 1,54 milioni di TEU, grazie all'annuale incremento apportato
sia dalla Maersk Line che dalla Sea-Land.
Per mantenere il ritmo dei volumi
di trasbordo in aumento, il frangiflutti è in fase di prolungamento
al fine di proteggere l'ampliamento da 14 ettari del Muelle de
Navio. Il Terminal 2000 della Maersk España occuperà
tutto il nuovo spazio creato allo scopo di provvedere agli 1,4
milioni di TEU che la società si aspetta di movimentare
nel corso di quest'anno su 1.000 navi. Ciò, in confronto
ad 1 milione di TEU su 771 scali-nave ottenuti nel 1997. La Maersk
ha in programma un investimento di 6 miliardi di pesetas nello
sviluppo del terminal, che alla fine offrirà un'area operativa
complessivamente pari a 415.000 m2 ed un'ampia gamma di attrezzature,
tra cui altre tre gru da banchina post-Panamax, sei RTG e due
straddle carriers.
Allo scopo di compensare il proprio
affidamento sui traffici di trasbordo, il porto sta cercando di
sviluppare due settori relativi ai carichi commerciali. Il primo
consiste nella partecipazione al nuovo centro di distribuzione
ferroviaria "porto per carichi secchi" di Coslada, nei
pressi di Madrid. Il secondo è costituito dal progetto
di costruzione di un ponte stradale dall'estremità settentrionale
del Muelle de Navio che consentirà al traffico camionistico
l'accesso al porto senza dover entrare in città.
Il Pireo, in Grecia, è un porto
che ha conseguito recentemente un notevole successo mediante il
recupero di ulteriore attività di raccordo. Nel 1997 il
porto in questione ha movimentato 170.000 TEU di traffico di trasbordo
su un totale di 710.000 TEU. Nel 1998, la relativa cifra dovrebbe
ammontare a 370.000 TEU rispetto ad un totale di 940.000 TEU.
Nel corso del 1997 il porto ha deciso
di attuare una strategia destinata ad attirare attività
di trasbordo. Ciò ha rapidamente indotto la Mediterranean
Shipping Co/Norasia Line a spostare la propria attività,
in precedenza instradata attraverso Marsaxlokk, presso il Pireo.
Questa iniziativa da sola ha significato un incremento di traffico
annuale per il porto pari a circa 140.000 TEU, una cifra che ci
si aspetta possa essere superata nel 1998. Della strategia in
questione ha fatto parte un periodo quindicinale di deposito gratuito
per i containers trasbordati sino al 7 novembre dello scorso anno.
Vittima della crescente concorrenza
tra i porti-nodo è stato Limassol a Cipro, che ha dovuto
assistere ad una riduzione di circa 160.000 TEU dei carichi relativi
al 1997 rispetto a quelli del 1996. Si tratta della conseguenza
del fatto che alcuni operatori di navi-madre hanno deciso di localizzare
lo scalo presso altri porti. Tutto ciò fa sì che
la proporzione dell'attività del porto fra traffici commerciali
e traffici di trasbordo sia attestata più o meno sul 50
: 50. Limassol ha in programma l'attrazione di ulteriori traffici
di trasbordo (ed altra attività in genere) mediante l'aggiunta
di nuove attrezzature di movimentazione, tra cui altre due gru
a cavalletto e di diverso equipaggiamento da piazzale.
Che dire dei vettori che servono i
porti-nodo? La maggior parte di quelli impegnati in tali traffici
movimentano un misto di carichi feeder e commerciali. La suddivisione
di questa varietà dipende dalla politica del vettore a
dalla disponibilità dei carichi in quel momento specifico.
La maggior parte dei vettori opera autonomamente.
La MCL (Metz Container Lines) attualmente
impiega 22 navi, che in maggioranza le appartengono, mentre le
altre vengono noleggiate a lungo termine. Esse variano quanto
a dimensioni da 200 a 850 TEU. I suoi mercati più importanti
sono quelli che coinvolgono Gioia Tauro, in relazione al quale
vengono offerte (in entrambe le direzioni) circa 500 partenze.
Nel 1998, la linea si aspetta di trasportare 250.000 TEU.
