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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XX - Numero 5/2002 - MAGGIO 2002 |
Trasporto marittimo
Calano i profitti della P&O
I risultati preliminari della P&O relativi allo scorso anno
mostrano un profitto operativo totale pari a 273,6 milioni di
sterline (445 milioni di euro), con un calo del 25% rispetto all'annata
precedente, dovuto per lo più alle deludenti prestazioni
della joint-venture P&O Nedlloyd.
Nel corso dell'anno, "i nostri risultati complessivi sono
stati afflitti da una eccezionale varietà di avverse influenze
nell'ambito dello scenario globale in cui la P&O si trova
ad operare: recessione dei traffici mondiali, gli strascichi dei
tragici eventi dell'11 settembre e la crisi dell'afta epizootica"
ha dichiarato Lord Sterling, presidente della P&O.
I profitti della P&O Ports sono aumentati del 12% sino a
115,1 milioni di sterline (187 milioni di euro) ed i risultati
ancora una volta hanno dimostrato l'importanza dei porti in relazione
ai proventi del gruppo, avendo contribuito con il 25,5% al fatturato
complessivo e con il 42% ai profitti operativi totali.
E' stata conseguita una buona crescita nella maggior parte dei
terminals, sebbene - ma non è sorprendente - i risultati
di Buenos Aires siano stati meno buoni a causa dei problemi economici
dell'Argentina. Nel Regno Unito, il terminal di Southampton, malgrado
si sia guadagnato delle quote di mercato, ha ottenuto un reddito
ausiliario ridotto ed una crescita più lenta di quanto
si prevedesse.
I risultati containerizzati complessivi dei terminal contenitori
a livello globale della P&O sono stati pari a 9,8 milioni
di TEU, con un aumento del 18%, sebbene la crescita organica dei
volumi sia calata del 9% rispetto al 16% dell'anno precedente.
Questa riduzione del tasso di crescita si è verificata
per lo più nella seconda metà dell'anno di pari
passo col rallentamento dell'economia statunitense.
"Esso, tuttavia, ha costituito ciononostante più
del doppio del tasso di crescita stimato per tutto il settore
a livello mondiale, a conferma della capacità di ripresa
e delle relative forze competitive della nostra attività"
ha dichiarato Lord Sterling.
Nel corso dell'anno, la spesa di capitale in acquisizioni e nuove
infrastrutture è stata di circa 120 milioni di sterline
(194 milioni di euro) ed alla fine di novembre la P&O Ports
ha cominciato le operazioni a Chennai, in India, il secondo porto
containerizzato del paese dopo Mumbai, anche presso il quale la
P&O Ports dispone di una massiccia presenza.
Miglioramenti in termini di capacità sono stati realizzati
a New York, Mumbai e Southampton, e si sono verificate alcune
piccole acquisizioni tra cui quella inerente ad una società
nel settore ad elevato margine dell'imballaggio contenitori e
della distribuzione in Australia.
Per l'anno a venire, Lord Sterling ha detto che la recessione
in atto dei traffici mondiali sarebbe durata per tutto il tradizionalmente
debole primo trimestre e probabilmente anche per il secondo trimestre.
Dopo di che, dovrebbe tornare una forte crescita mondiale.
Non solo la P&O Ports sta continuando ad ampliare i propri
attuali terminals che potrebbero alla fine raddoppiare l'attuale
capacità, ma continua a perseguire nuove opportunità
di investimento in un certo numero di paesi, tra cui Cina, India,
Filippine e Stati Uniti, così come in Europa.
Nel frattempo, la P&O è intenzionata a realizzare
ulteriori razionalizzazioni dei costi nell'ambito dei propri porti.
"Riproponiamo il nostro impegno a conseguire 15 milioni
di sterline (24 milioni di euro) di risparmi quest'anno"
ha concluso Lord Sterling.
(da: Cargo Systems, Aprile 2002)
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