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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS
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ANNO XVI - Numero 7-8/98 - LUGLIO/AGOSTO 1998
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Legislazione
La registrazione delle tariffe e la Commissione Federale Marittima
Il dibattito iniziato nei primi anni '90 circa il sistema di
registrazione delle tariffe negli Stati Uniti continua a suscitare
reazioni diverse, a seconda dei punti di vista, in tutti i settori
del trasporto marittimo. Caricatori, vettori e spedizionieri,
tutti quanti hanno i propri interessi da proteggere. La concorrenza
dovrebbe continuare ad essere regolamentata negli Stati Uniti?
A questo riguardo, la FMC (Commissione Federale Marittima) dovrebbe
rivedere il proprio ruolo? La rivista International Container
Review ha fatto queste ed altre domande ad alcuni caricatori
di primo piano degli Stati Uniti che gestiscono reti di trasporto
globale.
David Movsky, dirigente Attività Mondiali - Settore
Marittimo della Eastman Kodak, ha espresso la propria opinione
circa il sistema di registrazione delle tariffe attualmente in
vigore per i caricatori ed i vettori negli Stati Uniti, dal suo
punto di vista di distributore globale.
"La Eastmann Kodak è a favore dell'abolizione della
registrazione delle tariffe. Quello che pensiamo è che
i risultati delle nostre trattative dovrebbero essere riservati.
La Eastman Kodak è il più grande produttore mondiale
di materiali fotografici. Qualsiasi tariffa marittima che siamo
in grado di spuntare in conseguenza di questa nostra posizione
non dovrebbe essere portata a conoscenza degli altri caricatori
affinché la possano utilizzare a loro vantaggio. A questo
riguardo, il sistema tariffario statunitense mette noi - quale
caricatore statunitense - fuori competizione rispetto al resto
del mondo laddove le tariffe marittime non vengono registrate
da alcun organismo governativo. I nostri concorrenti possono controllare
le nostre tariffe, mentre noi non possiamo fare altrettanto con
le loro.
Il ruolo della FMC
Noi riteniamo che la FMC non abbia protetto i caricatori così
come ha fatto con i vettori. Allorquando il TAA (Accordo Trans-Atlantico)
era entrato in vigore nel 1993, erano state imposte ai caricatori
tariffe di importazione/esportazione marittime notevolmente più
alte, con possibilità di trattativa veramente scarse. L'atteggiamento
dei vettori era del tipo "noi vettori del TAA su questa direttrice
di traffico complessivamente abbiamo perduto dei soldi e quindi
se volete fare affari con noi queste sono le tariffe che dovete
pagare". Di conseguenza, i caricatori avevano fatto ricorso
alla FMC, il che aveva comportato un'indagine da parte di quest'ultima
nel 1994.
I caricatori comprendono la necessità di far sì
che le tariffe restino alte. Un ambiente in cui i vettori sono
costretti a ritirarsi dal settore marittimo non porta vantaggi
a nessuno di noi. Tuttavia, i vettori del TAA non hanno cominciato
ad andare in rosso la notte scorsa: il declino in atto delle tariffe
dura da un po' di tempo. Allo stesso modo, gli incrementi tariffari
avrebbero dovuto avvenire più gradualmente. In seguito
all'indagine federale, i vettori del TAA alla fine si erano accordati
per riportare le tariffe transatlantiche al livello del 1993 in
cambio della sospensione dell'indagine da parte della FMC.
L'atteggiamento generale nei confronti dei caricatori allora
era nel senso di "le vostre tariffe sono state riportate
indietro, quindi qual è il problema?".
ARGOMENTI CENTRALI DEL DIBATTITO |
- La FMC accoglie favorevolmente l'iniziativa di riforma della normativa, che ha incoraggiato il dialogo tra gli operatori del settore marittimo e ha portato alla luce le questioni rilevanti della riforma. Il processo è stato incentrato su:
- il livello di trasparenza richiesto per le prassi tariffarie e di servizio dei vettori;
- la valutazione degli attuali requisiti di registrazione;
- l'analisi della supervisione governativa richiesta e della struttura della relativa agenzia;
- infine, le attuali necessità di proteggere gli interessi degli U.S.A. dalle pratiche restrittive dei governi esteri.