La politica della MCL è quella
di favorire l'attività di raccordo e nel 1997 la linea
ha conseguito una proporzione dei carichi di 80 : 20 a favore
dei volumi feeder. Nel corso dei primi tre mesi del 1998, la suddetta
proporzione è diventata di 77 : 23, ma l'intenzione è
quella di farla divenire di 90 : 10 a favore del feeder entro
breve termine.
La MCL ritiene che la flessibilità
costituisca la chiave per il successo e, conformemente, la sua
rete di servizi viene costantemente sottoposta a revisione. Tra
i possibili traguardi di espansione nel prossimo futuro si possono
annoverare il Mare Adriatico, la Siria ed Israele. La società
ritiene altresì che la collaborazione con altri vettori
possa rappresentare il miglior modo per affrontare le future sfide.
Uwe Granbow, dirigente anziano della
MCL, è assai fiducioso circa la futura crescita nell'ambito
di quest'area. Commenta infatti: "Il mercato feeder del Mediterraneo
alla fine crescerà ulteriormente, pensiamo nell'ordine
del 6-8% annuo mediamente. Tenendo conto del potenziale dei Paesi
del Mar Nero e delle infrastrutture intermodali del centro-nord
Europa in continuo miglioramento, il futuro è roseo".
Un altro operatore che si sta concentrando
sui traffici di raccordo è la MFL (Mediterranean Feeders
LP), che attualmente si serve esclusivamente di tonnellaggio noleggiato.
La linea impiega 11 navi noleggiate le cui dimensioni spaziano
dai 200 ai 1.100 TEU, ma a maggio aveva espresso l'intenzione
di acquistare la sua prima nave.
Al momento attuale, la base clientelare
della MFL comprende i soci delle alleanze Grand e New World, unitamente
alla Contship, alla Yangming, alla National Shipping Corp of Saudi
Arabia, al Lloyd Triestino, alla UASC, alla Maersk ed alla Lykes
Lines. La società sta lavorando su un certo numero di nuovi
servizi nel Mediterraneo orientale e nella zona dell'Egeo, i cui
particolari dovrebbero essere annunciati tra poco.
Così come la MCL, la MFL ritiene
che la collaborazione con altri operatori non sia un male. Recentemente,
è stato stretto un accordo con la MXI (Med Express Italia)
al fine di collegare l'Adriatico - via Gioia Tauro e Malta - con
il Mar Egeo ed il Mediterraneo Orientale. Ciò è
stato conseguito con due allacciamenti, il primo dei quali utilizza
tre navi da 1.100 TEU mentre l'altro si serve di due navi da 570
TEU.
Il futuro dell'attività di
raccordo nel Mediterraneo, secondo la MFL, dipende dalla collaborazione
con altri operatori. Un portavoce ha infatti affermato: "Le
tariffe di raccordo in quest'area hanno raggiunto un livello così
basso da risultare critico. la pressione verso il basso delle
tariffe verificatosi nel corso degli ultimi due anni sta costringendo
gli operatori a cercarsi dei soci allo scopo di collaborare in
servizi congiunti. In tal modo essi sono in grado di accrescere
le dimensioni delle proprie navi, di assicurarsi il pieno carico
e di conseguire economie di scala. La MFL, però, non mira
a questo tipo di collaborazione".
La Tarros International è un
operatore che preferisce avere carichi misti, nel cui contesto
i carichi commerciali rappresentano una percentuale maggiore rispetto
a quella dell'attività di raccordo.
La linea di navigazione in questione
attualmente gestisce una flotta di sei navi ed è attiva
in mercati tra cui l'Italia, la Francia, la Spagna, il Nord Africa,
la Grecia e la Turchia. Essa dichiara di aver fatto registrare
negli ultimi anni un aumento del traffico containerizzato trasportato,
linea di tendenza che ci si aspetta che continui nel prossimo
futuro. Quanto ai mercati serviti, l'attività di raccordo
attualmente rappresenta solo il 20% circa del totale, sebbene
ci si aspetti che questa cifra entro la metà di quest'anno
possa ritornare ai livelli del 1994-95, cioè il 30% circa.
