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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XVII - Numero 6/99 - GIUGNO 1999 |
Trasporto marittimo
I programmi di trasporto marittimo di contenitori refrigerati
della P&O Nedlloyd
Nell'ultimo decennio si è assistito all'acquisizione di
una quota molto più grande del mercato marittimo dei trasporti
refrigerati da parte degli operatori containerizzati di linea
e questa tendenza è in aumento. La P&O Nedlloyd, che
già rappresenta uno dei principali soggetti attivi in questo
settore, svela i propri programmi futuri.
Nel 1997, sono stati complessivamente movimentati a livello mondiale
45 milioni di tonnellate di carichi refrigerati, rispetto ai 41
milioni di tonnellate del 1994, con una crescita del 9,8%. Per
il 2000, il traffico dovrebbe aumentare sino a circa 50 milioni
di tonnellate (+11%), mentre per il 2005 ci si aspetta un ulteriore
balzo del 16% che lo porterebbe appena sotto i 60 milioni di
tonnellate. Per quel periodo, ci si aspetta che i trasporti containerizzati
rappresentino più o meno il 50% di tutte le movimentazioni.
La P&ON, infatti, prevede tassi di crescita annui medi tra
il 3 ed il 4 per cento per il prossimo decennio, grosso modo -
secondo John Williams, direttore generale dei servizi Australia/Nuova
Zelanda del vettore - lo stesso tasso fatto registrare nel corso
degli anni '90. Egli ha accennato ad una crescita particolarmente
sostenuta nel settore delle carni - specialmente per quanto attiene
le movimentazioni di carne di manzo e di pollo congelata dagli
Stati Uniti alla volta dell'Asia, per lo più Giappone -
e dei polli surgelati dagli Stati Uniti alla Russia.
"Inoltre, abbiamo registrato una crescita molto forte nelle
esportazioni di agrumi dagli Stati Uniti ed in generale delle
spedizioni - su scala minore - di frutta esotica (manghi)"
ha dichiarato Williams. Al contrario, i prodotti caseari sono
rimasti stabili. Williams stima che la quota del mercato di contenitori
refrigerati della P&ON si sia attestata tra il 5 ed il 6 per
cento, rendendola leggermente superiore alle proprie movimentazioni
inerenti al settore dei carichi secchi.
La P&ON, poi, è intenzionata a sviluppare ulteriormente
questa attività. Le 4 mega-navi della compagnia di navigazione,
di capacità pari a 6.690 TEU della classe Southampton,
che erano state introdotte nel servizio Europa/Asia del vettore
nel 1998, ad esempio, sono dotate di 710 postazioni a presa per
unità integralmente refrigerate. In termini convenzionali,
questo dà a ciascuna nave la capacità di caricare
45.000 m3 ovvero 20.000 tonnellate di merci refrigerate.
Il tonnellaggio più recente noleggiato dal vettore è
altresì caratterizzato da un numero maggiore di spazi per
contenitori refrigerati, con il risultato che la percentuale delle
postazioni per refrigerati della P&ON in relazione agli spazi-containers
complessivi impiegati è aumentata dall'11,7% del gennaio
1997 al 14,2% del gennaio 1999. Attualmente, la linea di navigazione
dispone di 36.000 spazi-containers stimati adibiti alle unità
refrigerate nella propria flotta.
Tuttavia, il poter disporre della capacità di caricare
boxes refrigerati non significa necessariamente che gli spazi-containers
siano sempre utilizzati per caricare prodotti deperibili. Di conseguenza,
ciò rende molto difficile ottenere dati precisi su quanti
contenitori refrigerati vengano realmente spediti. E' questo il
motivo, certamente, delle sostanziali differenze riscontrabili
nelle varie pubblicazioni statistiche: ad esempio, la Drewry stima
che il conteggio complessivo sia di circa 2,2 milioni di TEU,
mentre la Manalytics calcola un ben più alto numero di
5,2 milioni di TEU.
Il settore in crescita più rapida in questo tipo di attività
è quello delle unità integrali. Persino vettori
come la BSL (Blue Star Line) - di proprietà della P&ON,
della Hamburg-Sud e della Safmarine Container Lines, ora controllata
dalla AP Moller - che erano stati grandi utenti dell'equipaggiamento
isolato Conair per più di 25 anni, stanno trovando maggiori
risorse nelle unità di nuova generazione, per lo più
integrali high-cube (v. Tabella 1). Arien Uytendaal, direttore
gestione internazionale contenitori della P&ON, ha dichiarato
che non verranno più acquistati containers da 20 piedi
x 8 piedi, che ancora rappresentano il principale equipaggiamento
del vettore per i servizi Europa/Australasia.
