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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERSANNO XX - Numero 1-2/2002 - GENNAIO-FEBBRAIO 2002

Porti

La politica portuale europea

Quando la Commissione Europea fece circolare un libro verde sui porti europei nel 1997, l'iniziativa venne accolta assai favorevolmente come una opportunità di creare finalmente un campo di gioco livellato tra queste importanti porte d'accesso al continente.

TABELLA 1: CONFRONTO TRA UNA SELEZIONE
DI INFRASTRUTTURE PORTUALI DELL'UNIONE EUROPEA
PortoTEU 2000 Principali operatori terminalistici Proprietà Quota merc.
appr.
Commenti sugli operatori terminalistici
Amburgo4.250.000 Hamburger Hafen und Lagerhaus AG Statale66% La Hapag-Lloyd di recente ha acquisito una partecipazione del 25% nella Altenwerder.
Eurokai Privata33% Ora gestita in joint-venture con la BLG e denominata Eurogate
Bremerhaven2.712.420 Bremer Lagerhaus G. Statale63% Ora gestita dalla Eurogate
North Sea Terminal Bremerhaven Statale / privata 37%Joint-venture 50%-50% tra la Eurogate e la Maersk Sealand
Rotterdam6.300.000 ECTStatale / privata 70%Appartenente in parti uguali alla Hutchison Port Holdings di Hong Kong, alla Amministrazione Por-tuale Municipale di Rotterdam ed alla ABN Amro.
Maersk Delta Statale / privata -Joint-venture tra Maersk Sealand ed ECT, inaugurato nel 2000. Ci si aspetta che movimenti 860.000 TEU nel 2001.
Anversa4.100.000 Hess Noord Natie Privata80% Maggioranza appartenente alla PSA Corporation di Singapore
P&O Ports Privata15%  
Zeebrugge975.000 Ocean Container Terminal Statale / privata 38%50% appartenente alla società ferroviaria nazionale belga
Hessenatie Zeebrugge Flanders Container Terminal Privata10%  
Le Havre1.456.000 Terminaux de Normandie Privata44%  
Compagnie Nouvelle de Manutentions Portuaires Privata22%  
Generale de la Manutention Portuaire Statale / privata 34% 
Felixtowe2.800.000 Hutchison Port Holdings di Hong Kong Privata100%  
Southampton1.061.000 Southampton Container Terminal Privata100% La Southampton Container Services appartiene congiunta-mente alla ABP ed alla P&O Ports.
Algesiras2.009.122 Maersk Sealand Privata95%  
Isla Verde Privata5%  
Barcellona1.370.000 Terminal de Conteneurs de Barcelona Privata70%  
Terminal Catalunya Privata30%  
Fos420.000 EurofosPrivata 100%Non comprende la città di Marsiglia.
Genova1.500.632 Voltri Container Terminal Privata50% Appartenente in parte alla PSA Corp di Singapore
Southern European Container Hub Privata19%  
Messina Privata19%  
La Spezia909.962 EurogatePrivata 88% 
Gioia Tauro2.652.701 EurogatePrivata 100%Il 10% appartiene alla Maersk Sealand
Fonti: Porti e Containerisation International

Oggigiorno, tutti i porti si accusano reciprocamente di concorrenza sleale finalizzata a dirottare i carichi dal proprio corso naturale. Da allora, pochi disegni di legge hanno provocato un dibattito altrettanto acceso, ed il processo in questione è ben lungi dall'essersi concluso.

Per capire il conflitto in atto, può essere utile partire dal presupposto che non tutti i porti dell'Unione Europea sono gestiti allo stesso modo. Come dimostra la Tabella 1, alcuni appartengono ancora (e sono da loro gestiti) a monopoli di stato (Bremerhaven), mentre altri appartengono a (e sono gestiti da) monopoli privati (Felixtowe). Alcuni altri, come Rotterdam, appartengono a proprietari a controllo pubblico, ma sono stati concessi ad una varietà di operatori pubblici e privati, laddove le autorità portuali provvedono alle banchine ed al dragaggio, mentre gli affittuari pensano a tutto il resto. Tutti quanti, inevitabilmente, assumono posizioni diverse quanto alla concorrenza.

