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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XX - Numero 4/2002 - APRILE 2002 |
Trasporto intermodale
Dalla strada alla rotaia: le iniziative si moltiplicano
Due recenti progetti avviati nel Regno Unito sono assai indicativi
degli sforzi effettuati al fine di spostare le merci dalla strada
alla rotaia. La GB Railfreight ha vinto la gara relativa ad un
contratto di svariati milioni di sterline per movimentare il traffico
containerizzato regolare dal porto di Felixtowe a Selby nello
Yorkshire del Nord, mentre la Freightliner Ltd ha inaugurato un
treno-blocco giornaliero dedicato da Manchester a Southampton.
Entrambe queste iniziative hanno luogo nel contesto di un sistema
ferroviario in stato di completo disarmo, con problemi infrastrutturali
alimentati dalla mancata privatizzazione del proprietario della
rete Railtrack, mentre la fornitura del servizio è stata
ostacolata dal peso politico della lobby del trasporto ferroviario
passeggeri.
Il Rail Freight Group è un gruppo di caricatori ed operatori
ferroviari finalizzato ad incrementare i volumi e la quota di
mercato delle merci trasportate con profitto via rotaia. Il suo
presidente, Tony Berkeley, ritiene che ciò si possa ottenere
a dispetto dei problemi del Regno Unito.
"Se vogliamo movimentare i contenitori per ferrovia sulle
lunghe distanze, allora siamo limitati dal problema dell'ubicazione
della ferrovia. La concorrenza può costituire un buon modo
per incrementare la rete ferroviaria" ha dichiarato Berkeley.
Il contratto della GB Railfreight, ad esempio, porterà
la concorrenza delle ferrovie nel porto di Felixtowe, dove in
precedenza aveva operato solo la Freightliner. Dal momento che
per la ferrovia si tratta di nuovi traffici, la speranza è
che quantitativi significativi di veicoli commerciali pesanti
siano rimossi dalle principali autostrade.
Berkeley è stato altresì incoraggiato dalle iniziative
in atto nell'ambito del settore logistico finalizzate ad ampliare
i propri interessi nel trasporto merci ferroviario. "La ABP
(Porti Britannici Associati) sta attualmente negoziando l'acquisizione
del terminal intermodale Hams Hall nelle West Midlands dalla ditta
statunitense Parsec. Il fatto che un gruppo che comprende importanti
porti stia cercando di intervenire in un terminal terrestre è
un grosso passo avanti" sottolinea.
Tuttavia, queste iniziative hanno anche loro i propri ostacoli,
come spiega Berkeley.
"Quest'anno, l'Autorità delle Ferrovie Strategiche
ha confermato di essere in procinto di dare il via alla ricostruzione
dei ponti da Felixtowe a Nuneaton al fine di migliorare la linea.
Questo significa che i box da 9'6 potranno attraversarli. Tuttavia,
per quanto il primo ponte venga demolito già quest'anno,
ci vorranno due o tre anni prima che il progetto possa essere
portato a termine".
"Noi speriamo, altresì, di assistere a miglioramenti
sulla linea primaria della Costa Occidentale, dato che la Railtrack
sta lavorando a progetti di minore portata, quali i collegamenti
a nuovi terminals e - cosa importantissima - la soluzione ai problemi
del trasporto merci attraverso la Manica" aggiunge Berkeley.
Gli attuali problemi con gli immigrati clandestini che cercano
di imbarcarsi a bordo dei treni che transitano per il tunnel della
Manica dalla Francia al Regno Unito hanno portato i servizi di
attraversamento quasi ad un punto fermo.
Dal novembre 2001, quando l'operatore ferroviario francese SNCF
ha sospeso i servizi a causa delle aggressioni al proprio personale,
solo una piccola percentuale dei treni programmati è stata
effettuata. Negli ultimi tre mesi, 1.200 convogli destinati ad
attraversare la Manica sono stati cancellati, mentre alcuni terminals
non hanno ricevuto un treno per tre settimane. Le attività
ne hanno subito le conseguenze ed adesso ci sono 6.000 veicoli
commerciali pesanti in più alla settimana sulla importante
direttrice che dal porto di Folkestone va a Londra.
