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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XVII - Numero 2/99 - FEBBRAIO 1999 |
Trasporto intermodale
L'ICF in Europa
La ICF (Intercontainer-Interfrigo) è uno dei principali
operatori di trasporto combinato multi-rete d'Europa. L'ampio
coinvolgimento ed i continui investimenti della società
nella rete di trasporto merci europeo la mette nella posizione
migliore al fine di esaminare il trasporto terrestre continentale.
Assisteremo ad un ulteriore consolidamento? Quali conseguenze
ciò avrà sulle tariffe di trasporto merci e sulla
concorrenza? La rivista International Container Review sul finire
dello scorso anno ha rivolto tali domande a Soeren Rasmussen,
presidente del Comitato Esecutivo della ICF (Intercontainer-Interfrigo),
chiedendogli altresì di descrivere l'attuale situazione
della rete ed i suoi futuri sviluppi.
D: Lei prevede un aumento del numero delle alleanze
tra i fornitori di servizi intermodali in Europa?
R:Sì, in effetti. La continua pressione
sui costi sta costringendo gli operatori a collaborare maggiormente
l'uno con l'altro. Ciò può avvenire nella forma
dell'utilizzazione di spazi-containers nell'ambito dei servizi
di altri operatori, in diverse modalità di associazioni
commerciali o persino mediante fusioni. Certamente, assisteremo
in futuro ad un incremento di tali alleanze.
In risposta al rapido cambiamento del mercato trasportistico,
la ICF andrà in cerca di alleanze con i clienti ed i soci,
quando ciò risulti vantaggioso dal punto di vista del mercato.
Sin da quando tale annuncio è stato fatto, nel dicembre
1996, la ICF ha realizzato un certo numero di alleanze strategiche
con soci intermodali e persino con concorrenti. Oggi, contiamo
12 di queste "nuove alleanze" tra cui la TARES (Trans
Atlantic Rail Express). Questa alleanza di marketing tra la Norfolk
Southern e la ContainerPort Group negli Stati Uniti ed ICF, Hupac
e Cemat in Europa assicura servizi dall'Europa al Nordamerica
mediante trasporto terrestre intermodale.
D:Che effetto avrà l'Unione Monetaria Europea
sulle attività dell'ICF? Ed i vostri programmi come riusciranno
a prevenire tali mutamenti?
R: La ICF ha già annunciato che essa abbandonerà
l'Ecu a favore della nuova valuta europea, l'Euro, a partire dal
1° gennaio 1999. Quale operatore europeo con molti anni di
esperienza nelle attività di cambio della valuta (il che
è usuale nel settore ferroviario), la conversione all'Euro
non dovrebbe comportare problemi per l'ICF, che già aveva
vissuto vicende simili in varie occasioni, passando dal franco
d'oro al franco UIC e, dal 1990, all'Ecu.
La ICF si servirà dell'"Euro" nel campo delle
forniture, dei servizi e delle tariffe (in luogo dell'Ecu) ed
in quello finanziario e della contabilità (in luogo della
BEF). Anche i contratti con i clienti basati sull'Ecu verranno
automaticamente convertiti.
D:Data l'esigenza di servizi ferroviari dai porti di
raccordo in fase di espansione, si sta facendo abbastanza per
sviluppare le infrastrutture ferroviarie presso i porti?
R: Siamo stati in grado di sviluppare numerosi servizi
ferroviari in proprio da e per i porti di raccordo del Mediterraneo,
servendoci delle infrastrutture esistenti. I porti stessi hanno
interesse all'espansione della propria attività. Si può
perciò presumere che, a causa del concomitante interesse
delle autorità portuali, le infrastrutture ferroviarie
continueranno ad essere adeguate ad ogni nuova richiesta.
D:Dal momento che i porti dell'Est europeo si stanno
sviluppando quali porti di raccordo per gli scali-nodo del Mediterraneo,
cosa comporterà ciò per le reti di trasporto interne
europee?
R: Con i nuovi nodi Med nel Mediterraneo, la rete di trasporto
interno europeo in effetti ha subito un cambiamento. Qui la ICF
quale operatore di rete pan-europea è in grado di mettere
in campo tutta la propria forza, reagendo rapidamente e professionalmente
alla mutata situazione dell'Europa. Lo abbiamo dimostrato con
i nuovi treni che viaggiano da e per i porti mediterranei di raccordo
quali Genova, Trieste e Capodistria.