I cambiamenti fondamentali in seno alla Commissione Europea che hanno provocato contrarietà in molti consistono nel fatto che, invece di concentrarsi sulla concorrenza tra i porti, come si prefigurava in origine, l'unico disegno di legge contenuto nel pacchetto portuale concerne la concorrenza nell'ambito di ciascun porto. La decisione è stata infine annunciata nel "pacchetto portuale" proposto dalla Commissione Europea a febbraio del 2001, in seguito ad ampie consultazioni tra tutte le parti in gioco.

Wolfgang Elsner, dirigente dell'unità porti e cabotaggio marittimo della DG TREN (Direzione Generale Trasporti ed Energia) in seno alla Commissione Europea commenta: "Ciò che si deve ammettere è che quando si tratta di un libro verde, sono le sue caratteristiche a gettare sassi nello stagno, dopo di che non resta che vedere quello che succede. All'inizio, abbiamo tirato fuori un sacco di idee sulle quali tutti quanti sono stati chiamati a fare le proprie osservazioni. Date le questioni sul tappeto, era inevitabile che alla resa dei conti finissimo per scontentare qualcuno. Ma i cambiamenti sulle sostanza delle cose che proponiamo adesso non sono fondamentali se confrontati con le cose che abbiamo già discusso. Intendiamo ancora dialogare circa la questione dei finanziamenti statali tra i porti come è previsto nel dettaglio del pacchetto portuale, oltre alla trattativa in merito alla concorrenza interna".

La differenza fondamentale, tuttavia, è che il suo cosiddetto "pacchetto portuale" adesso cercherà solamente di affrontare la questione dei finanziamenti statali concessi agli operatori portuali. Esso, invece, non si occuperà della più controversa questione di come debbano essere finanziati gli investimenti in infrastrutture generali pubbliche. In termini di cassa, la prima rispetto alla seconda fa la figura delle noccioline.

Precisa Elsner: "Qui si fronteggiano due filosofie. Una è quella secondo cui gli investimenti in infrastrutture generalmente accessibili all'interno dei porti dovrebbero essere trattati come gli investimenti in strade, e pertanto finanziati dal portafoglio pubblico, facendo sì che possano essere utilizzate da tutti. Questo è, ad esempio, l'approccio seguito in Germania, Olanda, Francia, Italia e, fino ad un certo punto, Belgio".

Continua Elsner: "Poi esiste un'altra filosofia secondo la quale i porti dovrebbero essere gestiti come un'attività commerciale, compresa la necessità di reperire finanziamenti per gli sviluppi infrastrutturali nell'ambito di ciascun porto. Questa è la linea seguita da paesi come il Regno Unito, la Spagna, la Norvegia, la Svezia, l'Irlanda (in parte), il Portogallo (in parte) ed il Belgio (in parte). In questi casi, poi, esiste una differenza tra il Regno Unito, in cui molti grossi porti appartengono a privati, ed il continente, in cui invece appartengono ancora a proprietari pubblici".

La Commissione Europea ha infine deciso di sottrarsi alla scelta ritenendo che ciò avrebbe equivalso più o meno a scegliere una religione tra due fazioni in guerra. Lamenta infatti Elsner: "Avevamo dei dubbi che ciò fosse possibile. Ma ci sono altri modi di affrontare il problema. In primo luogo potremmo finire per lasciar perdere ed accettare il fatto che il mondo non è perfetto, ammettendo che la tendenza degli ultimi anni, in ogni caso, è nel senso che un numero sempre maggiore di porti si sta trasformando in strutture commerciali".