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Il nostro punto di vista era invece che le tariffe costituissero
solamente una parte del problema. Gli argomenti del trattamento
dei caricatori da parte dei vettori appartenenti a conferenze
nonché della prassi di istituzione delle tariffe non sono
mai stati veramente affrontati.
Un sistema tradizionale
La protezione delle tariffe dovrebbe essere osservata con attenzione
nell'ambito del settore trasportistico americano. Il trasporto
merci automobilistico e quello aereo sono stati regolamentati
negli Stati Uniti per molti anni da organismi quali la Commissione
Commercio Interstatale e la FAA (Amministrazione Federale dell'Aviazione).
Quelle agenzie e le loro funzioni non esistono più con
le caratteristiche originarie, dal momento che tali modalità
di trasporto merci sono state deregolamentate. Il ruolo legislativo
della FMC continua ad essere supportato dalla legge statunitense
sul settore marittimo del 1984.
L'argomento apportato a sostegno della registrazione delle tariffe
è che essa protegge i vettori più piccoli e regola
la concorrenza. Ma il solo volume delle tariffe, d'altro canto,
è troppo preponderante per consentire un efficiente monitoraggio
da parte della FMC. Invece, le tariffe improprie vengono alla
luce solo nel caso di reclami. Il sistema attuale si basa sulla
reazione.
Gli effetti della deregolamentazione
Le imprese non dovrebbero essere dissuase dall'entrare nel settore
da regole onerose. L'atmosfera politica al momento è tale
che stiamo tentando di ridurre la regolamentazione al fine di
incrementare la concorrenza. Inizialmente, ciò consentirebbe
ad un numero sempre maggiore di fornitori di servizio - che forse
non si rendono conto dei costi comportati dalla fornitura del
trasporto marittimo - di fare il proprio ingresso in questa attività.
Sebbene la loro presenza nel settore non dovrebbe avere vita lunga,
i nuovi venuti che offrono prezzi non realistici potrebbero indurre
ad un calo delle tariffe, con conseguenze sull'intero settore
del trasporto.
E' difficile in questo momento fare corrette previsioni circa
le possibilità che la deregolamentazione possa comportare
un'ulteriore consolidamento. Io, peraltro, ritengo fermamente
che un consolidamento si stia verificando comunque. Le alleanze
e le fusioni che si sono verificate nel settore nel corso degli
ultimi tre o quattro anni non sono state dovute alla deregolamentazione.
I vettori tengono sott'occhio i propri costi e si stanno accorgendo
di quanto sia costoso far viaggiare una nave su certe rotte di
traffico al di sotto della capacità massima. Gli operatori
stanno riducendo i costi mediante Accordi sulle Quote di Navi,
alleanze e fusioni.
Io penso che l'eccesso di capacità costituisca una causa
di consolidamento più forte della deregolamentazione. E
la deregolamentazione in effetti farebbe scattare un'iniziale
ondata di eccesso di capacità, con effetto depressivo sulle
tariffe di trasporto merci marittimo globale. Peraltro, dopo l'impatto
iniziale non sono sicuro che ciò potrebbe essere sostenibile.
Un ruolo alternativo per la FMC
Se la registrazione delle tariffe venisse abolita, ritengo che
i diritti dei caricatori dovrebbero ancora essere salvaguardati
dal settore marittimo in qualche modo, e forse in seguito alla
deregolamentazione vi potrebbe essere una sorta di ruolo di "cane
da guardia" per la Commissione Federale Marittima. Dal punto
di vista internazionale sarebbe quasi impossibile regolare le
tariffe e noi siamo tenuti a rispettare i diversi sistemi vigenti
in diversi Paesi. Sebbene, naturalmente, sarebbe bello riuscire
a monitorare le tariffe in tutto il mondo!
Studi di rete
La Eastman Kodak gestisce nove infrastrutture produttive dislocate
in tutto il mondo. Inoltre disponiamo di molti centri di distribuzione
in tutto il globo. Periodicamente effettuiamo studi di rete al
fine di ottimizzare le nostre operazioni. Potremmo, ad esempio,
concentrarci su un articolo in produzione in una delle cinque
fabbriche che lo riguardano e valutare la migliore localizzazione
di produzione e distribuzione di quel prodotto. I fattori valutati
comprendono i tempi di viaggio, il costo del lavoro ed i costi
di distribuzione. I costi di trasporto fino a relativamente poco
tempo fa non venivano sempre considerati come fattori importanti
nel processo decisionale, ma ora costituiscono un aspetto-chiave
di tali studi.