Infatti, recentemente la P&ON ha effettuato ordinazioni per
1.000 refrigerati high-cube da 40 piedi presso la Hyundai Precision
& Engineering in Corea del Sud. I nuovi containers, che dispongono
dell'ultimo Thermoking CRR40 con unità di controllo della
temperatura uP-D, verranno utilizzati al fine di ampliare il gruppo
di refrigerati integrali del vettore e per rimpiazzare i vecchi
contenitori da 20 piedi e - per lo più - da 40 piedi x
8 piedi/8 piedi 6 pollici. Dalla fusione della P&O Containers
con la Nedlloyd Lines nel 1997, il gruppo ha investito quasi 100
milioni di dollari in nuovi containers refrigerati.
TABELLA 1 |
EQUIPAGGIAMENTO DEI CONTENITORI REFRIGERATI DELLA P&ON (CRESCITA IN PROPORZIONE NEL PERIODO DAL 1997 AL 1999) |
Tipo / anno | Gennaio 1997 | Gennaio 1998 | Gennaio 1999 |
20 piedi | 100 | 101 | 119 |
40 piedi | 100 | 109 | 92 |
40 piedi high-cube | 100 | 155 | 188 |
Isolati 1 | 100 | 100 | 124 |
Totale TEU | 100 | 111 | 126 |
% Totale | 8,5 | 9 | 10 |
Note: 1 = L'aumento dei containers isolati nel 1999 è interamente attribuibile all'acquisizione della Blue Star Line da parte della P&ON
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Fonte: P&ON
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Secondo Uytendaal, il nuovo equipaggiamento verrà utilizzato
per lo più nei traffici transpacifici, un mercato in cui
la P&ON ha fatto il proprio ingresso solamente tre anni fa,
ma che ha fatto registrare una crescita significativa. Uytendaal
ritiene poi che anche i traffici minori possano offrire un notevole
potenziale. Infatti, negli ultimi 12 mesi si è assistito
alla realizzazione di buoni risultati da parte della P&ON
in diverse nicchie, tra cui la movimentazione di pomodori dal
Marocco alla Russia e di banane da Panama alla Nuova Zelanda.
"Questi carichi" ha dichiarato "sono assai adatti
ai boxes integrali".
Ciononostante, la P&ON è ancora uno dei maggiori utenti
dell'equipaggiamento isolato Conair e la compagnia - nei prossimi
tre-cinque anni a venire - si troverà a dover prendere
una decisione non facile sugli investimenti.
Il tonnellaggio Europa/Australasia della P&ON, che per lo
più consiste di navi da 2.300 TEU, ha più di 20
anni e ha bisogno essere sostituito. Il vettore continuerà
con il sistema Conair, in cui il motore per il raffreddamento
è installato sulle navi e l'aria fredda viene soffiata
dentro i portelli dei contenitori, oppure opterà per l'assai
flessibile ma più costoso contenitore integrale?
Alcuni segnali suggeriscono che la compagnia anglo-olandese stia
indirizzandosi verso il sistema integrale. Nel 1998, la P&ON
ha rimpiazzato le proprie portacontenitori refrigerati della classe
Encounter Bay da 1.578 TEU, che venivano impiegate nei traffici
Mediterraneo/Australasia, con 5 portacontainers "standard"
da 2.900 TEU. Tuttavia, queste navi - secondo Mason - sono state
progettate specificamente per quei traffici. "Esse sono caratterizzate
da una maggiore percentuale di spazi per containers refrigerati
rispetto alle portacontainers dalle dimensioni simili" ha
dichiarato. Esse inoltre hanno una velocità di servizio
di 22,5 nodi ed offrono ai caricatori un tempo di viaggio eccezionale
di appena 25 giorni dall'Australia al Mediterraneo.
Mason, peraltro, ha smentito le voci secondo cui il solo fatto
che la P&ON abbia optato per una soluzione refrigerata integrale
in relazione al traffico Europa meridionale/Australasia vorrebbe
significare che una strategia simile possa essere adottata nel
settore nord-europeo e sulle rotte Stati Uniti/Australasia (mediante
movimentazioni con la BSL).
Mason ha fatto riferimento alle prossime decisioni della P&ON
in ordine alle esigenze di investimento in questo traffico (Europa)
definendole come "una delicata azione di bilanciamento".
Spiega infatti: "Dobbiamo soppesare i vantaggi di costo derivanti
dall'utilizzazione dei box Conair per flussi di traffico omogenei
quali carni, latticini, mele e pere, rispetto alla flessibilità
- in termini sia di controllo della temperatura e dell'umidità
in relazione ai singoli contenitori, sia di posizionamento fra
i traffici - degli integrali".
Mason ha rivelato che gli studi in corso saranno completati tra
poco tempo e che una decisione dovrebbe essere presa al riguardo
prima della fine del 1999. Il dirigente vorrebbe che il nuovo
tonnellaggio ed equipaggiamento fosse all'opera su entrambe le
direttrici di traffico nel 2002.