Continua Elsner: "La seconda via è quella di affrontare di petto la situazione mediante l'introduzione di un appropriato sistema di tariffazione completa. Se ci fosse un sistema simile per tutte le modalità di trasporto in seno all'Unione Europea, strada e ferrovie comprese, non ci sarebbe motivo di preoccuparsi circa il reperimento di fondi. La Commissione Europea è intenzionata a fare una proposta al riguardo il prossimo anno, ma non possiamo cominciare proprio dai porti perché per noi sarebbe come spararci sui piedi. La piena tariffazione probabilmente renderà più costosi i trasporti. In un momento in cui stiamo cercando di dirottare una quota maggiore di traffico dalla strada all'acqua, non sarebbe saggio cominciare proprio dai porti".

Ma, nel passaggio da questo campo di battaglia a quello della concorrenza all'interno nei porti, la Commissione Europea sembra essere caduta dalla padella nella brace. Sin dall'annuncio della decisione a febbraio dello scorso anno, essa ha dovuto reggere l'urto delle ondate di lamentela da parte di quei porti che più probabilmente ne subiranno le conseguenze, per quanto talvolta celate in parte dalle graziosità del linguaggio diplomatico.

La parte del "pacchetto portuale" che in particolare ha infiammato molti operatori portuali del Regno Unito e dell'Europa settentrionale consiste nella necessità di avere almeno due operatori terminalistici per ciascun porto primario, a meno che non siano da prendersi in considerazione circostanze speciali. Il che non equivarrebbe a dire che devono per forza essercene due, ma solamente che agli altri operatori terminalistici dovrebbe essere concessa una opportunità concreta di competere in quei porti in cui la concorrenza al momento è impedita, nel caso dovessero richiederlo. E' questa la situazione di Amburgo, Lubecca, Kiel, Bremerhaven, Rotterdam, Felixtowe, Southampton e Thamesport.

I favorevoli a questa iniziativa comprendono la ECSA (Associazione Europea delle Comunità degli Armatori) e lo ESC (Consiglio dei Caricatori Europei), oltre a quei porti che già sono allineati a questa linea di pensiero. I contrari comprendono invece i porti e gli operatori terminalistici che con tutta probabilità dovranno subirne le conseguenze, rappresentati in parte da organizzazioni-ombrello come la Feport (Federazione degli Operatori Portuali Privati Europei), la ESPO (Organizzazione Europea Porti Marittimi), ed il Raggruppamento Porti Primari del Regno Unito. Anche la ITF (Federazione Internazionale Lavoratori Trasportistici) si è espressa con forza contro il provvedimento per quanto attiene alla sicurezza.

Così come stanno le cose adesso, le proposte della Commissione Europea, unitamente a diversi emendamenti, tra cui l'omissione dei servizi di pilotaggio, sono state appena approvate dal Parlamento Europeo. Le sue conclusioni, più le osservazioni della Commissione Europea su tali emendamenti, ora devono essere discussi dal Consiglio dei Ministri dei Trasporti dell'Unione Europea.

Ed è quella la sede in cui la questione diventerà davvero politica, poiché il settore dei trasporti potrà anche non essere di alto profilo, ma dispone di un sacco di voti elettorali nei paesi membri: il cibo e le bevande dei ministri. Mentre l'attuale presidente del Consiglio, che è belga, sembra avere poco interesse a definire la questione, il prossimo presidente (spagnolo) in carica da gennaio 2002 sembrerebbe invece intenzionato a portarla a conclusione.

Ci si deve, perciò, aspettare nei prossimi mesi un gran pigia pigia che vada dritto al cuore ed alla mente degli elettori. Commenta Elsner: "Non ci si rende conto che ci sta volendo così tanto tempo per arrivare ad una conclusione sul pacchetto portuale perché si devono tenere in considerazione approfondite discussioni prima che tutti lo comprendano - sempre che lo vogliano, naturalmente".

"Se si guarda allo scenario mondiale, si troverà uno sviluppo che comporta l'abbandono del vecchio sistema in cui lo stato è l'unico responsabile delle strutture portuali e dei suoi servizi, sia direttamente che indirettamente. Sta succedendo persino in Cina ed in Russia. Ma vi sono alcuni porti in Europa che ancora pensano che la vecchia via sia la migliore. Io non sono d'accordo. Perché ci dovrebbe essere la concorrenza tra venditori di giornali e non tra i fornitori di servizi portuali?".