D:Può dirci qualcosa in ordine ai programmi
di ICF finalizzati a sviluppare i servizi da e per i porti di
raccordo mediterranei?
R: La crescita particolarmente sostenuta dei traffici nella
regione del Mediterraneo prevista da ICF si è poi in effetti
verificata e ha portato con sé un incremento ugualmente
soddisfacente dei servizi ferroviari di collegamento dai porti
all'hinterland dell'ICF. Negli ultimi due anni la ICF ha inaugurato
nuove connessioni ferroviarie tra i porti italiani e sloveni ed
i loro hinterland in Svizzera, Austria ed Ungheria. La ICF ha
così puntellato la propria aspirazione ad essere un operatore
multi-rete con servizi da e per tutti gli scali marittimi europei.
D:Quali provvedimenti vi piacerebbe che venissero presi
al fine di incoraggiare una maggiore utilizzazione delle ferrovie
in luogo dei servizi stradali in Paesi quali Spagna, Italia e
Grecia?
R: In generale, osserviamo che, a dispetto dei vari libri
bianchi e verdi, e addirittura del numero sempre maggiore di dichiarazioni
politiche che promuovono il traffico ferroviario, non è
successo nulla di veramente rivoluzionario, e proprio niente in
Spagna, Italia o Grecia. Io sono ancora convinto che la ferrovia
e la strada debbano competere a parità di condizioni al
fine di far sì che le ferrovie acquisiscano nuovi settori
del mercato. Ciò si può verificare solo quando i
costi esterni dei vettori vengono addebitati correttamente. Ad
esempio, in Svizzera esistono programmi finalizzati ad introdurre
un'imposta correlata all'efficienza sui veicoli pesanti, che si
spera possano essere tradotti in una normativa.
D:Di quali piani dispone la ICF al fine di effettuare
servizi ferroviari da e per il Portogallo?
R: La ICF serve la Spagna ed il Portogallo attraverso il
proprio nodo "Qualitynet", situato a Metz, in Francia.
A Metz, i treni blocco in arrivo vengono smistati e ricomposti
in treni-blocco secondari che procedono alla volta della destinazione
definitiva del carico. Attualmente, vengono serviti secondo tali
modalità 47 terminals di 11 Paesi. Attraverso il "Qualitynet"
la ICF dispone di diversi treni settimanali da Metz a Irun e di
un collegamento settimanale da Irun a Lisbona/Leixoes (Porto).
Inoltre, la società offre altresì treni-blocco
che connettono direttamente Barcellona a Lisbona, Leixoes (Transiberico)
e Milano, nonché Santurce (Bilbao) a Lisbona e Leixoes.
La ICF adopera i propri carri a carico basso "MEGA 300",
appositamente progettati per il trasporto di mega swap bodies
con una capacità di carico fino a 100 metri cubi e con
un'altezza interna di 300 cm, realizzati per la rete iberica a
largo scartamento.
La società ha assistito ad un significativo incremento
dei propri traffici portoghesi tra il 1990 ed il 1996 e noi confidiamo
che questa linea di tendenza possa continuare.
La CP (Ferrovie Portoghesi) sta attualmente effettuando investimenti
in due nuovi grandi terminals di Lisbona e Leixoes, mentre è
in programma una rete di 10 terminals più piccoli allo
scopo di attirare altri traffici unitizzati.
D:Il Qualitynet tocca molti Paesi familiari per l'ICF.
Vi sono programmi finalizzati a realizzare ulteriori "raggi"
(ovvero, servizi) nell'ambito di questo sistema?
R: Il "Qualitynet" è stato inaugurato
dall'ICF a giugno del 1992 quale rete di trasporto combinato multilaterale
tra 16 terminals di sei Paesi. Oggi, il Qualitynet di Intercontainer
serve 47 terminali di 11 Paesi attraverso il proprio Mega-Nodo,
cioè il centro Qualitynet di Metz. Tra i suddetti Paesi
vi sono il Regno Unito, il Benelux, la Francia, la Germania, la
Svizzera, l'Italia, la Spagna, il Portogallo e la Comunità
di Stati Indipendenti con altri terminals. Lo scorso anno sono
stati instradati sul Qualitynet 149.700 carri (per 344.000 TEU),
con più di 300 treni-blocco settimanali di Intercontainer.
