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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XVII - Numero 6/99 - GIUGNO 1999 |
Conferenze e convegni
I dinosauri della navigazione di linea
Il settore del trasporto marittimo di linea dei contenitori dei
nostri giorni è poco attento alle esigenze della clientela
e si trova in uno stato terribile quanto ai risultati finanziari.
Questa è l'opinione espressa da molti relatori in occasione
della sessione di apertura della recente conferenza di Containerisation
International sulle condizioni del settore.
"La navigazione di linea si è attestata nella zona
del non profitto" ha dichiarato Mark Kadar, vice presidente
della Mercer Management Consulting Inc. "La maggior parte
dei vettori sono veri e propri dinosauri dell'industria e mostrano
una totale carenza di immaginazione strategica in ordine al ritorno
ai profitti del settore".
Kadar - sebbene abbia dichiarato che la frammentazione del mercato,
il calo delle tariffe di trasporto merci, l'eccesso di tonnellaggio
e le alleanze dalle scarse prestazioni abbiano contribuito ai
cattivi risultati annuali del settore - ritiene che la ragione
principale sia stata costituita dalla mancata comprensione delle
esigenze dei clienti.
"Tutti i soggetti - ha dichiarato - si fanno concorrenza
servendosi dello stesso modello imprenditoriale, in cui l'unica
differenziazione è rappresentata dal prezzo. E questo deve
cambiare".
Egli infatti ha auspicato che i fornitori dei servizi di linea
abbandonino la strategia fondata per lo più sul conseguimento
di ricavi, sulla realizzazione di una quota di mercato, sull'innovazione
tecnologica del prodotto e sulle questioni operative interne a
favore di quella dettata dal profitto, dalla gente, dal modello
imprenditoriale e da considerazioni esterne quanto al servizio
ai clienti. In assenza di una tale trasformazione, il consulente
citato non scorge ragioni per essere ottimisti.
Anche Ray Miles, dirigente capo del gruppo CP Ships, la cui la
direzione si trova a Londra, che ha rappresentato il settore vettoriale
nella sessione di apertura, ritiene che il settore sia in cattive
condizioni di salute. Inoltre, egli pensa che esso probabilmente
rimarrà tale per qualche tempo a venire.
Nel corso di un'accurata presentazione, Miles ha esposto le ragioni
di tale situazione del settore. Ha infatti indicato - quali principali
fattori del declino - l'abbandono del sistema delle conferenze,
l'eccessiva offerta di tonnellaggio, l'enorme capacità
cantieristica e la smisurata offerta di capitale a basso costo
(nel corso del periodo 1996-98 nel settore sono stati investiti
più di 36 miliardi di dollari).
Miles, che è a capo di una delle compagnie di navigazione
di linea in fase di più rapida crescita a livello mondiale,
ha inoltre elencato il sistema tedesco di imposizione fiscale
per il finanziamento delle navi, la relativamente bassa concentrazione
del mercato in questo settore, in cui il vettore più importante
controlla il 6% appena dei volumi di traffico, e la natura realmente
internazionale di questa attività in cui non vi sono protezioni
in molti mercati per le compagnie di linea. Come ha fatto riflettere
Miles, al contrario di quanto avviene in altre attività
industriali.
Ma il singolo fattore più rilevante per i problemi del
settore, a suo giudizio, è rappresentato dalle strategie
delle linee di navigazione, che, come ha fatto rilevare Miles,
comprendono "una vasta gamma di obiettivi diversi".
Esaminando i bilanci relativi al 1998 dei principali 20 operatori
mondiali, Miles ha notato come 12 operatori abbiano fatto registrare
delle perdite, 7 abbiano dovuto registrare ricavi insufficienti
e solo uno (la CO Ships) abbia avuto dei risultati positivi.
Guardando avanti, Miles pensa che sia improbabile che si verifichino
veri e propri fallimenti, che la concentrazione nel settore vettoriale
continuerà e che le alleanze mireranno sempre più
all'utilizzazione dei terminal, agli equipaggiamenti ed alle operazioni
terrestri allo scopo di realizzare il loro vero potenziale. "Il
taglio dei costi resterà all'ordine del giorno" suggerisce
Miles. "La CP Ships ha già risparmiato 150 milioni
di dollari all'anno e sta dandosi da fare per risparmiarne altri
200 nei prossimi due anni".
Tuttavia, il dirigente sembra fiducioso nell'avvento di un ambiente
più salubre tra caricatori e vettori, nonché nel
passaggio da strategie del tutto basate sui costi ad un approccio
al cliente fondato sulle esigenze di servizio. In un simile scenario
i vettori regionali potranno conseguire vantaggi particolari,
secondo Miles, il quale ha sottolineato l'importanza di "quei
vettori che spingono avanti il proprio marchio al fine di contrastare
la banalizzazione commerciale".