Elsner scende quindi nei dettagli: "Guardate i porti italiani. Fino a non molto tempo fa, non avevano speranze, e Rotterdam era il principale porto containers per l'Italia. Ma poi hanno cominciato a darsi da fare e adesso non sono più gli ultimi d'Europa. Come hanno fatto? Rinunciando al controllo statale su tutto quanto e accettando ciò in cui gli italiani sono bravissimi, cioè la concorrenza. La stessa situazione ora più o meno esiste in Spagna. In breve, devo ancora riuscire a trovare una buona ragione perché la concorrenza illimitata tra i porti non debba esistere, mentre c'è in tutti gli altri settori".

Gli altri porti in cui vige la limitazione alla concorrenza interna chiedono rinvii in base alle più varie argomentazioni, tra le quali non ultima è quella consistente nella domanda: se l'attuale sistema non è guasto, perché ripararlo? I porti europei generalmente vengono considerati più efficienti e competitivi di quelli situati altrove. Patrick Verhoeven, segretario della ESPO, riassume questa posizione: "Non abbiamo alcuna obiezione rispetto al cambiamento, ma solamente laddove sia stata identificata una impellente necessità a farlo. Di conseguenza, bisogna ancora riuscire a persuadere molti dei nostri membri circa il fatto che tale necessità sia stata riscontrata".

A conferma di questa opinione, la Feport ha commissionato l'analisi sulle tariffe portuali mostrata nella Tabella 2.

Secondo John Dempster, direttore esecutivo del Raggruppamento Porti Primari del Regno Unito, i suoi membri non hanno ancora ricevuto un solo reclamo diretto dai propri clienti riguardo allo scarso livello dei servizi.

Elsner, tuttavia, dispone di argomentazioni per contrastare tutti questi punti di vista, affermando che c'è molta "disinformazione" diffusa in giro. Afferma infatti: "Tutto ciò che bisogna fare è studiare il recente studio sui colli di bottiglia nel cabotaggio marittimo, laddove risulta che un sacco di caricatori e di vettori marittimi si sono lamentati degli alti costi dei porti europei e della loro inefficienza. I clienti vogliono avere la possibilità di scelta in ordine a coloro di cui intendono servirsi e sanno che la scelta deve avvenire tra soggetti che sono stati selezionati in modo trasparente".

TABELLA 2: CONFRONTO TRA LE TARIFFE
PER LA MOVIMENTAZIONE DI CONTENITORI NEL 2000
RegioneImport/export1 (dollari USA) Trasbordo2 (dollari USA)
Europa settentrionale - media 113,98 (133,91) 131,94 (155,10)
Trasbordo Mediterraneo3 d.n.d.94,80 (118,50)
Costa Orientale Nord America 204,20 (208,50) d.n.d.
Costa Occidentale Nord America 261,10 (262,50) d.n.d.
Giappone324,00 (365,15) 404,00 (421,00)
Sud Corea186,00 (204,20) 165,15 (184,27)
Hong Kong4 305,00 (317,00) 365,00 (385,00)
Sud-est asiatico - Singapore 127,00 (140,50) 151,00 (157,00)
Note: 1 = da nave a varco; 2 = da nave a nave; 3 = media di Algesiras, Gioia Tauro e Marsaxlokk; 4 = terminals Kwai Chung. Le tariffe indicate sono per container.
Fonte: Ocean Shipping Consultants

Le risultanze del suddetto studio sullo short-sea contengono un'accusa nei confronti di molti porti, colpevoli di avere imposto servizi non necessari, oneri per servizi non resi, tariffe eccessive e non trasparenti basate su posizioni monopolistiche nonché condizioni di lavoro rigide e pericolose.

