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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XX - Numero 3/2002 - MARZO 2002 |
Industria
Calo record nella produzione di box
Dopo aver ottenuto il proprio tasso di produzione migliore di
sempre nel corso del 2000, il settore della produzione globale
di contenitori ha fatto registrare un clamoroso calo dei propri
risultati nel 2001 e si trova a dover affrontare ulteriori incertezze
nel 2002. Nel corso del 2000 sono stati costruiti complessivamente
1,93 milioni di TEU (un record), il che ha rappresentato un aumento
del 25-30% rispetto alle consegne effettuate annualmente nel corso
di ciascuno dei tre anni precedenti (quando la produzione era
largamente stagnante). Quasi il 90% dei risultati del 2000 era
costituito da unità marittime per carichi secchi, mentre
il resto comprendeva reefer, cisterne o contenitori di costruzione
locale maggiormente specializzata.
Il complesso a livello mondiale di una trentina di principali
ditte e gruppi attivi nella costruzione di box era in realtà
sotto pressione al fine di far fronte alla domanda di tutto il
2000. In quel momento, la grande maggioranza di tutti i produttori
di containers era già migrata alla volta della Cina e quasi
tutte le fabbriche di là lavoravano in prossimità
della quota di saturazione della capacità, avendo strutturato
le proprie linee produttive sulla base di operazioni su molteplici
turni.
TABELLA 1 |
RIASSUNTO DELLA PRODUZIONE DI CONTENITORI
E DELLA CRESCITA DELLA FLOTTA MONDIALE
NEL CORSO DEL PERIODO 1997-2001 (IN MIGLIAIA DI TEU)
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| Produzione | Flotta *
|
1997 | 1.450 | 11.490
|
1998 | 1.480 | 12.450
|
1999 | 1.535 | 13.456
|
2000 | 1.930 | 14.830
|
2001 | 1.250 | 15.480
|
* = dimensioni alla fine dell'anno (compresi tutti i tipi marittimi e locali)
|
Fonte: Analisi di mercato di Containerisation International
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Questo incremento senza precedenti dei risultati in termini di
contenitori prodotti era stato alimentato dalla repentina ripresa
della crescita mondiale dei traffici di origine marittima. Quest'ultima
era aumentata di quasi il 10% nell'intero 2000 ed aveva spinto
i vettori marittimi ad impegnarsi in acquisizioni egualmente notevoli
di nuove portacontainers. Le consegne finali di quell'anno erano
equivalse ad oltre 600.000 TEU di spazi-containers a bordo in
più, il che aggiungeva un 10% alla flotta esistente alla
fine del 1999. Ciò da solo ha ingenerato una domanda di
almeno altri 1,25 milioni di TEU di contenitori marittimi per
tutto il 2000. Le esigenze extra vengono calcolate in base alla
proporzione operativa di lungo periodo del settore marittimo di
linea mondiale, che è rimasto stabile per molti anni a
2 TEU di contenitori per ogni TEU di spazio-container su nave.
Inoltre, ci sono state ulteriori richieste per circa 550.000
TEU di equipaggiamento box di rimpiazzo al fine di coprire le
dismissioni della flotta marittima nel corso del 2000, oltre ad
altri 100.000 TEU in più per fronteggiare la domanda di
operatori di contenitori intermodali, terrestri, cabotieri ed
altri non marittimi a lungo raggio. Quest'ultimo equipaggiamento
comprendeva per lo più containers locali, tra cui pallet-wide/swapbody
europei ed unità interne nord-americane, così come
qualche contenitore ISO destinato ad enti ferroviari nazionali.
La somma delle suddette esigenze dà un totale combinato
di più di 1,9 milioni di TEU, che controbilancia i risultati
produttivi ottenuti nel 2000. Questo implica che, almeno nel corso
del 2000, la produzione containerizzata è stata grosso
modo in equilibrio con la domanda. Tuttavia, nel corso del 2001
è prevalsa una situazione marcatamente diversa, poiché
in quest'ultimo periodo la produzione complessiva di box è
calata di oltre il 35% rispetto al totale del 2000, riuscendo
peraltro ancora a distanziare la domanda effettiva di un margine
significativo. La produzione complessiva nel 2001 era prevista
a 1,25 milioni di TEU, che rappresenta il suo livello più
basso sin dal 1994. Allo stesso tempo, la quota della produzione
per carichi secchi è diminuita sino all'85% circa della
produzione globale di TEU, mentre i refrigerati, le cisterne,
i box locali e gli altri speciali costituivano l'altro 15%.