Quanto alle relazioni con la clientela, Kadar ha consigliato
alle linee di navigazione di costituire organizzazioni veramente
sensibili alle necessità dei clienti, in cui rappresentino
la norma gli accordi a lungo termine caratterizzati dalla comunicazione
a doppio senso e la fornitura di servizi a valore aggiunto "mirati
e su misura".
Gli utenti dei servizi di trasporto marittimo hanno avuto poche
prove della effettiva realizzazione di questi cambiamenti. Olle
Widigsson, direttore dello sviluppo della logistica presso la
Stora Purchasing & Logistics e vice presidente del Consiglio
Europeo dei Caricatori, ad esempio, riferendosi ai caricatori
ed ai vettori ha dichiarato che essi sono in guerra gli uni con
gli altri. "Le linee di navigazione non hanno ancora iniziato
a costituire partecipazioni razionali e mature con i loro clienti"
ha detto "e rifiutano di rinunciare a diverse prassi - quale
la fissazione di prezzi collettivi - che dispiacciono così
tanto ai caricatori".
Barry Horowitz, vice presidente del consolidatore di merci Direct
Line Cargo Management Services, con sede negli Stati Uniti, è
d'accordo con Widigsson. Riferendosi al desiderio del settore
di appigliarsi a concezioni quali l'immunità anti-trust
e ad un datato (1930) regime della responsabilità, Horowitz
ha etichettato il settore del trasporto marittimo di linea come
"né particolarmente innovativo né specialmente
flessibile". Egli ha dichiarato che a dispetto delle innovazioni
sul fronte tecnologico, vale a dire la rivoluzione del container,
molti - se non la maggior parte - dei metodi e delle prassi di
cui ci si serve per condurre questa attività non sono mutate
in modo significativo nel corso degli anni.
Tuttavia, egli ha argomentato che i processi rivoluzionari potrebbe
condurre a "un periodo di grandi cambiamenti nel settore
di linea. Le compagnie di navigazione - ha detto Horowitz - dovrebbero
concentrare la loro attenzione su quattro obiettivi principali:
diversificazione dei servizi; sviluppo dei sistemi telematici;
riorganizzazione strutturale ed operativa; deregolamentazione".
Ad esprimere il punto di vista degli agenti marittimi nel corso
della sessione inaugurale è stato W. Grove Conrad, presidente
e dirigente capo della Norton Lilly International Inc. di New
York. Conrad ha affermato che il settore è alla fine diventato
un'attività fondata sulle merci. "Gran parte della
strategia della navigazione marittima di linea è basata
sul far sì che le merci siano più economiche da
movimentare in grossi quantitativi" ha argomentato. "A
differenza di molti dei nostri clienti caricatori, la maggior
parte delle compagnie di navigazione di linea non sembra preoccuparsi
molto della gestione del marchio. Bassa tecnologia, prodotti indistinguibili,
elevati livelli di sostituibilità e prezzi avanti tutta:
questa è la navigazione di linea per definizione".
Avverte Conrad: "La mancata creazione di un marchio ovvero
di un patto reciprocamente riconosciuto tra caricatore e vettore
ha fornito notevoli opportunità ai vettori comuni che non
adoperano navi ed a tutti quanti i terzi fornitori di logistica".
Egli ha indicato in particolare alcune società, come la
Fritz e la Airbourne Express International, che sono in una posizione
particolarmente forte. "Esse sono andate a riempire il vuoto
esistente, avendo realizzato un ponte - di cui si sentiva la
mancanza - tra la merce ed il consumatore" ha dichiarato.
"E questi fornitori logistici sono stati in grado di conseguire
regolarmente un margine in più (proventi a valore aggiunto)
persino nell'ambito di direttrici di traffico in cui vi era una
seria concorrenza".
Conrad ha sottolineato come vi fosse l'esigenza di una urgente
risposta allo scopo di conservare ai vettori le attività
più remunerative. "L'operatore di linea deve disporre
dei sistemi e della volontà per reinventarsi al fine di
poter fare fronte a qualsiasi cosa (comunicazioni elettroniche,
vendite elettroniche, ricerca elettronica, ecc.)" ha dichiarato.
"Tuttavia, essi devono anche avere l'abilità, l'accortezza
ed i sistemi che gli consentano di non consegnare a caricatori
che non riusciranno a pagare".
Riassumendo, forse l'ultima parola spetta a Horowitz, il quale
ha concluso che il settore di linea se la passa male e soffre
da tempo di una malattia cronica. "I sintomi del malanno
sono curabili, ma la cura non è stata ancora scoperta"
ha affermato. "Forse, la miglior cosa che possiamo fare è
quella di augurare al settore di linea buona fortuna e mare calmo".
(da: Containerisation International, maggio 1999)
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