La scelta dei vettori
Quando procediamo alla scelta di un vettore, i prezzi - naturalmente
- non sono l'unica cosa a cui guardiamo. Teniamo anche conto dei
tempi di viaggio, della frequenza del servizio e così via.
Prendiamo in considerazione l'intero pacchetto, di cui i costi
rappresentano solo un elemento.
Al momento, ogni anno noi inviamo un pacchetto di proposte ad
un numero di vettori variante da 12 a 20, con ipotesi di tariffe
ed esigenze di servizio mirate alle nostre necessità di
trasporto marittimo a livello mondiale.
CHE COSA E' LA COMMISSIONE FEDERALE MARITTIMA? |
- La Commissione è composta da cinque Commissari nominati dal Presidente ed approvati dal Senato;
- Essa sorveglia le attività dei vettori marittimi comuni, degli operatori di terminals marittimi, delle conferenze cui aderiscono vettori marittimi, porti e spedizionieri che operano nell'ambito del commercio estero statunitense sotto controllo commerciale;
- La Commissione controlla altresì le prassi e la normativa degli Stati esteri al fine di osservare se essi causino un ambiente discriminatorio od altrimenti ostile per coloro che operano per mare nei traffici U.S.A./estero. Essa è dotata del potere di applicare sanzioni di rappresaglia quando è il caso;
- Un altro suo compito è quello di rilasciare licenze agli spedizionieri e di accertarsi che - unitamente ai vettori comuni non operanti con navi - essi siano adeguatamente assicurati;
- La FMC applica speciali regole normative ai vettori marittimi appartenenti a o controllati da governi esteri.
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Noi quindi trattiamo sulla base delle risposte dei vettori, delle
nostre conclusioni su cosa sta accadendo nel settore marittimo
e delle opportunità che abbiamo di puntellare la nostra
attività con un piccolo numero di fornitori di servizio.
I contratti riservati ci consentirebbero di trattare con i vettori
con cui vogliamo navigare e ci metterebbero in grado di stipulare
contratti che coprano tutte le nostre attività marittime,
a prescindere dalle esigenze delle rotte commerciali.
I contratti stipulati riservatamente
Se potessimo stipulare contratti riservati caricatore-vettore,
il mio lavoro teoricamente potrebbe essere più facile.
Io non sono responsabile solo delle esportazioni/importazioni
statunitensi ma di tutti i nostri trasporti marittimi. La situazione
ideale per me sarebbe quella in cui posso presentare tutte le
nostre esigenze ai singoli vettori globali e dirgli "questi
sono i miei volumi, queste sono le mie esigenze di servizio, che
tipo di trasporto siete in grado di offrire?". Un accordo
di questo tipo terrebbe conto della possibilità che il
vettore si trovi a dover fronteggiare carichi in entrata e/o uscita
per ciascuna delle mie infrastrutture.
I contratti stipulati riservatamente avrebbero senso anche per
i vettori. Una tariffa od un corrispettivo contrattuale su una
certa rotta potrebbero rappresentare un ragionevole ritorno finanziario
per un operatore, ma potrebbe costituire una tariffa incongrua
per un vettore diverso che abbia costi operativi diversi. Perché
tutti e due questi vettori dovrebbero essere costretti da un sistema
di conferenze regolamentato ad offrire al caricatore la stessa
tariffa? I pacchetti di trasporto completi a livello mondiale
dovrebbero essere strutturati in modo da soddisfare le singole
esigenze di entrambe le parti, caricatore e vettore.
L'attuale sistema ha bisogno di urgente ammodernamento, se i
caricatori statunitensi vogliono trarre vantaggi dalla libertà
commerciale dei loro concorrenti sul mercato globale. La Eastman
Kodak accoglie con favore i programmi finalizzati alla revisione
del sistema di registrazione delle tariffe e continuerà
a supportare la riforma".
* * *
Roland J. Obey Jr., dirigente esportazioni/importazioni e
logistica per il Nordamerica della Kellogg USA Inc., esprime
la propria opinione personale sul futuro della Commissione Federale
Marittima e le necessità di riforma delle tradizionali
procedure di registrazione delle tariffe.
"In primo luogo, vorrei sottolineare che le opinioni espresse
di seguito sono le mie personali e non riflettono necessariamente
quelle del mio datore di lavoro.