Le scarse prestazioni del 2001 possono ancora essere attribuite
allo stesso modello ciclico attribuibile in passato al settore
della produzione di contenitori. Proprio come il 2000 ha fatto
registrare una delle più forti riprese della domanda di
contenitori degli ultimi anni, l'anno successivo ha visto un calo
di eguale gradazione. Tuttavia, il timore di una recessione globale
ed il peggioramento della situazione internazionale hanno contribuito
a rendere particolarmente cattive le prospettive per il 2001.
Sebbene in teoria un livello stagnante della crescita dei traffici
marittimi dovrebbe tradursi nell'assenza di domanda di ulteriori
contenitori oltre a quelli necessari al rimpiazzo o per separare
l'attività non marittima da quella marittima, il quadro
reale del 2001 ha avuto contorni senz'altro meno netti. Come accennato,
i produttori di box in quell'annata si erano attrezzati ancora
per costruire 1,25 milioni di TEU, 600.000 TEU dei quali erano
destinati al fabbisogno di sostituzioni dell'equipaggiamento marittimo
più obsoleto, mentre altri 100.000 TEU erano stati indirizzati
al servizio dell'attività non a lungo raggio. Ciò
ha comportato l'addizione di almeno 550.000 TEU ai 14 milioni
di TEU di box marittimi in servizio alla fine del 2000, il che
in realtà equivaleva ad un incremento del 4% delle dimensioni
della flotta in questione.
Qualcuna delle attrezzature containerizzate extra in questione
è stata assorbita dalle portacontainers nel contesto delle
nuove commesse, la cui consegna è continuata a ritmo sostenuto
per gran parte del 2001. Molte navi hanno fatto il proprio ingresso
nella flotta dopo l'inizio della recessione del mercato e sono
andate semplicemente ad aggiungersi al già straripante
eccesso di capacità di tonnellaggio impiegata sulle principali
direttrici di traffico. Infatti, è stato solamente nel
corso degli ultimi mesi del 2001 che l'influsso delle nuove navi
è rallentato e le consegne complessive per quest'anno ammontano
ancora a più di 450.000 TEU di spazi-containers. Ciò
equivale ad un'aggiunta del 6,5% rispetto alle dimensioni di tale
flotta operativa.
Molte delle addizioni di queste navi hanno ancora comportato
l'esigenza di equipaggiamento containerizzato di supporto, anche
se esse non sono state immediatamente impiegate nell'ambito dei
traffici attuali, e questo dev'essere tenuto in conto quando si
parla della apparente sovrapproduzione di boxes del 2001. Ciononostante,
gran parte dell'equipaggiamento containerizzato in più
deve ancora essere appropriatamente piazzato in servizio. Qualche
unità viene invece tenuta nei depositi di scorta dei produttori
in attesa di raccolta. Nel quarto trimestre 2001, secondo la CCIA
(Associazione Industria Contenitori per la Cina, l'organismo commerciale
che rappresenta i costruttori di box cinesi), oltre 250.000 TEU
di nuova produzione dovevano ancora essere consegnati alla clientela.
Molti produttori di box sono stati svelti a rispondere alla situazione
in peggioramento del mercato tagliando la propria produzione dal
terzo trimestre in poi. Di conseguenza, la produzione di contenitori
ha preso il via nel 2001 in modo relativamente lento, con molti
impianti che hanno lavorato solo sporadicamente per tutto gennaio
e febbraio al fine di farr coincidere tale periodo con quello
delle ferie del Nuovo Anno. Alcune fabbriche hanno altresì
ridotto le proprie linee operative a due o persino ad un solo
turno dall'inizio dell'anno.