Quanto ai traffici Europa/Africa meridionale, la P&ON ha
"più spazio per respirare", dal momento che recentemente
per il nocciolo del tonnellaggio impiegato nell'ambito del consorzio
della conferenza Saecs è stata programmata una proroga
di servizio di durata quinquennale. "Queste navi hanno avuto
una vita più facile di quelle impiegate nei servizi australasiatici"
ha detto Mason. "Inoltre, la P&ON ha immesso in servizio
una nuova serie di contenitori nel 1991-92. Ciò significa
non dover prendere una decisione per altri due o tre anni".
Tuttavia, vi sono molte sfide da affrontare. La recente acquisizione
della SCL da parte del gruppo AP Moller sta cagionando una grande
incertezza circa le modalità future dei traffici. Sebbene
la AP Moller abbia concordato di conservare il marchio SCL, è
molto probabile che venga realizzata un'alleanza operativa più
stretta con la Maersk Line, operatore indipendente che si serve
degli integrali. Essa inoltre serve i traffici Europa/Africa meridionale
per mezzo del suo scalo-nodo situato ad Algesiras.
"Possiamo solo fare delle congetture in ordine alla strategia
della Maersk in questa direttrice di traffico" afferma Mason
"ma la Moller ha speso un sacco di soldi e tra questi investimenti
vi sono beni patrimoniali notevoli - portacontainers refrigerati
ed attrezzature per il raffreddamento - e non ho dubbi che continuerà
a partecipare al Saecs".
Inoltre, i consigli dei produttori di frutta sudafricani sono
stati sciolti, con il risultato che le procedure di contrattazione
del trasporto delle merci - secondo Mason - stanno per attraversare
un "mare che cambia". "Sino al 1998, le compagnie
di navigazione stipulavano i propri contratti con il PPECB (Consiglio
di Controllo delle Esportazioni di Prodotti Deperibili)"
ha dichiarato "ma ora trattiamo con qualcosa come 90 singoli
caricatori/associazioni. Ciò significa lavorare di più
e mettere in campo più gente adibita alle vendite e ha
comportato costi operativi più alti in un momento in cui
le tariffe di trasporto dei refrigerati tradizionali calavano".
Sul più lungo termine, Mason ritiene che il mercato sudafricano
finirà per sistemarsi e che il numero dei singoli esportatori
si ridurrà, dal momento che essi si consolideranno in gruppi
più grandi con maggiori opportunità di acquisito
di traffici. E questo sta già accadendo, dato che Mason
ha accennato ad appena "una dozzina più o meno di
esportatori significativi". Tuttavia, è probabile
che il 1999 si dimostri un altro anno incerto per i vettori impegnati
in questo traffico.
Data l'intensificazione della concorrenza, Mike Walker, direttore
del dipartimento che segue i carichi per il suddetto vettore,
ha sottolineato l'importanza di riuscire a condurre il gioco,
ricercando al contempo le nicchie di traffico.
"In quelle rotte in cui abbiamo dovuto subire la concorrenza
da parte degli operatori convenzionali, le tariffe sono andate
giù in modo notevole. Altrove, si è trattato più
di una questione di domanda ed offerta ed in varie direttrici
abbiamo potuto conseguire buone opportunità di guadagno"
ha fatto notare Walker. "Nell'ambito dei traffici latino-americani,
abbiamo perseguito un certo numero di opportunità".
Walker inoltre ha riferito gli sforzi della compagnia nel far
fronte alle nuove tecnologie, quali il tracking/tracing, il controllo
della temperatura via satellite, l'atmosfera controllata ed i
nuovi sistemi di controllo dell'umidità.
"Le aspettative dei clienti" ha dichiarato "sono
aumentate, mentre la loro domanda è divenuta più
sofisticata". E' di vitale importanza che noi abbiamo a disposizione
le corrette procedure, l'equipaggiamento adatto nonché
personale esperto, per poter fare sempre un buon lavoro".
Walker ha evidenziato altresì l'importanza di poter disporre
di un'ampia gamma di servizi diretti. "Ciò significa
un minore impegno in termini di infrastrutture a riva e - generalmente
parlando - tempi di viaggio più rapidi", Inoltre,
l'esperto nella cura dei carichi ha sottolineato la decisione
della P&ON di piazzare esperti tecnici nelle zone-chiave e
di far sì che il personale di bordo sia ben addestrato
al fine poter far fronte ad ogni problema quando e se essi si
verifichino. Per le situazioni di emergenza, vengono portati al
seguito pezzi di ricambio.
Nel complesso, i dirigenti della P&ON ritengono che il traffico
refrigerato si incrementerà tra il 3 ed il 5 per cento
all'anno nel prossimo decennio. Essi puntano sulla crescita della
popolazione e sulle sempre maggiori aspettative da parte dei consumatori
di poter disporre tutto l'anno di frutta fresca. Dati gli investimenti
in nuovo equipaggiamento e gli innovativi programmi di servizio
e di cura dei clienti in corso, si tratta di un settore del mercato
marittimo in cui la P&ON intende rafforzare la propria posizione.
(da: Containerisation International, maggio 1999)
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