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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XVII - Numero 7-8/99 - LUGLIO-AGOSTO 1999 |
Industria
La rivincita del trailer terminalistico
Sebbene i produttori specializzati nella costruzione di trailers
siano sulla piazza da tempo (in alcuni casi, da decenni), l'attuale
mercato del trailer per la movimentazione di contenitori è
dominato dall'olandese Buiscar e dalla francese Gaussin. Queste
due imprese da sole controllano qualcosa come il 75-80% del mercato.
Società quali la svizzera Planmarine, la britannica RTS
e l'olandese Houcon (che è una relativamente nuova arrivata)
rappresentano invece il restante 20%.
I trailers speciali sono di quattro tipi. Esistono trailers a
rimorchio, utilizzati per lo più per scopi industriali
generici; vi sono poi i rolltrailers (cui spesso ci si riferisce
come "colli d'oca", anche quando il collo d'oca è
posizionato sul trattore piuttosto che sul trailer). Questo tipo
viene utilizzato in larga misura nei porti, in particolar modo
per i prodotti forestali e nei terminals di merci generali. Poi
vi sono i semi-trailer, ovvero "scheletri". Questo -
parlando in generale - è il tipo più comune di trailer
utilizzato nei terminal containers ed una sua buona definizione
potrebbe essere quella di "unità gommata per il trasferimento
orizzontale di contenitori dalla banchina al luogo di impilaggio".
Infine - e si tratta dell'unità di più recente concezione
- è venuto alla ribalta lo MTS (Multi-Trailer System),
che è adesso in uso presso alcuni dei terminals più
grandi è più raffinati a livello mondiale.
Le vicende degli "scheletri"
E' stato solamente due anni fa circa che i trailers del tipo
"a scheletro" (la maggior parte dei quali sono progettati
per il trasporto di containers da 20, 30, 40 e 45 piedi) hanno
cominciato ad essere sottoposti ad un certo numero di modifiche
in seguito alle trasformazioni avvenute nell'ambito operativo
terminalistico. La Buiscar, ad esempio, ha sviluppato unità
a scheletro che rappresentano la "nuova generazione"
di un trailer terminalistico equipaggiato con stanghe portanti
alte e - in luogo delle sospensioni convenzionali - con assi abbinate
ricurve per le ruote. "Questi trailers" ha dichiarato
Nicholas van de Laar, direttore amministrativo della Buiscar,
"sono progettati specificamente per resistere a grossi impatti
nel corso delle procedure di carico ed a notevoli forze laterali
quando il contenitore viene a contatto con gli angoli".
Il problema dei trailers a scheletro era costituito dal fatto
che essi non potevano accogliere contenitori dotati di congegni
bloccanti. Ciò significava che i congegni dovevano essere
rimossi mentre il container era per aria, il che era pericoloso
e comportava perdite di tempo. Data la crescente importanza attribuita
- anche a livello normativo - alle questioni inerenti alla sicurezza,
è stato sviluppato il trailer paraurti (noto anche come
trailer "ad angoli aperti" o "senza angoli").
Il trailer paraurti non solo consente di movimentare i contenitori
senza che vi siano persone sotto la gru per tutto il tempo occorrente,
ma comporta altresì la possibilità di lasciare sul
contenitore i congegni di blocco semi-automatici, che vengono
rimossi solamente al momento dell'impilaggio. Ciò ha l'ulteriore
vantaggio di far incrementare la produttività del 15%.
Dato che le vendite di trailers paraurti ed a scheletro sono
direttamente proporzionali al numero di boxes movimentati nei
terminals, il loro mercato sembra destinato a continuare a crescere
a lungo termine. D'altro canto, il mercato attuale è afflitto
da tre problemi principali. In primo luogo, vi è già
una dura concorrenza tra i produttori esistenti, ciascuno dei
quali afferma che il proprio prodotto è migliore di quelli
della concorrenza per una serie di ragioni. In secondo luogo,
vi è una abbondante disponibilità di trattori terminalistici
di seconda mano di concezione antiquata, dotati di sospensioni
laminate, con un certo numero di piccole officine che provvedono
alla loro manutenzione, riparazione e vendita. Infine, vi è
il problema della preferenza a livello mondiale, in fase di sviluppo,
per l'uso nei terminal containers di trailers stradali in soprannumero
adattati o modificati.