Un regime di lavorazione a tempo parziale, o persino di chiusura
degli impianti quasi totale, è stato adottato allo stesso
modo da molte imprese del settore nel corso della seconda metà
del 2001. Ciò, in contrasto con il 2000, allorquando la
maggior parte delle fabbriche ha operato a pieno regime di capacità
per quasi tutti i 12 mesi, senza alcun tempo libero per provvedere
alla revisione, al rinnovamento o al miglioramento delle linee
produttive delle fabbriche. Di conseguenza, tutto ciò che
i produttori sono riusciti a fare in ordine alle operazioni di
"fermo e riavvio" nel corso del 2001 è consistito
solamente in qualche caso di manutenzione arretrata presso i propri
impianti.
TABELLA 2 |
PRODUZIONE* MONDIALE DI CONTENITORI
SUDDIVISA PER PRINCIPALI ZONE GEOGRAFICHE
NEL CORSO DEL PERIODO 1998-2001 (IN MIGLIAIA DI TEU)
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| 1998 | 1999
| 2001 | 2002 |
Cina | 1.027 | 1.175
| 1.605 | 1.020 |
Altri paesi in Asia | 212 |
165 | 176 | 98 |
Europa | 166 | 130
| 110 | 104 |
Americhe | 45 | 40
| 30 | 23 |
Altro | 30 | 25
| 9 | 5 |
TOTALE | 1.480
| 1.535 | 1.930 |
1.250 |
Fonte: Analisi di mercato di Containerisation International
|
Partendo dal presupposto che le fabbriche cinesi di unità
per carichi secchi stessero lavorando in prossimità del
proprio massimo teorico nel corso del 2000, allora il taglio alla
produzione nell'ordine del 40% fatto registrare nel 2001 indica
che la maggior parte delle linee sono state attive per una media
di soli 7-8 mesi nel corso del 2001 rispetto al possibile totale
di 12. Ciò sembra rispecchiare la situazione reale, dal
momento che si sa che molti impianti hanno simultaneamente fermato
la produzione nel corso dell'ultimo trimestre del 2001, dopo avere
ottenuto risultati inferiori a quelli di due mesi nel corso del
primo trimestre.
Tuttavia, questo scarso livello produttivo ha nuovamente spinto
verso una condizione di surplus la capacità produttiva
di contenitori installata a livello mondiale ed il 50% di tutte
le infrastrutture su scala annua si sono in concreto fermate.
Questo è equivalso a circa un milione di TEU di capacità
produttiva di unità per carichi secchi inutilizzata nel
corso del 2001 rispetto ad un totale di 2,05 milioni di TEU. In
confronto, le infrastrutture globali hanno sorpassato la produzione
reale solamente del 20% nel 2000, il che ha rappresentato uno
dei migliori tassi di utilizzazione su base annuale mai conseguito
complessivamente dai produttori di box.
Inevitabilmente, la rapida crescita del surplus di capacità
ha rapidamente condotto ad un innalzamento del livello di concorrenza
tra i singoli produttori e ha comportato una ulteriore e rinnovata
erosione dei prezzi. Ciò ha ingenerato un impatto particolarmente
forte sul settore dei carichi secchi. I prezzi medi dei contenitori,
dopo essere calati costantemente dal 1995 al 1999, hanno fatto
registrare una ripresa nel 2000, quando il mercato più
stabile ha portato ad una crescita sulla soglia del 10%. Ciò
entro la fine dell'anno ha incrementato il prezzo "indicizzato"
di un container standard da 20 piedi, costruito franco fabbrica
in Cina, sino a circa 1.550 dollari USA. Tuttavia, i prezzi delle
unità per carichi secchi sono di nuovo caduti nel corso
del 2001 e, nel quarto trimestre, sono stati annunciati al di
sotto dei 1.350 dollari per un box da 20 piedi. Si tratta di un
prezzo prossimo al livello riferito all'inizio del 1999, quando
i prezzi di tutti i containers erano al loro minimo degli ultimi
25 anni.
I produttori di box, per ammissione generale, hanno tratto vantaggi
dal proporzionato calo dei costi dell'acciaio, del legno compensato
e di altre materie prime, che si sono dimostrate tutte più
economiche da reperire nel 2001 rispetto all'anno precedente.