Sono favorevole alla eliminazione della obbligatorietà
di registrazione pubblica delle tariffe da parte della FMC così
come della necessità della struttura basata sulle conferenze
quale quella oggi esistente in gran parte delle rotte commerciali
del Nordamerica. In base alla mia esperienza, questa prassi ha
dimostrato di essere, all'occasione, un ostacolo per i traffici
internazionali. Si sono verificati casi di ritardi nella consegna
dei carichi, con attese di 30 giorni per la registrazione. Ciò
produce effetti negativi sul servizio dedicato alla clientela
internazionale e sulla catena dell'offerta.
Io credo che un ambiente marittimo deregolamentato possa comportare
una maggiore concorrenza ed una maggiore flessibilità nelle
trattative tariffarie tra caricatore e vettore. Una struttura
meno rigida non vorrebbe automaticamente dire la completa eliminazione
di una qualche forma di supervisione governativa per monitorare
questa nuova "agilità" dei vettori. Tuttavia,
la deregolamentazione creerebbe l'opportunità per i caricatori
di impegnarsi in contratti più innovativi ed a più
alto valore aggiunto direttamente con i vettori. A ciò
conseguirebbe un adeguamento ed un riallineamento dei costi marittimi.
La svolta in direzione di un servizio al cliente globale
Molte imprese dovrebbero essere punite o persino trascinate in
giudizio per aver dato vita a cartelli sui prezzi, con l'insinuazione
addirittura che i prezzi siano stati pre-concordati; nel settore
del trasporto marittimo, questo è ancora un luogo comune.
In larga misura, la globalizzazione del settore containerizzato
trascende la portata della FMC. Sebbene essa occasionalmente eserciti
il proprio potere, com'è avvenuto lo scorso anno nell'episodio
delle sanzioni al Giappone, la sua giurisdizione è limitata
alle acque statunitensi, anche se - com'è ovvio - può
produrre impatti sui suoi partners commerciali diretti.
UN RIASSUNTO DELLE ULTIME PROPOSTE DI RIFORMA: LA S.414 |
- La S.414 suggerisce contratti di servizio parzialmente riservati. Registrati dalla Commissione, dovrebbero essere pubblicati in forma abbreviata prestabilita. I particolari di tariffe e contratti dovrebbero rimanere confidenziali;
- Si dovrebbe approntare un meccanismo idoneo a far sì che le organizzazioni sindacali ottengano informazioni sui movimenti dei carichi;
- Si dovrebbe consentire ai vettori comuni non operanti con navi di offrire contratti di servizio ai vettori marittimi, ma non ai clienti dello shipping;
- I vettori marittimi dovrebbero essere messi in condizione di negoziare tariffe terrestri insieme alle ferrovie, agli autotrasportatori od ai vettori aerei, facendo in modo che le trattative rispettino la normativa antitrust;
- La legge penalizzerebbe ancora i vettori, dal momento che dovrebbero applicare ai caricatori tariffe minori rispetto a quelle risultanti dai contratti registrati; quei vettori, però, non dovrebbero essere messi in condizione di trattenere la differenza tra la tariffa concordata e quella pubblicata dal caricatore;
- Il governo non dovrebbe penalizzare il vettore che abbia violato la riservatezza del contratto di servizio. Ciò dovrebbe costituire una questione da risolvere privatamente tra le parti impegnate nel contratto.
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Molte multinazionali mirano già oltre i confini del Nordamerica
e puntano ad attività commerciali interzonali. Dopo tutto,
che cosa ha a che fare la FMC con lo shipping operante tra l'America
Latina e l'Asia o dal Canada all'Australia? L'attività
di import/export a livello mondiale va ben oltre il suo controllo.
Le imprese stanno cercando il modo per semplificare le proprie
attività ed evitare i reticolati o la burocrazia governativi.
Il futuro della FMC
Sebbene la deregolamentazione possa comportare un affievolimento
dell'esigenza della FMC di conservare le tariffe dei vettori,
si potrebbe ricorrere ad altre fonti al fine di esaminare le prassi
commerciali ed i contratti illegali o sleali, nonché per
effettuare lavori analitici per conto di esportatori ed importatori.