Lo ESC e la ECSA sono, con pochissime eccezioni, assai favorevoli al pacchetto portuale. Commenta Alfons Guinier: "Tempo fa, e precisamente nel 1998, in risposta al libro verde della Commissione Europea, sia lo ESC che noi avevamo dichiarato che occorreva incoraggiare i seguenti principi:

  • libero accesso al mercato
  • libera e leale concorrenza nell'ambito dei e tra i porti
  • posizioni monopolistiche non abusate ed eliminabili laddove possibile
  • servizi non imposti da comprovare
  • tariffazione leale e trasparente
  • adattamento delle prassi lavorative.

Pensiamo che tali principi siano ancora attuali e ci piacerebbe vederli applicati appena possibile".

In relazione al confronto tra le tariffe portuali, Elsner ribatte: "E' sempre pericoloso confrontare i porti poiché essi hanno strutture tariffarie differenti. Se si vogliono confrontare i porti, bisognerebbe esaminare tutte le tariffe, comprese le tasse portuali sulle navi (che riguardano l'uso delle banchine e dei canali), sul pilotaggio, sul rimorchio e sull'ormeggio, perché talvolta le cose non sono sempre come sembrano. Quando si parla dei costi portuali, di solito si attira l'attenzione sui soli elementi che convengono".

Egli afferma, altresì, che Hong Kong e Singapore sono cattivi esempi di porti d'oltremare, essendo entrambi dei quasi-monopoli che attualmente perdono quote di mercato a favore di altri (v. Tabella 2). Le loro tariffe di movimentazione ai terminali possono anche essere più alte rispetto a quelle degli altri, ma i loro oneri su tutto il resto sono inferiori.

In relazione al fatto che nessuno si è ancora direttamente lamentato di specifici porti od operatori terminalistici in Europa, Elsner commenta: "Potrà anche essere così, ma si dovrebbe riconoscere che se qualcuno dovesse mai davvero lamentarsi formalmente, ci potrebbero volere da tre a quattro anni per risolvere i conseguenti problemi legali. La gente non dispone proprio di tutto questo tempo da perdere. Hanno bisogno di risposte in tre/quattro settimane o mesi, non anni, perché alla fine di quel periodo il mondo potrebbe essere un posto molto diverso".

Come già detto, la ITF è un altro organismo che ha sollevato parecchie obiezioni nei confronti del pacchetto sui porti della Commissione Europea. Al fine di fornirne una dimostrazione, dal momento della sua pubblicazione sono state organizzate dai portuali di diversi porti un paio di giornate di protesta. Ci si preoccupa del fatto che i parametri di sicurezza potrebbero essere sacrificati se la concorrenza portuale sia interna che esterna dovesse divenire troppo intensa, più o meno allo stesso modo in cui adesso alle navi sub-standard viene permesso di entrare in ed uscire da certi porti, a dispetto dei controlli che teoricamente esistono al fine di evitarlo. L'organismo suddetto afferma altresì di non essere stato consultato nelle forme dovute.

Commenta Elsner: "E' cosa del tutto falsa dire che noi non abbiamo consultato i sindacati in relazione al pacchetto portuale. Li abbiamo invece consultati in parecchie occasioni. Solo perché le nostre proposte non sono al 100% in linea con le loro richieste, ciò non costituisce una mancanza di consultazione, a meno che questa non sia la loro definizione di consultazione".

Continua Elsner: "Rispetto ai futuri standard di sicurezza, la direttiva afferma esplicitamente che le regole inerenti alle attuali strutture di sicurezza dovrebbero restare in vigore. Tuttavia, questo non ha impedito ai sindacati di lamentarsi del fatto che i datori di lavoro saranno liberi di scegliere i loro dipendenti. Tale situazione già esiste oggi. Essa non dice che i primi possono far entrare chiunque nei porti. L'autorità portuale avrà ancora la facoltà di stabilire i criteri ai sensi dei quali la gente potrà essere assunta nei porti. Di modo che, se l'autorità portuale oggi è contenta di impiegare dei vaccari, potrà farlo anche domani".