Tuttavia, questo non ha salvaguardato le possibilità di
profitto di gran parte delle imprese e si dice che molte di loro
riescano a mala pena a raggiungere il punto di pareggio. Il carattere
discontinuo del mercato negli ultimi tempi ha ovviamente comportato
altri guai per loro, dato che le operazioni presso gli impianti
e la forza lavoro addetta negli ultimi mesi hanno dovuto costantemente
essere messi in fase di stallo.
TABELLA 3 |
PRODUZIONE MONDIALE DI CONTENITORI
SUDDIVISA PER TIPO DI CONTENITORI
NEL CORSO DEL PERIODO 1998-2001 (IN MIGLIAIA DI TEU)
|
| 1998 | 1999
| 2001 | 2002 |
Standard per carichi secchi | 1.197
| 1.276 | 1.675 | 1.010
|
Speciali per carichi secchi | 77
| 52 | 52 | 45 |
Refrigerati integrali | 94 |
90 | 100 | 95 |
Cisterne | 15 | 14
| 10 | 8 |
Europei* | 55 | 60
| 58 | 60 |
Nord Americani** | 42 | 43
| 35 | 32 |
TOTALE | 1.480
| 1.535 | 1.930 |
1.250 |
* = swapbody e pallet-wide; ** = interni 48 piedi e 53 piedi
|
Fonte: Analisi di mercato di Containerisation International
|
Peraltro, come accennato, la prevalente depressione non è
stata uniforme in tutti i settori dell'attività produttiva
di containers. Qualche tipo di produzione, quale quella relativa
ai refrigerati integrali, se l'è passata generalmente meglio.
La produzione globale dei contenitori refrigerati è in
effetti diminuita nel corso del 2001, ma solamente del 5% circa
rispetto ai risultati del 2000 (pari a 100.000 TEU) sino ad una
cifra finale di 95.000 TEU. Inoltre, la capacità installata
di costruzione di unità refrigerate si trova meno fuori
linea, quanto a produzione, rispetto al più grande settore
dei carichi secchi. La capacità in eccesso è attualmente
attestata al solo 25% per il mercato dei box reefer ed attualmente
non è in aumento.
Allo stesso modo, anche i prezzi dei reefer finiti sono rimasti
fermi nel corso del 2001 e non hanno sperimentato la medesima
erosione di oltre il 15% che era andata ad impattare sul settore
dei carichi secchi. Invece, il prezzo medio dell'equipaggiamento
di box refrigerato è calato del 10% circa rispetto al suo
livello di punta del 2000, che anche in questo caso può
essere attribuito per lo più ad un calo dei costi delle
materie prime. Anche la produzione europea degli swapbodies è
stata colpita meno gravemente dalla recessione, dato che la domanda
generale per questo tipo di attrezzature ha tenuto relativamente
bene. Tuttavia, la produzione globale di contenitori cisterna
resta costantemente in brutte acque e nel 2001 ha raggiunto il
suo livello più basso di quasi un decennio. Anche la produzione
di contenitori speciali per carichi secchi e locali nord-americani
è calata notevolmente negli ultimi anni: la domanda per
i secondi è stata pesantemente colpita dal clima di incertezza
economica esistente negli Stati Uniti.
Malgrado il potenziale di lavoro derivante dagli altri tipi,
il settore della produzione di containers è ancora dominato
dalla sempre maggiore produzione di equipaggiamento di box standard.
Come accennato, le fabbriche cinesi negli ultimi anni hanno aumentato
il proprio coinvolgimento nel settore a svantaggio di tutte le
altre regioni del mondo. Nel 2000 e nel 2001, i costruttori cinesi
hanno rappresentato il 90% di tutta la produzione di box standard,
avendo portato virtualmente fuori dal mercato tutti gli altri
concorrenti situati altrove in Asia, Europa od in altre parti
del mondo. L'industria cinese produttrice di unità per
carichi secchi, inoltre, adesso afferma di possedere oltre il
90% della capacità installata a livello mondiale.