Questa interruzione significa che la cruciale rete ferroviaria
dal Regno Unito all'Europa virtualmente non esiste. Berkeley ritiene
che un supporto finanziario da parte del governo britannico costituisca
il solo modo "di mettere in condizione il settore del trasporto
merci ferroviario attraverso il canale della Manica di sopravvivere
mentre i due governi cercano di risolvere i problemi di sicurezza
comportati da coloro che cercano asilo a Calais invadendo i treni
merci".
La movimentazione di merci per ferrovia negli Stati Uniti ed
in Canada presenta ostacoli di natura diversa ma che comportano
anch'essi delle sfide. L'approccio nord-americano al trasporto
merci via rotaia è improntato ad un'estrema efficienza.
Convogli più lunghi, più pesanti, più ampi
e più alti hanno indotto un trasporto merci ferroviario
sempre più efficiente. Tuttavia, l'affidabilità
sui binari è variabile, in parte a causa delle distanze
e dei volumi coinvolti. I problemi in genere si verificano al
confine tra le linee delle varie società, laddove l'inaffidabilità
ed i ritardi possono essere di lunga durata. Nessun operatore
di trasporto merci ferroviario è in grado di offrire un
servizio a livello nazionale servendosi delle sole proprie risorse.
La IANA (Associazione Intermodale del Nord America) rappresenta
gli interessi combinati del settore trasporto merci intermodale
nella regione. Tom Malloy è vice presidente per lo sviluppo
delle attività e ha assistito a diversi miglioramenti al
servizio di trasporto merci ferroviario negli ultimi 12 mesi.
Tra di loro, può annoverarsi il grande successo dei convogli
di transito in relazione al servizio transcontinentale dalla costa
orientale alla California meridionale. Gli interminabili treni-blocco
non vengono più spezzati al loro passaggio attraverso i
terminals di città quali Chicago e St.Louis. Ciò
offre tempi di viaggio notevolmente migliori se confrontati con
i vecchi sistemi di treni-blocco, dal momento che i carri non
devono essere movimentati in separata sede.
Un'altra iniziativa è rappresentata alla modifica delle
prassi lavorative sugli scambi di trazione tra gli operatori,
nonché dalla continua valutazione delle finestre di servizio.
Come spiega Malloy, "sulle corsie di traffico ad alta densità,
ogni operatore vorrebbe poter disporre di una finestra di servizio
prioritaria, di modo che le proprie merci possano essere trattate
per prime. Stiamo cercando di far sì che gli operatori
collaborino in modo da ampliare la fascia delle finestre di servizio
in arrivo e partenza, durante il giorno e la notte".
"Stiamo altresì cercando di migliorare l'efficienza
degli scambi di trazione nei viaggi ferroviari. Ciò si
verifica quando, ad esempio, un locomotore della costa occidentale
viene incrociato con un altro della costa orientale. Tuttavia,
gli operatori sono riluttanti a scambiarsi i locomotori, dal momento
che hanno bisogno di garanzie circa la loro restituzione. Pertanto,
stiamo cercando di migliorare le trattative in tal senso tra operatori"
ha aggiunto.
Nel Nord America, la maggior parte dei binari appartiene a privati
operatori del trasporto merci ferroviario. Anche se ciò
ha comportato operazioni di trasporto merci estremamente efficienti
che traggono beneficio da grossi investimenti in infrastrutture
e materiale rotabile, il servizio passeggeri, che rappresenta
una quota minoritaria, è rimasto ai margini, nella migliore
delle ipotesi. Molte linee ferroviarie non lavorano secondo orari
precisi, facendo partire i convogli quando sono pronti ed a seconda
delle priorità commerciali.
In futuro, Malloy spera di assistere anche all'incremento degli
investimenti nei terminals ferroviari, sebbene sia difficile che
ciò possa avvenire senza difficoltà.
"Mentre negli anni '50 i terminals sarebbero stati confinati
nei sobborghi delle città, adesso, a causa dell'espansione
dei centri abitati, essi si trovano a dover gestire le linee attraverso
zone residenziali e commerciali. Dato l'elevato costo della proprietà
immobiliare in molte di queste aree suburbane, e considerato che
la gente non vuole ritrovarsi camion e treni che passano nelle
proprie vicinanze, l'espansione è diventata un problema
concreto" ha detto Malloy.
"Viste le previsioni che parlano di raddoppio dei carichi
ferroviari nei prossimi 20 anni, occorre trovare una soluzione
per questo problema" conclude Malloy.
(da: Container Management, 25 marzo 2002)
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