A partire dal voto del Parlamento europeo del 14 novembre, un certo numero di operatori terminalistici privati, tra cui la Hutchison Ports, ha nuovamente chiarito che a meno che - e finché - il pacchetto portuale non venga modificato dal Consiglio dei Ministri dei Trasporti, i futuri investimenti in infrastrutture esistenti saranno a rischio, mettendo di conseguenza a rischio posti di lavoro. La ITF, dal canto suo, ha chiarito che ci si dovrà aspettare un numero maggiore di scioperi.

Se mai esistono questioni destinate a rivelare di che pasta sono fatti i ministri dei trasporti, questa promette di esserne una.
(da: Containerisation International, gennaio 2002)


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Manila
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PROSSIME PARTENZE
Visual Sailing List
Porto di partenza
Porto di destinazione:
- per ordine alfabetico
- per nazione
- per zona geografica
Royal HaskoningDHV ha comprato la scozzese Arch Henderson
Aberdeen/Amersfoort
La società di Aberdeen è specializzata nella progettazione di opere marittime
Accordo di collaborazione tra Saipem e Divento per l'eolico flottante in Italia
Milano
Prevede l'impiego della tecnologia STAR 1 per la realizzazione delle fondazioni semisommergibili
Global Ship Lease registra risultati economici annuali e trimestrali record
Atene
Nel 2024 i ricavi sono aumentati del +5,4%
Trump promette incentivi fiscali ai costruttori navali statunitensi
Washington
Annunciata la creazione di un nuovo Office of Shipbuilding
Investimento di 1,18 miliardi di dollari della CMB.TECH per acquisire il 40,8% della Golden Ocean
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I soci di Interporto Toscano Amerigo Vespucci immettono dieci milioni nella società
Livorno
A novembre il Cda ha predisposto un piano di ristrutturazione
Seabourn ha venduto la nave da crociera Seabourn Sojourn alla Mitsui Ocean Cruises
Seattle/Tokyo
Passerà alla compagnia giapponese nella seconda metà del 2026
ECG adotta un programma per incrementare la sicurezza della consegna degli autoveicoli ai concessionari
Bruxelles
È deceduto a 76 anni Cristoforo Canavese
Savona
Figura di spicco della portualità ligure
Sottoscritto l'atto di acquisizione dell'edifico storico a Gaeta che ospiterà l'ITS Academy Caboto
Al terminal PSA Venice - Vecon il diesel tradizionale è stato sostituito con biocarburante HVO
Genova
Consente una riduzione dell'88,7% delle emissioni di gas serra
Nel porto di Augusta sono state spostate due gru portuali per ripristinarne il funzionamento
Augusta
Sono di proprietà dell'Autorità del Sistema Portuale
Abbattuto l'ultimo diaframma dell'infrastruttura viaria Galleria Salerno Porta Ovest
Salerno
Collega direttamente il porto commerciale della città campana allo svincolo autostradale
La cinese CMPort acquisirà il 70% della società terminalista brasiliana Vast Infraestrutura
Hong Kong/Rio de Janeiro
Attiva nel porto di Açu, movimenta il 30% delle esportazioni nazionali di petrolio greggio
Porto di Gioia Tauro, rinnovata la concessione a Heidelberg Materials Italia Cementi
Gioia Tauro
La durata del contratto è salita da quattro a dieci anni
Ad Antigua è stata avviata la costruzione di un nuovo terminal crociere
St. John's
Sarà completato a metà del prossimo anno
Nel 2024 i ricavi di Finnlines sono aumentati del +2,7%
Helsinki
Pippingsköld conferma l'acquisto di ulteriori tre nuove navi ro-pax che entreranno in servizio nel 2028
Confermata a Mercitalia Shunting & Terminal l'attività di manovra ferroviaria nell'Interporto di Padova
Padova
Daniele Rossi nominato commissario straordinario dell'AdSP dell'Adriatico Centro Settentrionale
Tarros nomina un proprio agente in Germania
La Spezia
È la Global Liner Agencies, società con sede a Stoccarda