Le previsioni indicano che la concentrazione dell'attività
di raccordo si sposterà verso le regioni del Nord Africa
e del Mediterraneo orientale da quelle del Nord Africa /Mediterraneo
occidentale dove erano prevalenti nel periodo 1994-95.
Così come accade anche ad altri,
la Tarros non riesce ad accettare il fatto che il livello delle
tariffe dei noli continui a scendere. Giovanni Bandini, dirigente
commerciale e marketing, riassume così la situazione: "Le
tariffe di nolo all'interno del Mediterraneo, relativo sia al
traffico locale che a quello di trasbordo, sono ancora sotto pressione,
sebbene si speri di avere già visto il peggio negli ultimi
due anni, da quando cioè l'apertura di Gioia Tauro ha fatto
scattare un numero mai visto di servizi di raccordo e di traffici
regionali nel Mediterraneo. Date le tariffe di nolo così
basse oggi, speriamo che sia in arrivo un periodo di stabilizzazione".
Dal momento che è stato programmato
un cospicuo miglioramento del servizio, tra cui una nave lo-lo
dedicata al servizio algerino al fine di rimpiazzare la nave ro-lo
attualmente in servizio, nonché uno scalo settimanale ad
Alessandria con inizio a metà giugno che utilizza una
nuova unità da 700 TEU, Bandini è ottimista circa
il futuro: "Confidiamo nella continuazione della linea di
tendenza positiva nei volumi di traffico containerizzato nel Mediterraneo.
Puntiamo su navi più grandi e più veloci allo scopo
di conseguire costi più bassi e maggiormente competitivi
in relazione agli spazi-containers. Nel 1995, facevamo viaggiare
sei navi della gamma da 300 a 550 TEU, mentre ora disponiamo di
sei unità da 380 a 700 TEU. Ci aspettiamo di stabilizzare
la percentuale dei traffici feeder e regionali nell'ordine del
30% circa, tenendo conto che i carichi locali sono meno soggetti
a variazioni non dipendenti dal nostro controllo e, quindi, preferiamo
trasportare una porzione più grossa di questo tipo di traffico".
Anche la Blue Container Line, con
sede al Pireo, riferisce di aver fatto registrare una crescita
di segno positivo nei volumi. Ciò ha comportato un aumento
del 20% rispetto al 1996 del numero di contenitori trasportati
nel 1997, unitamente al conseguimento di una proporzione di 50
: 50 tra traffici feeder e bilaterali. Allo scopo di far fronte
all'incremento della domanda, la linea di navigazione ha in corso
la sostituzione di due navi da 300 e 320 TEU rispettivamente con
altre due da 500 TEU. Una si è aggregata alla flotta nello
scorso mese di marzo, mentre la seconda lo farà entro il
terzo trimestre di quest'anno.
Da un diverso punto di vista, la Maersk
Line, operatore globale cui appartengono diversi collegamenti
inframediterranei, riferisce una crescita a due cifre in tutti
i mercati serviti nell'ambito di quest'area. Anche la varietà
dei suoi carichi comprende attività sia di raccordo che
bilaterale. Tuttavia, come riferisce Christian Gyntelberg della
centrale di linea della Maersk, "noi trasportiamo sì
un notevole quantitativo di carichi dai nostri nodi del Mediterraneo
a destinazioni finali nello stesso mare, ma gran parte dell'attività
tra i Paesi mediterranei è costituita da carichi diretti/bilaterali.
Speriamo di convertire un numero maggiore di carichi dalla terra
al mare. Il trasporto marittimo è diventato più
competitivo per quanto riguarda i tempi di viaggio ed è
chiaramente più attento all'ambiente".
In conclusione, dal momento che si
programma la realizzazione di un numero sempre maggiore di porti-nodo
nell'ambito di quest'area, due fatti sembrano certi. In primo
luogo, la concorrenza tra i porti aumenterà quanto a intensità.
In secondo luogo, la miriade di servizi che affolla i traffici
mediterranei diventerà persino più complessa. Il
che, fornirà il destro per la costituzione di altre alleanze
e cagionerà qualche perdita.
(da: Containerisation International,
giugno 1998)
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