La FMC potrebbe evolvere in una agenzia indipendente, ad organizzazione
rinforzata, con accesso alle tariffe ed ai contratti di servizio
registrati privatamente. Dal momento che i particolari dei contratti
di servizio non sarebbero pubblicabili, la FMC potrebbe finire
per ritrovarsi con maggiori responsabilità quale custode
di informazioni non facilmente accessibili a tutti.
In assenza di tariffe regolamentate, la FMC potrebbe riorganizzarsi
con una diversa missione e struttura, impegnandosi maggiormente
nella revisione delle procedure operative di vettori e spedizionieri.
Inoltre, il notevole archivio informatizzato della FMC potrebbe
essere adattato per essere utilizzato al fine di effettuare confronti
tra i vari servizi ed in studi del tipo "che cosa accadrebbe
se..." a favore dei caricatori internazionali. Si tratta
di un settore che presenta clamorose opportunità di crescita.
Sotto un diverso punto di vista, essa potrebbe allinearsi ad un
gruppo più grande e maggiormente rappresentato dal punto
di vista internazionale allo scopo di valutare la prassi e l'etica
commerciale delle terze parti, assumendo il ruolo dell'avvocato
piuttosto che quello del legislatore.
Per quanto riguarda i sistemi alternativi per la regolamentazione
delle tariffe inerenti i trasporti di linea containerizzati, vi
è chi si domanda perché esse debbano proprio essere
regolamentate o registrate. Perché non lasciare che sia
il mercato a dettar legge? Altri invece sostengono che vi è
una qualche esigenza che esista un "guardacoste" nel
settore marittimo. Ciò forse potrebbe avvenire mediante
la registrazione privata delle tariffe, una versione "privatizzata"
dell'Ufficio delle Tariffe, ovvero una sezione autoregolamentata
di operatori del settore riuniti in un consiglio internazionale
che potrebbe riunirsi periodicamente in sessioni aperte al pubblico.
Oppure, facendo un ulteriore passo in questo senso, potrebbe essere
costituito Un Consiglio Marittimo Globale, il quale potrebbe richiedere
la soddisfazione di requisiti a livello globale invece di limitare
il suo oggetto ad un solo Paese.
Servizio efficiente
Se venissero introdotti contratti di servizio riservati caricatore-vettore,
i caricatori potrebbero trarne vantaggio in uno dei due modi che
apparentemente sembrerebbero contraddirsi. Inizialmente, se le
conferenze dovessero sciogliersi, potrebbe sembrare che vi sia
un aumento delle possibilità di scelta. Ma, a lungo termine,
i caricatori globali finirebbero per vedersi ridurre le proprie
opportunità di scelta minimizzando la propria base vettoriale
e dovendo far sostenere i propri volumi a livello mondiale a pochi
fornitori di servizio. Con l'attuale linea di tendenza verso la
spartizione delle navi in quote e le alleanze, il numero delle
possibilità di scelta delle partenze aumenta ma i servizi
offerti differiscono ancora l'uno dall'altro a seconda dell'organizzazione
e dell'innovazione del singolo vettore, il che aggiunge valore
alle catene dell'offerta dei loro clienti".
* * *
Stati Uniti
La Commissione Federale Marittima continuerà a rappresentare
gli interessi di coloro che sono impegnati nel trasporto marittimo
in varie maniere (v. riquadro precedente). Le sue responsabilità,
infatti, si estendono ben al di là dell'amministrazione
del sistema di registrazione delle tariffe.
Quanto al sistema stesso, i contribuenti statunitensi al riguardo
sono d'accordo: deve essere abrogato. Le riforme del settore marittimo
in fase di approntamento a Washington rappresentano un compromesso
tra i contratti riservati vettore-caricatore ed il sistema attuale.
Le proposte sono state approvate dal Senato, ma non sono state
ancora messe in calendario per l'esame da parte della Camera dei
Rappresentanti.
Gli Stati Uniti svolgono un importante ruolo nel settore marittimo
mondiale. Pertanto, una ulteriore deregolamentazione comporterebbe
notevoli effetti in tutto il settore. Le tariffe calerebbero?
Potrebbero soffrirne le piccole attività? Potremmo assistere
ad un ulteriore consolidamento? E' difficile fare previsioni in
ordine a questi problemi, ma è certo che ci vorrà
ancora molto tempo prima che si possa pervenire ad una soluzione.
(da: International Container Review, primavera/estate 1998)
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