Il medesimo processo, grosso modo, si sta ora verificando nel
contesto del settore produttivo dei box refrigerati, con i produttori
cinesi di recente impegnati a porre fine a tutte le attività
a ciò riferite in Corea. La Cina nel 2001 ha fornito oltre
il 75% di tutti i TEU reefer, rispetto al quasi 50% del 2000.
Allo stesso modo, le fabbriche cinesi hanno incrementato la propria
produzione complessiva della maggior parte dei tipi di speciali
per carichi secchi ed oggi offrono anche equipaggiamento locale
nord-americano.
TABELLA 4 |
PRODUZIONE MONDIALE DI CONTENITORI NEL 2001*
SUDDIVISA PER PRINCIPALI ZONE GEOGRAFICHE (IN MIGLIAIA DI TEU)
|
Cina | 2.050 |
Europa | 220 |
Altri paesi asiatici | 195 |
Americhe | 60 |
Altri | 15 |
TOTALE | 2.540
|
* = annuale basata su lavorazioni multi-turno
|
Fonte: Analisi di mercato di Containerisation International
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La stessa produzione cinese di container standard è stata
soggetta negli ultimi anni ad un consolidamento. Gran parte della
produzione è ora controllata da una manciata di ditte di
rilievo, capeggiata dalla CIMC Group e dalla Singamas Container
Holdings, in fase di rapida espansione. La CIMC Group guida la
produzione mondiale già da alcuni anni ed attualmente gestisce
otto della trentina di impianti per carichi secchi ancora esistenti
in Cina. Essa ha conseguito un imponente risultato di 670.000
TEU di contenitori per carichi secchi nel corso del 2001. Tale
produzione aveva toccato i 250.000 TEU nella prima metà
del 2001 e nel corso dell'anno si prospettava il superamento dei
400.000 TEU in relazione a tutti e dodici i mesi. Complessivamente,
il gruppo continua a far fronte ad oltre il 45% delle consegne
mondiali di box standard. Esso gestisce altresì due impianti
per la costruzione di reefer e si accinge a dominare anche questo
tipo di produzione.
La Singamas ha conseguito un risultato di circa 145.000 TEU dalla
sua rete di quattro impianti per carichi secchi nel 2000, e, a
seguito dell'acquisizione di un quinto impianto all'inizio del
2001, aveva l'obiettivo di superare di molto questo livello produttivo
nel corso dell'anno medesimo. La produzione aveva già toccato
i 100.000 TEU nel corso della prima metà del 2001. La Singamas
dispone altresì di un'infrastruttura dedicata ai reefer,
che è stata migliorata negli ultimi mesi a seguito della
collaborazione tecnica con la sud-coreana Hyundai Mobis. Quest'ultima
ditta rappresenta un'altra importante presenza nel settore della
produzione cinese di box, unitamente alla Jindo Corp (anch'essa
coreana). La Hyundai e la Jindo hanno conseguito ciascuna un risultato
di quasi 140.000 TEU dai propri impianti d'oltremare per carichi
secchi e speravano di arrivare a più di 90.000 TEU nel
2001. Altri minori ma attivi produttori cinesi sono la Tectrans
Group (che comprende la CXIC), la TYC Group e la AIC Group. Subito
dopo di loro, in classifica, c'è una ragguardevole costellazione
di società che dispongono di una sola fabbrica.
Esistono già forti indicazioni in ordine al fatto che
alcuni produttori in Cina possano venir meno simultaneamente,
o almeno fondersi con altri, nel corso del 2002, in particolare
se la domanda non dovesse riprendersi in modo significativo. Sebbene
solo una manciata di fabbriche cinesi abbiano chiuso negli ultimi
2-3 anni, molte altre in questo momento sono vulnerabili e nel
corso del 2001 sono state gestite sulla base di lavorazioni intermittenti.
Dato il crescente livello di eccesso di capacità ed il
crescente predominio di certi leaders del mercato, per non parlare
della rinnovata pressione sui prezzi, sembra già probabile
che il 2002 possa assistere ad un ulteriore terremoto nell'ambito
del settore produttivo di box in Cina.
(da: Containerisation International Yearbook 2002)
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