La ragione per cui i trailers di seconda mano o adattati sono
così popolari è - naturalmente - dovuta al fatto
che si ritiene che essi siano meno costosi. Il problema è,
tuttavia, come ha sottolineato van de Laar, che "essi, pur
essendo meno cari da allestire all'inizio, poi non valgono più
molto sul lungo periodo. Infatti - ha continuato - noi abbiamo
portato avanti uno studio finanziario in cui si confrontano i
costi triennali di un trailer a scheletro Buiscar e quelli di
un trailer stradale di seconda mano adattato alle operazioni terminalistiche.
I risultati sono assai illuminanti in proposito".
Tenendo conto del prezzo d'acquisto, del deprezzamento e dei
costi di riparazione/manutenzione in un periodo di tre anni, il
totale risulta pari a 4.300 dollari per un trailer Buiscar ed
a un'impressionante cifra di 15.675 dollari per il trailer stradale.
Pertanto, pur tenendo presente il più elevato prezzo d'acquisto
di un trailer Buiscar nuovo, rispetto al periodo triennale esso
comporterà solamente il 27% dei costi inerenti al trailer
stradale di seconda mano. "Queste cifre" ha dichiarato
van de Laar, non sono state "costruite ad immagine del Buiscar
ma costituiscono il risultato di un'indagine imparziale alla quale
hanno contribuito tutti i porti della Malaysia con i dati relativi
ai propri costi, il che significa che il confronto è reale
e autentico".
Un organismo multiplo
Nel contempo, una combinazione di problematiche che tengono conto
della sicurezza, dei costi e delle prestazioni ha condotto al
più recente sviluppo nel settore dei trailers per la movimentazione
dei contenitori, quello dello MTS (Multi-Train Systems). La Gaussin,
la Buiscar e la Houcon vi sono adesso tutte quante attivamente
impegnate in qualche misura e, entro più o meno il prossimo
decennio, la tendenza primaria più verosimile sembrerebbe
essere quella secondo la quale i terminals più raffinati
a livello mondiale dovrebbero adottare lo MTS (per quanto, molto
dipenderà dalle dimensioni e dalla conformazione del terminal).
La concezione MTS, tuttavia, non è una novità.
La ECT di Rotterdam aveva avuto l'idea dello MTS quasi due decenni
fa ed aveva contattato la Buiscar. Il produttore olandese, in
collaborazione con il dipartimento tecnico dell'Università
di Delft, aveva progettato il primo MTS a livello mondiale. La
ECT poi aveva brevettato il progetto con la condizione che alla
Buiscar fosse concesso il monopolio di produrre il sistema per
la ECT per tutto il periodo del brevetto.
Una volta scaduto il brevetto, sia la Gaussin che - in seguito
- la Houcon avevano cominciato la produzione dello MTS ed oggi
lo MTS della Buiscar è in uso presso la ECT di Rotterdam,
a Gioia Tauro, a Felixtowe e presso lo RSC (Rail Service Centre)
di Rotterdam, mentre la Houcon ha in seguito conseguito un'ordinazione
di 75 trailers dalla ECT. Nel contempo, nel porto di New York/New
Jersey, la Maher Terminals è appena divenuto il primo terminal
statunitense ad adottare questo metodo. Dato che la nuova normativa
statunitense di recente adozione proibisce di sganciare i congegni
bloccanti sulla nave, la Maher si è concentrata sui trailers
senza perni d'angolo per i propri 50 convogli allorquando si è
trattato di ordinare dieci Multi-Trailer Systems dalla Gaussin.
Questi ultimi dovrebbero entrare in servizio nel luglio del 1999,
per un totale di 50 trailers Gaussin da 54 tonnellate utilizzati
in un convoglio di cinque unità multi-trailer (per complessivamente
10 convogli). Ciò consentirà ad un solo autista
di movimentare cinque containers da 45 piedi o da 40 piedi ovvero
dieci unità da 20 piedi alla volta.
Trainati da un trattore atto alle movimentazioni pesanti, i trailers
MTS sono intercambiabili nell'ambito del convoglio e dispongono
di un sistema unico di guida "che segue la traccia".
Ciò significa che, anche se un convoglio supera i 100 metri
di lunghezza e deve svoltare un angolo, l'ultimo trailer del convoglio
percorrerà esattamente la stessa traiettoria della prima
unità. I trailers a doppio assale sono dotati di un sistema
frenante progressivo e di un sistema di aggancio completamente
automatico (pneumatico ed elettrico) tra il trattore ed il trailer
di testa, con capacità di aggancio/sgancio a distanza dalla
cabina del trattore.
(da: Cargo Systems, giugno 1999)
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