In ordine all'orario invernale 1998/99, la ICF ha in programma
l'aggiunta di quattro nuovi servizi Qualitynet (denominati "raggi")
da Metz a Wolfurt, con servizi connessi alla volta di Austria
e Slovenia; da Metz a Ollegio; da Metz a Lione; infine, da Metz
a Parigi.
D:Quali opportunità vi sono perché l'ICF
allarghi i propri servizi alla C.S.I.?
R: Per la ICF, gli scambi commerciali tra l'Europa occidentale/centrale
e Balcani/sud-est Europa/Caucaso sono una fonte di ulteriore potenziale
di traffico per le ferrovie.
Negli ultimi anni, il Gruppo è cresciuto notevolmente
in direzione est. Ciò dimostra l'importanza del traffico
con la C.S.I. e con i Paesi dell'Europa centrale. Attraverso le
due associate dell'ICF - la Polcont in Polonia e la Pannoncont
in Ungheria - così come le agenzie ICF di Mosca, Praga,
Zagabria, Lubiana e Bucarest, disponiamo di rappresentanti sul
luogo sia a livello nazionale sia quale punto d'accesso alla C.S.I.
Il trasporto combinato multi-rete della ICF con la C.S.I. è
aumentato nel 1997 del 17% raggiungendo un volume complessivo
di 51.400 TEU. La ICF ha fatto in modo di concentrare tutto il
traffico intermodale sulle stazioni di confine di Brest in Bielorussia
e di Cop in Ucraina, le quali agiscono quali nodi per il sistema
di trasporto combinato tra i Paesi dell'Europa occidentale, centrale
ed orientale e quelli della C.S.I. Di conseguenza, la ICF è
in grado di offrire tutta una gamma di servizi ferroviari regolari
alla volta di queste due stazioni di confine con ulteriore distribuzione
da lì ai Paesi della C.S.I. Una tipica dimostrazione di
ciò è costituita dal convoglio per contenitori "Ostwind"
(Vento dell'Est) in servizio da Berlino, in Germania, a Mosca,
in Russia. Questo treno esemplifica la buona cooperazione esistente
tra vari soci in Europa occidentale ed in Russia.
Il servizio che la ICF attualmente offre ai propri clienti consiste
nell'organizzazione di trasporti secondo tutte le modalità
dall'Europa centrale ed occidentale attraverso i paesi della C.S.I.
Esso comprende la rispedizione ed il trasbordo alle stazioni di
frontiera della C.S.I. I clienti della ICF apprezzano molto questo
servizio, dal momento ciò significa che essi devono dialogare
con un solo partner in tutta la catena trasportistica.
Per quanto riguarda il traffico da e per la C.S.I., tuttavia,
vi è un certo numero di aspetti specifici di cui bisogna
tener conto: ad esempio, il trasferimento da un sistema giuridico
ad un altro, oppure il passaggio dallo scartamento ferroviario
europeo allo scartamento delle ferrovie della C.S.I.
La ICF sta vagliando alcuni programmi finalizzati alla ripresa
del traffico sulla tratta Transiberiana con notevole interesse.
Dal 1997 la ICF fa parte del CCTST (Consiglio per il Coordinamento
del Trasporto Trans Siberiano) e siamo convinti che questo Consiglio
costituisca una eccellente sede di discussione per lo sviluppo
del traffici su questa tratta. La ICF è inoltre molto interessata
a quei programmi finalizzati alla creazione di un ponte terrestre
via Vostochny alla volta dell'Europa per il traffico dal Giappone
e dalla Corea del Sud. E' stato effettuato un certo numero di
treni-pilota. E' molto importante per la ICF che la Russia supporti
nuovamente con forza i piani destinati allo sviluppo dei traffici
sulla tratta Transiberiana. La ICF è in una posizione tale
da poter caricare i containers a Brest o Cop per distribuirli
successivamente in tutta l'Europa occidentale nell'ambito dell'attuale
rete di trasporto combinata dell'ICF.
Un altro sviluppo ugualmente interessante è quello dei
traffici di transito dalla Cina o dalla Mongolia. Per quanto ne
so, la pressione della concorrenza su queste tratte ferroviarie
è relativamente lieve; è un vantaggio, questo, che
potrebbe tramutarsi in buoni profitti.
(da: International Container Review, autunno/inverno 1998)
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