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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XX - Numero 10/2002 - OTTOBRE 2002 |
Trasporto intermodale
L'ICA guarda ad Est
Sin dalla sua costituzione nel 1993, l'ICA (Intercontainer Austria)
ha dovuto confrontarsi con un notevole svantaggio, compensato
però da considerevoli opportunità. Situata in un
piccolo paese con una popolazione di appena 8 milioni di persone,
l'operatore ferroviario intermodale in questione dispone di scarso
potenziale per sviluppare il traffico nazionale, sebbene esso
poi in realtà effettui qualche trasporto merci all'interno
dell'Austria.
Tuttavia, le opportunità sono state accresciute dalla
localizzazione senza sbocco sul mare dell'Austria. Secondo il
direttore generale aggiunto dell'ICA Christian Zörner, il
75% circa del traffico portuale marittimo trasportato dall'operatore
proviene da o è diretto ai porti del Nord Europa (principalmente
Amburgo e Bremerhaven). Ciò coincide con le cifre oscillanti
tra il 75% e l'80% relative al traffico instradato sui porti del
Nord Europa riportate dai vettori marittimi e dagli spedizionieri
viennesi. Zörner afferma che il restante 25% circa di contenitori
marittimi trasportati dall'ICA viene movimentato da e per i porti
del Mediterraneo e dell'Adriatico (per lo più Trieste e
Capodistria).
La preponderanza di traffico instradato attraverso i porti nord-europei
continua ad attirare gli operatori intermodali che servono il
mercato austriaco. Amburgo, il porto che riscuote i maggiori favori
presso i caricatori, gli importatori e gli spedizionieri austriaci,
si trova a qualcosa come 1.200 km da Vienna e, come ha fatto notare
Zörner, "i tempi di viaggio dall'Austria ai porti tedeschi
sono più o meno gli stessi per ferrovia e per autotrasporto,
ma la ferrovia è molto meno cara della strada". Trieste
e Capodistria sono relativamente più vicini all'Austria,
ma i camion ritengono che le montagne che separano l'Austria dai
porti meridionali costituiscano uno svantaggio.
Anche se la ICF (Intercontainer-Interfrigo) ha una denominazione
simile, l'ICA rappresenta un'operazione a sé, sebbene la
ICF in effetti detenga in essa una partecipazione del 26%. La
Speditions Holding, consociata completamente partecipata dalla
OBB (Österreichische Bundesbahnen), le ferrovie federali
austriache, rappresenta l'azionista di maggioranza dell'ICA con
il 54%, mentre la MAV (la società ferroviaria statale ungherese)
e la Gysev (Gyor-Sopron-Ebenfurth Rail Corp) ne detengono il 10%
ciascuna.
L'ICA ha trasportato 42.500 TEU di traffico portuale marittimo
nel primo trimestre del 2002, nonché 4.000 TEU di traffico
infra-europeo, per un totale di circa 46.500 TEU "che ci
aspettiamo risultino in un traffico complessivo relativo all'intera
annata 2002 pari a quasi 160.000 TEU" riferisce Zörner.
E' probabile che tale risultato sia di circa 10.000 TEU inferiore
rispetto a quello del 2001, a causa del minore traffico DaimlerChrysler,
una riduzione compresa nelle cifre attinenti al traffico portuale
marittimo. L'ICA ha effettuato treni-blocco giornalieri dai porti
del Nord Europa a Graz al fine di trasportare il traffico DaimlerChrysler;
in tale contesto, ciascun convoglio trasportava 86 TEU, per lo
più in unità da 40 piedi. Tuttavia, questo traffico
continua, sebbene con minori volumi.
Zörner individua tre aree distinte nell'attività
dell'ICA: agenzia in Austria per conto dell'ICF (i contenitori
trasportati in qualità di agente per l'ICF sono da aggiungersi
alle cifre sopra riportate); il trasporto ferroviario di containers
portuali marittimi e dei contenitori e swapbodies infra-europei;
infine, le spedizioni ed il trasporto ferroviario offerto direttamente
ai caricatori ed importatori austriaci. Quest'ultima è
un'attività piccola ma in crescita e comprende la fornitura
di servizi di spedizione marittima a lungo raggio.
Ciononostante, il traffico portuale marittimo ha rappresentato
il bene più prezioso dell'ICA. Dal momento che la ferrovia
detiene il 90% circa del mercato del trasporto dei containers
dai porti tedeschi all'Austria, ciò non sorprende. Proclama
Zörner: "Abbiamo avuto un buon successo in questo settore
e siamo riusciti a pervenire al nostro attuale livello di 40 treni
alla settimana. Adesso abbiamo sotto controllo l'80% del mercato
del trasporto ferroviario dall'Austria ai porti tedeschi".
I servizi relativi ai porti tedeschi vengono effettuati in collaborazione
con l'ICF ed il vettore intermodale tedesco Transfracht. Spiega
Zörner: "Ognuno di noi commercializza il prodotto separatamente,
ma condividiamo la capacità ed i rischi commerciali. Ciascuno
di noi ha la medesima qualità di servizio".
I servizi vengono effettuati direttamente da e per Vienna, ma
altre città vengono utilizzate come centri di snodo, principalmente
Linz, che serve Graz e Krems, e Salisburgo, da cui si provvede
anche per Villach ed altre destinazioni in Slovenia. Inoltre,
c'è una rete all'interno dell'Austria che interconnette
i servizi primari con le città minori. E' altresì
operativo un servizio congiunto con la ICF che collega l'Austria
con Trieste quattro volte alla settimana in entrambe le direzioni.
Zörner cita l'inaffidabilità del servizio ferroviario
in Germania come il problema di attualità. Egli ammette
inoltre che, dato il supporto finanziario che il governo austriaco
continua a fornire alla rollende landstrasse (autostrada
viaggiante), "non sarà facile per il traffico ferroviario
intermodale in ambito europeo continuare a svilupparsi. Dobbiamo
vivere con una piccola quota del mercato potenziale, specialmente
sulle corte distanze".
I paesi dell'Europa orientale e centrale vengono attualmente
serviti solamente sulla base del carro singolo. L'ICA, peraltro,
possiede il 60% dell'operatore ferroviario ungherese Pannoncont
(l'ICF ha l'altro 40%). Inoltre, vi è una partecipazione
del 51% nella ICA Romania, nella quale invece la CFR-MARFA (società
ferroviaria nazionale per il trasporto merci ferroviario) detiene
il 29% e la ICF il 20%. Rivela Zörner: "Abbiamo intenzione,
unitamente alla ICF, di sviluppare servizi intermodali da e per
questa regione. Riteniamo che i paesi dell'Europa centro-orientale
offrano un elevato potenziale per il traffico ferroviario intermodale
con l'Austria".
Il guardare all'est potrebbe rappresentare una brillante opportunità
per l'ICA, nel cui contesto i terminals intermodali austriaci
potrebbero funzionare come centri di snodo, non solo per il trasporto
merci consegnato da e per l'Austria, ma anche per il traffico
di containers e swapbodies movimentato dall'Europa Occidentale
all'intera regione europea centro-orientale.
(da: Containerisation International, settembre 2002)
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