PORTI
Porti italiani:
Ancona Genova Ravenna
Augusta Gioia Tauro Salerno
Bari La Spezia Savona
Brindisi Livorno Taranto
Cagliari Napoli Trapani
Carrara Palermo Trieste
Civitavecchia Piombino Venezia
Interporti italiani: elenco Porti del mondo: mappa
BANCA DATI
ArmatoriRiparatori e costruttori navali
SpedizionieriProvveditori e appaltatori navali
Agenzie marittimeAutotrasportatori
MEETINGS
Domani a Napoli un convegno di studi sul contrasto ai traffici illeciti via mare
Napoli
Si terrà presso l'Università degli Studi “Parthenope”
Ad Ancona il convegno “Il porto come polo di sviluppo strategico del territorio”
Ancona
È in programma l'11 febbraio
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RASSEGNA STAMPA
Damen Mangalia Unionists Protest Friday Against Possible Closure
(The Romania Journal)
Govt. to woo top ten shipping liners in world for Colombo port expansion
(Daily Mirror)
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FORUM dello Shipping
e della Logistica
Relazione del presidente Nicola Zaccheo
Roma, 18 settembre 2024
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ESPO, il Clean Industrial Deal è un primo importante passo verso la decarbonizzazione
Bruxelles
Il piano è stato presentato oggi dalla Commissione Europea
Il TAR dichiara improcedibile il ricorso di Med Yacht Storage sulla concessione demaniale a Vado Ligure
Genova
In Francia i datori di lavoro chiedono un'unità di coordinamento pubblico-privato per limitare l'impatto degli scioperi nei porti
Parigi
Lo scopo è di trovare rapidamente soluzioni
Portata a termine la gara per la fornitura di lavoro temporaneo nei porti dell'AdSP dell'Adriatico Meridionale
Bari
Leone: i porti potranno finalmente contare su un meccanismo di mutua assistenza
L'AdSP dell'Adriatico Centrale pubblica l'avviso per le agevolazioni all'acquisto di mezzi portuali “green”
Rinnovato il direttivo del Gruppo Giovani di Federagenti
Roma
Filippo Bongiovanni è stato nominato presidente
Augusta Due (gruppo Mednav) torna al mercato delle nuove costruzioni con una tanker di 18.500 tpl
Roma
È stata realizzata dal cantiere cinese Fujian Southeast Shipbuilding Co.
Il 2025 è iniziato assai male per i porti spagnoli
Madrid
A gennaio movimentate 43 milioni di tonnellate di merci (-6,4%)
Nel porto di Siracusa partono lavori di manutenzione delle infrastrutture
Siracusa
Interventi del valore complessivo di oltre 300mila euro
Nuovo accordo Fincantieri-Edge per sviluppare soluzioni per la protezione delle infrastrutture sottomarine
Abu Dhabi/Trieste
Nei primi nove mesi del 2024 il traffico delle merci nei porti italiani è cresciuto del +0,5%
Napoli/Roma
In diminuzione rinfuse solide e merci convenzionali. Crescita negli altri settori
MAIRE, Eni e Iren iniziano l'iter autorizzativo per un impianto di metanolo e idrogeno circolari
Milano
Fritelli (Nextchem): i porti italiani saranno tra i primi al mondo a poter fruire del nuovo carburante ecologico
Maestripieri (CISL Liguria): ai porti di Genova e Savona-Vado serve un presidente
Genova
Gli scali - ha denunciato - sono costretti a operare in regime di assoluta emergenza
Nova Marine Carriers, Aug. Bolten ed Ership hanno acquisito Maja Stuwadoors Groep
Lugano
La società olandese opera un terminal rinfuse nel porto di Amsterdam
Nel 2024 il traffico dei container nel porto di Algeciras è diminuito del -0,5%
Algeciras/Valencia
Lo scorso mese il trend negativo è proseguito
Confitarma, bene il mantenimento della procedura semplificata per l'arruolamento dei marittimi
Roma
- Via Raffaele Paolucci 17r/19r - 16129 Genova - ITALIA
tel.: 010.2462122, fax: 010.2516768, e-mail
Partita iva: 03532950106
Registrazione Stampa 33/96 Tribunale di Genova
Direttore responsabile Bruno Bellio
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